TEST Piaggio Beverly 2010

Di Lorenzo Baroni
Pubblicato il 20 mag 2010
TEST Piaggio Beverly 2010


Milano – Il Piaggio Beverly, icona del marchio di Pontederea, per molti lo scooter a ruota alta per antonomasia, uno scooter nato nel 2001 che da allora ha mietuto incessantemente successi e record di vendita rappresentando per molto tempo lo scooter del gruppo Piaggio di maggiore redditività e spesso il più apprezzato della gamma.

Gli oltre 270mila veicoli venduti dal 2001 a oggi testimoniano il grande successo di Piaggio Beverly, che negli anni ha saputo farsi apprezzare sia per le straordinarie doti di agilità e sicurezza, ideali per la guida in città, che per il comfort e l’affidabilità dimostrati nell’impiego turistico a breve e a medio raggio.

Non a caso il Beverly realizza da solo, ben il 34% del segmento al quale appartiene, parliamo di un mercato (mondiale) di oltre 400 mila pezzi annui ed in continua e progressiva crescita. Per il 2010 Beverly si propone al pubblico profondamente rinnovato sia nello stile che nella tecnica, e si prepara a vivere un nuovo decennio da protagonista.

TEST Piaggio Beverly 300
TEST Piaggio Beverly 300
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Novità importanti
Questa nuova versione si presenta profondamente rinnovata, stupendoci un po’ per questo suo design tanto moderno e filante, particolarmente ben riuscito e piacevole da guardare sia nella zona anteriore che in quella posteriore. Sotto il fato circolare (profondamente rivisto e ridisegnato) spunta la solita cravatta cromata segno di distinzione della gamma Beverly ma ai lati spuntano dei piccoli gruppi ottici dal design particolarmente aggressivo e di chiara derivazione motociclistica. Ottima l’ergonomia con tanto spazio per pilota e passeggero e una cura dei dettagli un po’ inconsueta per questo tipo di scooter.

Bellissima la soluzione del gancio portaoggetti a scomparsa nella parte posteriore dello scudo. Ben riuscito anche il vano portaoggetti anteriore solido e ricco di spazi e vani ben divisi tra loro. Aumenta in modo sensibile anche lo spazio sotto la sella che tocca il record di 35 litri (tantissimi su un ruota alta) se si pensa che il precedente modello poteva contare solo su 20 litri mentre l’SH non supera i 14 litri. Qualità che migliora sotto tutti i punti di vista e che viene chiaramente percepita tanto negli assemblaggi (praticamente impeccabili nella zona del cruscotto) che nelle verniciature.

L’altra novità più importante è l’adozione del nuovo telaio a doppia curva estremamente più rigido della precedente unità, questa soluzione regala precisione e stabilità di guida e si associa anche a nuove tarature delle sospensioni più efficaci in ogni condizione. Il passo avanti è netto e sensibile e a tratti inaspettato perché assistiamo ad una autentica rivoluzione delle linee guida piuttosto che alla classica evoluzione a piccoli passi. Si perché se il design è rimasto simile al precedente modello ogni particolare è stato radicalmente cambiato.

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Il telaio a doppia culla tra l’altro introduce di riflesso la novità del tunnel centrale, che si crea automaticamente insieme all’intercapedine esistente tra le due culle del telaio. Questo porta alla sparizione della classica pedana piatta in favore di un design più aggressivo e di una guida più solida e sportiveggiante. Il vantaggio collaterale di questa scelta è un serbatoio benzina che, ricavato all’interno del tunnel, cresce notevolmente nei volumi regalando al Beverly una autonomia chilometrica quasi da primato. Infine il disco anteriore che diventa da ben 300mm (altri primato nella categoria) garantendo spazi di arresto ridotti al minimo e uno sforzo sulla leva del freno minore rispetto al passato.

