Codice della Strada: il M5S propone multe proporzionate alla potenza
Il MoVimento Cinque Stelle ha proposto una Legge che prevede il principio di proporzionalità delle multe. Leggi i dettagli delle proposta.
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Il M5S – MoVimento Cinque Stelle vuole introdurre il principio di proporzionalità al meccanismo delle multe stradali. In pratica chi ha un’automobile da 200 CV (oppure una motocicletta da 180 CV) deve pagare multe più salate di chi possiede una Fiat Panda o un Cinquantino. Questa la motivazione della proposta di Legge del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti. Michele Dell’Orco del M5S intende infatti introdurre all’interno del codice della strada il principio di proporzionalità delle multe.
“Introdurre un principio di proporzionalità al meccanismo delle multe stradali. E’ questa la ragione alla base della nostra proposta di legge che, in ragione delle difficoltà relativamente all’incrocio di dati tra amministrazioni e dell’ampiezza del fenomeno dell’ evasione ed elusione fiscale, si intende fondata su un parametro induttivo della condizione economica: la potenza del veicolo guidato”.
Proposta di Legge che secondo Michele Dell’Orco ha delle fondate motivazioni:
“Oggi la funzione primaria delle sanzioni stradali costituire un deterrente alle infrazioni stradali rendendo la circolazione più agevole e sicura, non riesce più ad avere un’adeguata efficacia. Tutto questo a fronte del fatto, però, che ogni anno vengono staccate circa 14 milioni di multe: 1600 ogni ora. La maggior parte di queste restano inevase, lasciando buchi milionari nei bilanci delle amministrazioni per le quali questo strumento ormai costituisce semplicemente un modo per fare cassa. Si tratta di una forma di ‘rastrellamento’ che non tiene in alcun conto le distanze economiche tra cittadino e cittadino. Per alcune persone infatti una multa rappresenta un salasso, per altre costituisce poco più di un fastidio. Il risultato è che il meccanismo sanzionatorio, così come previsto attualmente dal codice della strada, non è dissuasivo allo stesso modo per tutti, perché la sanzione comminata per una stessa infrazione, in proporzione, rappresenterà una pena maggiore per un soggetto con un reddito basso rispetto a uno dal reddito più elevato. La soluzione a questa distorsione del sistema c’è, ed è già adottata efficacemente in diversi paesi: pagare la multa proporzionalmente alla propria capacità contributiva. Il parametro della condizione economica basata sulla potenza del veicolo guidato è in linea con il principio già adottato per il bollo auto ‘più il mezzo è potente, più paghi’. La potenza del motore incide sul costo di base del veicolo e, dunque, può essere considerato indicativamente un elemento valido per fornire un’indicazione sulle capacità economiche del suo proprietario".
Di base l’idea di riproporzionare multe è una buona idea. A mio avviso però il valore della sanzione non dovrebbe essere riproporzionata in base alla potenza del veicolo (auto o moto che sia) bensì al valore del veicolo. Faccio un esempio per quanto riguarda le due ruote: una Yamaha R1 del 1998 come quella che vedete in foto, in grado di erogare una potenza di 150 CV, non può avere lo stesso valore sanzionatorio di una moto attuale con gli stessi cavalli. Di esempi come quello della R1 ce ne sono parecchi, e gli appassionati di due ruote lo sanno bene. Lo stesso discorso vale naturalmente anche per le automobili. Se passasse la proposta di Legge del M5S potrebbe venir penalizzato il mercato dell’usato. Non avrebbe forse più senso utilizzare come parametro sanzionatorio il valore commerciale del mezzo?
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