Pneumatici Pirelli Scorpion Trail: il test il Motoblog
Provata la gamma di pneumatici per enduro stradali Pirelli Scorpion Trail
L’occasione di provare la gamma di pneumatici Scorpion Trail ci è stata offerta da Pirelli con un invito, con destinazione Catania, che non lasciava presagire nulla di buono… Tester vs Smanettoni! La parte ludica di questa presentazione ve la descriviamo dopo; prima il dovere e poi il piacere, anche perché la scelta della Sicilia non è casuale, visto che qui Pirelli ha un suo centro di sperimentazione dedicato agli pneumatici moto, a capo del quale c’è Salvo Pennisi. Per provare come si deve queste gomme, Pirelli ha offerto una vasta gamma di enduro stradali: BMW F 800 GS e R 1200 GS, Ducati Multistrada, Honda Crosstourer e Crossrunner, Kawasaki Versys 1000, Yamaha XT1200Z Super Ténéré e Worldcrosser, insomma il meglio della produzione italiana, europea e giapponese.
Gli pneumatici Scorpion Trail nascono per adattarsi a una gamma molto vasta di moto che, anche se vanno tutte sotto al nome tecnico di “entrofuoristrada”, in realtà hanno caratteristiche ciclistiche e di guida ben differenti. Tra le moto in prova ad esempio i due estremi sono rappresentati dalla Ducati Multistrada, che tra l’altro monta gli Scorpion Trail come primo equipaggiamento, nelle misure di 120/70-17” davanti (misura condivisa con Honda Crossrunner e Kawasaki Versys) e 190/55-17”, e la BMW F 800 GS con i suoi 90/90-21” e 150/70-17” dietro, passando per il 110/80-19” anteriore montato sulla Yamaha Super Ténéré, sulla Honda Crosstourer e sul BMW R 1200 GS, mentre al retrotreno Kawasaki Versys e Honda Crossrunner montano il 180/55-17” . In verità le misure disponibili nel listino sono ancora di più, visto che la gamma Scorpion Trail prevede all’avantreno 5 calzate differenti, per cerchi da 17 a 21 pollici, per un totale di 12 pneumatici diversi, a seconda dei codici velocità, mentre per il retrotreno le misure sono 8 (una anche per cerchi da 18”) per un totale di 13 pneumatici.
Una gamma così completa va a interessare moto che hanno quindi non solo misure di ruota differenti, ma anche caratteri e potenze diverse. Multistrada e Crossrunner ad esempio montano entrambe di primo equipaggiamento il 120/70-17”, ma con due codici velocità differenti, V per la Honda (240 km/h) e W per Ducati (270 km/h). I due posteriori invece, (180/55 e 190/55), anch’essi ovviamente di primo equipaggiamento, sono gli unici con doppia mescola (con fascia centrale più dura per garantire durata e spalle più morbide per una migliore tenuta in curva).
Anche in termini di potenze, ancora una volta sono la “piccola” BMW e la bicilindrica bolognese agli antipodi, rispettivamente con 85 e 150 cavalli. Scorpion Trail è stato dunque progettato per motociclette dual purpose con impostazione touring e per soddisfare le esigenze dell’utente di questi veicoli, che utilizza la moto in differenti situazioni, come in città, ma soprattutto nei lunghi viaggi e magari per brevi tratti di fuoristrada leggero. Il disegno del battistrada è rivoluzionario rispetto al passato: non solo combina elevate performance con la connotazione estetica tassellata tipica dell’enduro, ma Scorpion Trail – disponibile sia con struttura convenzionale, adatta per lo più a moto di media cilindrata con attitudine più fuoristradistica, sia radiale, più congeniale alle grosse due e quattro cilindri – è anche il primo prodotto del suo genere nel quale il disegno del battistrada si ripete solo quattro volte, il che permette di ottenere un design allungato.
In città
Il traffico siciliano non è poi così tremendo come lo ricordavamo, occorre solo un po’ di attenzione nelle vie strette e soprattutto con un asfalto che non ha sempre un ottimo grip. Ottimo terreno per testare questi pneumatici che si dimostrano sicuri in ogni frangente. L’avantreno in particolare è saldo, mentre solo sui fondi più sdrucciolevoli il posteriore innesca qualche piccola derapata in accelerazione, per altro sempre ben gestibile.
In autostrada
Semplicemente superbi! non dovremmo dirlo in questa sede ma lungo l’autostrada A18 che da Messina porta a Catania abbiamo portato le endurone… ehm, ben oltre i limiti del codice, sempre in massima sicurezza. Soprattutto con alcune enduro del lotto, che hanno la fastidiosa tendenza a ondeggiare leggermente il retrotreno in rilascio, questo difetto viene praticamente neutralizzato dalle Scorpion. A questo si aggiunge un ottimo comfort, dato soprattutto dalle scarsissime vibrazione, da cui deriva una rumorosità davvero ridotta al minimo.
Su strada e… in montagna
Di strade statali lunghe e dritte in Sicilia ce ne sono in abbondanza, ma alle pendici dell’Etna diventano tortuose e a tornanti come su un passo alpino. Qui abbiamo messo alla frusta gli Scorpion Trail, che hanno dimostrato un’ottima tenuta di strada e un appoggio in piega sincero e privo di incertezze. Con lo staff tecnico, capitanato da Alessandro Abbate, prendiamo confidenza con i mezzi ma soprattutto con gli pneumatici e dopo qualche curva riusciamo pure a star dietro ai collaudatori Pirelli, che queste strade le conoscono a memoria, anche se il dubbio che fossero a “mezza manetta” ci assale… Scesi dalla GS 800 e al manubrio della ben diversa Honda Crossrunner, l’avantreno ci sembra pesantissimo e lento nei cambi di direzione, tanto da costringerci in un primo momento ad anticipare l’ingresso in curva.