Tutto questo si traduce in una guida sicura ma anche dinamica, grazie ad un avantreno solido e piuttosto rapido nei cambi di direzione, che garantisce una solidità d’appoggio tra in linea con i migliori scooter oggi presenti sul mercato. Molto valido infine il comportamento delle sospensioni, profondamente riviste rispetto al passato e che particolarmente efficaci sia per quanto riguarda la stabilità sia nel riuscire a filtrare le infinite asperità del terreno che incontriamo nelle strade urbane delle nostre città.

TEST Piaggio Beverly 300
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Stile e comfort
Bello, elegante e ricercato, ma anche comodo e funzionale, il nuovo Piaggio Beverly è ancora più accogliente e confortevole del fortunato predecessore. La geometria del triangolo di guida sella/manubrio/pedana è stata perfezionata e offre ora una guida agevole e una migliore accoglienza anche ai conducenti più alti, mantenendo al contempo la caratteristica impostazione di guida di Beverly, che trasmette una sensazione di controllo totale di livello motociclistico.

La sella con seduta su due livelli separati per conducente e passeggero è stata ulteriormente migliorata sia nella forma, più sagomata per consentire un facile e sicuro appoggio a terra, che nella consistenza, grazie alle nuove schiume che assicurano un altissimo livello di comfort. La sella può essere comodamente aperta sia dal pulsante sul manubrio che tramite la leva posta nel portaoggetti del controscudo.

TEST Piaggio Beverly 300
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Tecnica rinnovata
Il telaio a doppia culla in tubi di acciaio ad alta resistenza e lamiera stampata adotta all’anteriore una forcella tradizionale con steli da 35 mm di diametro, mentre al posteriore lavora una coppia di ammortizzatori a doppio effetto e molla elicoidale con precarico regolabile su 4 posizioni appositamente sviluppati per questo modello, che garantiscono un ottimale assorbimento delle imperfezioni del manto stradale, assicurando al contempo un assetto neutro e preciso del mezzo.

A questa robusta struttura portante, il Beverly associa grandi ruote con cerchi in lega leggera a 20 razze (16” x 3,00” all’anteriore e 14” x 3,50” al posteriore) e gomme di grande dimensione (rispettivamente 110/70 e 140/70). Sovradimensionati anche i freni, sull’anteriore infatti troviamo un performante disco semi flottante da ben 300 mm, il più grande della categoria, con pinza flottante a doppio pistoncino e una nuova pompa da 12 mm, caratteristiche che si traducono in una maggior potenza e modulabilità della frenata. Al posteriore lavora invece un disco da 240 mm. Il risultato è uno sforzo sulle leve dei freni quasi dimezzato a parità di decelerazione.

TEST Piaggio Beverly 300
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Piaggio Beverly è offerto in due diverse motorizzazioni, 125 e 300 cc, entrambe dotate di sistema di iniezione elettronica.
Il propulsore 300 cc, monoclindrico a 4 tempi, 4 valvole, a iniezione elettronica, fornisce una potenza massima di 22,2 CV a 7.250 giri ed eroga una coppia massima di 23 Nm a soli 5.750 giri. Entrambi saranno disponibili da giugno 2010 nelle esclusive colorazioni Bronzo Perseo, Bianco Perla, Blu Midnight, Nero Cosmo e Rosso Antares al prezzo rispettivamente € 4.290 per il 300 e € 4.100 per il 125. (Prezzi Iva inclusa – franco concessionario).

Prezzi quasi identici giustificati da dotazioni identiche dal punto di vista ciclistico e strutturale, del resto il 125cc è riservato a quelle categorie “obbligate” a questo tipo di acquisto, vale a dire i 16enni e le persone con patente limita a base cilindrate o a chi avendo la patente da auto mantiene una poco costruttiva pigrizia nel non voler conseguire la patente A. Per chi acquisterà un Piaggio Beverly 300 ie entro il 10 luglio 2010 il cupolino è compreso nel prezzo.

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