Polemiche sui soccorsi malesi a Simoncelli
Polemiche sui soccorsi malesi a Marco Simoncelli
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Non ne abbiamo parlato prima per rispetto di Marco, della sua famiglia e dei suoi amici. Quello vedrete (o avete probabilmente già visto) è semplicemente clamoroso. Il video, ripreso da uno spettatore dalla tribune del circuito di Sepang, mostra le fasi concitate dell’infausto soccorso prestato a Marco Simoncelli dal personale medico del circuito subito dopo l’incidente.
L’errore più grave commesso dai soccorritori è stato trasportate Marco con un barella assolutamente inadeguata, quando invece, l’ambulanza con a bordo un medico, avrebbe dovuto entrare immediatamente in pista e soccorrere il pilota in modo professionale e da personale medico vero, senza spostare il corpo in modo frenetico come fosse un pupazzo. Nel video infatti i presunti barellieri cadono e con loro la barella e l’inerme Sic.
Il padre di Marco, Paolo Simoncelli, accorso subito sul luogo dell’incidente con uno scooter, supporta gli uomini del soccorso aiutandoli a caricare la barella sull’ambulanza prima del trasporto al centro medico. Non vogliamo insinuare nulla sulla causa della morte, certo è che il metodo messo in atto è stato inadeguato così come il personale del circuito. Un soccorso fatto in modo non corretto ad un traumatizzato, in molti casi può aggravare in modo serio le sue condizioni fisiche e vitali.
AGGIORNAMENTO – In serata è stata diffusa una notizia di agenzia con le dichiarazioni del padre di Marco che assolve i soccorritori: “Ero li’ vicino, Marco era già morto. Ero li’ a 10 metri, non sarebbe cambiato niente. Quando si sono rialzati ho preso la mano a Marco, ho provato a salutarlo, ma lui era già andato, non c’era niente da fare, non sarebbe cambiato niente. Quella è tutta gente che cerca di fare del proprio meglio. Se avesse lasciato la moto… Non lo ha fatto perchè era un guerriero.” Questa sera alle ore 23.35 Matrix, la trasmissione condotta da Alessandro Vinci su Canale 5, dedicherà una puntata speciale a Marco Simocelli.
Vale la pena ricordare che venerdì scorso, al termine delle prove libere della Moto2, la FIM ha multato di 15 mila euro gli organizzatori per non aver esposto alla curva in questione la bandiera bianca atta ad indicare la presenza di acqua sull’asfalto, creando così una situazione di estremo pericolo per i piloti in pista. Quindi un campenello d’allarme era già suonato…
La Dorna spende migliaia di euro per curare ogni minimo particolare, con centinata di persone che lavorano nel circus, e si cura poco o nulla dell’organizzazione dei soccorsi nei circuiti. Non si può far sempre finta che l’ambiente del motociclistmo sia tutto bello e roseo. Serve che la FIM, la Dorna, la IRTA si siedano attorno ad un tavolo e lavori da domani sulla questione. Ogni circuito deve disporre di personale di soccordo adeguato.
Ieri Tomizawa, oggi Simoncelli… due angeli sono già più che sufficienti.
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