Tester Motoblog e Yamaha: prova della XT660X di Andrea Robotti

Di Gianluca
Pubblicato il 11 set 2008
Tester Motoblog e Yamaha: prova della XT660X di Andrea Robotti


Undicesimo test (ci scusiamo per il ritardo della pubblicazione), come previsto dall’iniziativa Motoblog e Yamaha vi fanno diventare “Tester”. A realizzarlo è stato Andrea Robotti, lettore selezionato per testare la Yamaha XT660X.

Finalmente sabato mattina, mi reco da Mainini Moto a Busto Arsizio, a ritirare la nostra Yamaha XT660X. Mi accolgono l’inossidabile Sig. Mainini e il responsabile vendite, Riccardo, il figlio, e, gentilissimi, mi erudiscono sul da farsi, mi regalano uno splendido casco Yamaha, e soprattutto, mi consigliano di fermarmi al volo a far benzina. Onestamente, sono andato verso la moto con aria di sufficienza, e non poca arroganza.

Io come tanti di voi sanno, guido austriaco, e al mio Kappone ho fatto di tutto per farlo apparire mostruoso, così il Yamaha mi sembrava lì, indifeso, senza la minima speranza di potermi accontentare. Il Giampy, che mi accompagnerà con la sua Triumph nell’avventura, mi dice che a lui non sembra male, e ad onor del vero, devo dire che l’aspetto è accattivante, e, a parte delle finiture abbastanza approssimative, come il cavo del freno che passa sopra il tachimetro, anche le plastiche mi sembrano dignitose.

Test Yamaha XT660X di Andrea Robotti
Test Yamaha XT660X di Andrea Robotti
Test Yamaha XT660X di Andrea Robotti

Accendo, e non sento il rombo, ma peggio che andar di notte, sembra il rumore di uno scooter, d’altronde, le nuove normative penalizzano moto,e motociclista in maniera oscena. Si fa prima a trattarci da delinquenti, che a rifare manti stradali e guard rail, questo è chiaro, ma da che mondo è mondo, la moto deve ruggire, non belare, ma questo è un altro discorso….

Ci dirigiamo a passo turistico verso il Mottarone, dire il vero, l’itinerario era Bielmonte, ma un amico mi ha comunicato che la Polizia Stradale aveva indetto in quella zona, un campionato europeo di autovelox, e sequestri di moto. Bene, il motardino mi stupisce piacevolmente per l’erogazione dolce, una frenata onestissima, ma soprattutto per le pochissime vibrazioni.

La posizione in sella, è più da moto turistica che da motard, i cambi di direzione a velocità moderata sono rapidi, il cambio, a salire risulta preciso, ma per la scalata, soprattutto dalla terza alla seconda, ha troppo gioco, e bisogna alzare completamente il piede dalla leva del cambio, per riuscire nell’ impresa. Chiaramente, quando si viaggia da turisti, non ce ne si accorge nemmeno, ma quando ci si “ingarella” in salita con un TNT Benelli, la cosa da fastidio, anche perché devo rischiare all’ultimo la staccata, e se non mi entrano le marce, rischio un lungo.

Test Yamaha XT660X di Andrea Robotti
Test Yamaha XT660X di Andrea Robotti
Test Yamaha XT660X di Andrea Robotti

Nei lunghi rettilinei, anche a velocità sostenuta, la ruota davanti non sbandiera minimamente, e anche nei curvoni veloci, si comporta alla grande, trasmettendo sicurezza. Attacco in tranquillità la salita che ci porta al Mottarone, accelerazione buona, frenata buona, le curve larghe, le affronto a velocità appena sufficiente, ma non per colpa della moto, ma per quelle gommacce di legno che sono le DRAGON Pirelli, e, mi ritrovo ad essere un pelo “impagliato” nei tornanti visto il peso abbondante del mezzo.

Arrivo in cima soddisfatto, avendo trovato più di quel che mi aspettavo, scambio impressioni col mio amico Giampy, e dopo pochissimo ci troviamo a chiacchierare con un altro nugolo di motociclisti, a conferma del fatto, che la nostra categoria è la migliore in assoluto, e quando siamo in sella non esiste ricco o povero, bianco o nero, ma siamo uniti da una straordinaria passione che ci accomuna, e ci rende squadra.

Si riparte, anche la discesa mi appaga, non spingo per nulla, anzi, ma la tipologia di moto che ho sotto le chiappe, è molto più divertente se viene cavalcata con dolcezza, anziché strapazzata. Godiamo tutte le curve dell’Alto Vergante, fino ad arrivare ad Arona, dove all’Imbarcadero troviamo degli amici, altra chiacchierata, naturalmente ho invitato tutti su MOTOBLOG, e mi tiro a casa in scioltezza, godendomi la moto e facendomi portare da Lei, senza torturarla.

Test Yamaha XT660X di Andrea Robotti
Test Yamaha XT660X di Andrea Robotti
Test Yamaha XT660X di Andrea Robotti

La Domenica, riparto per ripetere il giro, questa volta col Casti, un ex crossista 51enne, che brama per il mio DUKE, e così a velocità questa volta decisamente sostenuta, rifaccio gli stessi 190 km. Oggi la Yamaha, visto il piglio più deciso dell’uscita, soffre un pelo nelle frenata secche, il forcellone sprofonda, e i sinistra destra veloci, mi risultano macchinosi. Attacco la salita, passo tranquillamente i grossi enduro, ma trovo davanti a me un osso durissimo col Benellone di cui sopra, spingo come un matto, mi avvicino nelle curve più strette, ma vengo pluriasfaltato in accelerazione, così do spazio al Casti, e lui parte in “spedizione punitiva”…

Anche in discesa provo a spingere, ma le gomme di cartapesta, e la frenata non decisa, accompagnata dagli ammortizzatori tarati per un turismo leggero, e non certo per fare i pisquani per strada, mi riportano a più miti consigli. Al ritorno mi sobbarco qualche km in autostrada, tocco tranquillamente i 160 km/h, e devo dire, che tenendo la media dei 130, si viaggia in completo relax, senza “sbandierare” e con pochissime vibrazioni. Cosa devo dirvi ragazzi??

Io non sono un tecnico, e non so scrivere come un giornalista, posso solo riportare le mie impressioni. E la mia impressione per la Yamaha è stata buona, anzi, a dire il vero, se dovessi usare un aggettivo unico per l’ XT660X, direi che è davvero GRADEVOLE.
Chiaro, se sei uno smanettone, non la devi comprare, secondo me, può essere considerata una entry level di prestigio, o meglio, è la moto adatta a chi riscopre la passione della moto dopo anni, e non vuole rompersi la testa rischiando con una plurifrazionata.

E’ un mezzo davvero equilibrato, che se usato in maniera appropriata ti toglie la soddisfazione di sentire l’aria addosso senza stressarti con vibrazioni fuori dal mondo. I consumi, si aggirano attorno ai 20km con un litro, e visto il prezzo attuale del carburante, non è cosa da poco. Un consiglio, se a qualcuno balenasse l’idea di acquistarla, fatevi cambiare immediatamente le gomme, rimanete su Pirelli, ma montate le DIABLO.

Permettetemi di ringraziare Alessandro, responsabile commerciale della IXON, che mi ha messo a disposizione l’abbigliamento tecnico, Mainini Moto per la gentilezza con la quale mi hanno accolto, il Giampy che ha fatto le foto il primo giorno, ma soprattutto la redazione di MOTOBLOG, che mi ha dato questa opportunità.

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