Colpa delle gomme? Dopo pochi chilometri sembra proprio di no, solo del pilota troppo “endurista” che ha bisogno di qualche metro in più per abituarsi alla diversa impostazione. Una volta assuefatti al nuovo assetto, dimenticata l’enduro bavarese con cerchio da 21” e adottando uno stile di guida più da naked che da enduro, anche la mastodontica Honda scende in curva che è un piacere, ma soprattutto tiene angoli di piega elevati, per uscire dai tornanti in scioltezza.
In fuoristrada
Il breve tratto sterrato alle pendici dell’Etna ci ha permesso di saggiare le doti fuoristradistiche dei mezzi e degli Scorpion Trail. Facile ma al contempo piuttosto insidioso, visto che qui il terreno è un misto di rocce laviche e sabbia vulcanica. Premesso che in una ipotetica classifica di moto da enduro totale al primo posto c’è senza dubbio la BMW 800, seguita dalla GS 1200 e dal Super Ténéré a pari merito; un po’ staccata la Crosstourer e dietro tutte le altre, che con il loro cerchio anteriore da 17” non possono essere considerate delle entro fuoristrada vere, ma sono progettate per percorrere solo facili sterrati.
E qui saltano all’occhio le doti dello Scorpion Trail, che si adatta perfettamente a questa ampia gamma di moto e di caratteri. Per una volta, compromesso non è la parola d’ordine: certo il Trail è uno pneumatico prettamente stradale perché tali sono le moto a cui è destinato, ma proprio su quelle con meno attitudini fuoristradistiche, come Multistrada, Crossrunner o Versys, durante il tratto sterrato si è dimostrato particolarmente sicuro, a patto ovviamente di non esagerare con la manetta, principio che vale anche se le suddette moto montassero delle coperture tassellate, vista la loro ciclistica stradale. Per chi ha pruriti fuoristradistici, il GS 800 è forse l’unica moto del lotto sulla quale si possono rimpiangere i più fuoristradistici Scorpion Rally, con i quali osare di più su questi fondi molto scivolosi.
Il contest Tester VS Smanettoni
Vi abbiamo detto all’inizio del nome dato alla presentazione, che suonava un po’ come una sfida all’O.K. Corral. La sfida a dire il vero non si è svolta su strada né tanto meno in moto, ma la cosa non ci ha per nulla rassicurati. Tornati in sella dopo tre mesi da un infortunio piuttosto complicato, ci siamo presto resi conto che quella difficile non era la parte in sella.
Il nostro gruppo di otto viene diviso appunto tra giornalisti tester e smanettoni. Come Motoblog veniamo assegnati a quest’ultima compagine (e dire che abbiamo studiato tanto per avere il tesserino da giornalista!) ma la cosa ci piace, visto che è l’occasione per conoscere degli appassionati che pur non facendo di questa passione un lavoro, ci dedicano davvero tutto il loro tempo libero. La nostra squadra è quindi composta anche da due “forumisti”, rispettivamente di Dai De Gas e del Motoclub Tingavert e dal presidente del Motoclub BMW Catania.
La prima prova, denominata “di maneggevolezza”, viene effettuata in serata, prima delle presentazione stampa e dopo il breve assaggio delle gomme lungo i percorsi cittadini. Una volta giunti sul luogo della sfida, un fettucciato ricavato all’interno del parcheggio dell’hotel, ci tornando alla mente vecchi ricordi di adolescenti, quando con la compagnia dei soliti si andava alla “Giesse” (inteso come supermercato, non BMW) di viale Monza a Milano, per fare gli “autoscontri” con i carrelli della spesa lasciati incustoditi. Oggi, quasi un quarto di secolo più tardi, ci ritroviamo a ingarellarci lungo questo percorso improvvisato.
Le regole sono semplici, uno spinge l’altro sta dentro il carrello. Il bilancio è tragico, con un ribaltamento lungo il percorso, la sfida finisce con la vittoria dei tester. Il giorno dopo, durante il test più sostanzioso degli pneumatici, la prima tappa è al Parco Avventura Etna dove le sfide in programma sono un paio: l’arrampicata libera, ribattezzata “prova di grip” e il tipico percorso “di guerra” sugli alberi, con tanto di ponte tibetano, la “prova di stabilità”.
Anche qui la disfatta, con due elementi della squadra su quattro infortunati, la sfida è persa in partenza. Ci rifacciamo però in serata con la prova del palloncino. Niente paura, nessun etilometro, l’ultima prova è quella della precisione. Nient’altro che una freccetta, fissata con una prolunga a lato di un GS 1200, con la quale far esplodere un gavettone. E qui ci riprendiamo la rivincita, con quattro tentativi su quattro riusciti, contro i due dei tester, che perdono almeno l’ultima prova. E qui finisce anche la nostra avventura… al prossimo test!
Un ringraziamento particolare al team di collaudatori Pirelli capitanati da Alessandro, per averci fatto scoprire angoli meravigliosi della Sicilia e le sue prelibatezze gastronomiche!