Silverstone, Superpole per il "ritrovato" John Hopkins (Suzuki) davanti a Laverty, Camier, Checa. Melandri e Fabrizio, seconda fila. Delude Biaggi, 11° tempo
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Giù il cappello, davanti a questo ritrovato John Hopkins, qui in versione wild card, splendido mattatore di una infuocata Superpole. Una prestazione (2’04.041) avvalorata dal record della pista, che ripropone nel gran giro iridato il pilota americano e riporta anche sul gradino più alto delle qualifiche la Suzuki, troppe volte e troppo presto data per “fuori gioco”.
Laverty, Camier, Checa (tutta gente in grado di lottare domani per la vittoria) chiudono la prima fila: quindi Suzuki, Yamaha, Aprilia, Ducati. Stando ai tempi, pare non trovare consistenza la teoria dell’Ing Dall’Igna responsabile Aprilia, che a metà Superpole pronosticava in questo circuito una netta superiorità della bicilindrica bolognese, grazie al motore di 1200cc.
Non è così, (Guintolì è quinto davanti a Melandri, Fabrizio, Haga autore di un volo nel Q3), a dimostrazione di un sostanziale equilibrio e di una validità tecnica anche sul piano dei regolamenti, che rendono la SBK affascinante sul piano agonistico e combattuta anche sul piano tecnico. E Max Biaggi? Solo undicesimo tempo, quindi partenza domani dalla terza fila. Il campione del mondo in carica è incappato in una caduta all’inizio del primo round della Superpole, con conseguente “incasinamento” della strategia ed eliminazione nel round successivo.
Max ha fin qui faticato a trovare il passo dei migliori: a dirla tutta, pare entrato in quelle giornate sbiadite, con “poca convinzione”, in una sorta di zona grigia. Al “corsaro” e al Team Aprilia non mancano i “mezzi”, anche psicologici, per recuperare la situazione: va subito ritrovata la motivazione dei momenti vincenti. Su un tracciato come Silverstone non è assolutamente impossibile una corsa in grande rimonta: trovare il giusto assetto (l’Aprilia di Camier gira forte…) e soprattutto crederci. A Silverstone non si decide il mondiale: ma guai chiudere la prima fase del campionato senza la ricerca del podio.
Peccato per Badovini, frenato da una brutta caduta nel primo round. E peccato anche per Sykes, di cui resta in forse la gara. Haslam di più non può fare e di più non fa, con la BMW nelle nebbie. Peggio stanno solo i piloti Honda. Ottimi gli sprazzi dei giovani Aitchison e Berger. Se, come pare, il tempo tiene, sarà una corsa da seguire con il cuore in mano.
Superbike – Siverstone – Griglia di partenza
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