MotoGP, Bradl: "Molte promesse vuote da Forward"

Il tedesco di Aprilia Racing analizza la sua stagione 2015 in MotoGP e torna sul discusso divorzio dal team Forward Racing.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 27 dic 2015
MotoGP, Bradl:

La stagione 2015 di Stefan Bradl in MotoGP è stata sicuramente caratterizzata da alti e bassi: chiusa lo scorso inverno l’esperienza triennale con LCR Honda, il tedesco era passato al team Forward Racing – a sua volta reduce da un ottimo 2014 con Aleix Espargarò in sella alla Yamaha ‘Open‘ – con grandi propositi di rivalsa, ma in estate è poi passato al team ufficiale Aprilia Racing per chiudere la stagione al 18° posto con 17 punti. Nel 2014, il 26enne pilota teutonico Nel 2014 aveva centrato il 9° posto con 117 punti e 5 piazzamenti nella Top 5.

Con il francese Loris Baz come compagno di box, Bradl aveva iniziato il campionato con risultati comunque sotto le aspettative prima che la nota vicenda dell’arresto del patron di Forward Racing Giovanni Cuzari colpisse il team, ‘spingendo‘ l’ex-iridato della Moto2 tra le braccia di Aprilia Racing (fresca di divorzio dal demotivato Marco Melandri) e sull’ancora balbettante prototipo RS-GP.

[img src=”https://media.motoblog.it/3/31b/stefan-bradl-2015-motogp-13.jpg” alt=”VALENCIA, SPAIN – NOVEMBER 10: Stefan Bradl of Germany and Factory Aprilia Gresini rounds the bend during the first day of MotoGp Tests In Valencia at Ricardo Tormo Circuit on November 10, 2015 in Valencia, Spain. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” size=”large” id=”753670″]

In alcune recenti dichiarazioni raccolte e pubblicate dal tedesco SpeedWeek, Stefan Bradl è tornato su quanto successo nel periodo estivo, quello del suo passaggio al team ufficiale di Noale in seguito alle pesanti difficoltà organizzative di Forward Racing:

“C’era ovviamente molta attesa all’inizio della stagione, ma le cose sono poi andate diversamente e la mia frustrazione era grande. Ci sono stati momenti in cui le cose hanno funzionato, ma spesso solo a livello individuale. In Forward non avevo supporto e nella prima metà stagione è stato difficile per me andare avanti mantenendo la motivazione. Ho capito presto che la struttura del team non era adatta a me, che non mi avrebbe dato il sostegno che mi aspettavo.”

“Non mi sentivo a mio agio in Forward, tutto era in netto contrasto rispetto agli anni precedenti in LCR. Quando poi ho completato il passaggio al team ufficiale Aprilia prima del GP di Indianapolis, ho ritrovato quello che avevo perso. Anche se i risultati in gara non hanno poi soddisfatto le aspettative, è stato così che sono tornato a divertirmi con il mio lavoro. Ho ritrovato la gioia di correre. Ora sto bene, farò un inverno tranquillo, diverso rispetto allo scorso anno quando tutto era incerto, quando non sapevo cosa aspettarmi dalla classe Open e dalla Forward-Yamaha.”

[img src=”https://media.motoblog.it/b/b34/stefan-bradl-2015-motogp-15.jpg” alt=”VALENCIA, SPAIN – NOVEMBER 12: Stefan Bradl of Germany and NGM Mobile Forward Racing heads down a straight during the MotoGP Tests in Valencia at Ricardo Tormo Circuit on November 12, 2014 in Valencia, Spain. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” size=”large” id=”753671″]

L’inizio dell’esperienza in Forward Racing non era stata comunque del tutto negativa per Bradl, ed era culminata con il buon ottavo posto nel GP di Catalunya. A tal proposito il tedesco ha spigato:

“Sì, perché avevo la mente relativamente sgombra e lavoravo senza pregiudizi. Ero contento di fare il mio lavoro: dopo tre anni con LCR Honda era ora di un cambiamento. Se tutto avesse funzionato a dovere, il pacchetto Yamaha era davvero molto potente. Avevo chiesto un paio di modifiche e miglioramenti, anche a livello di elettronica, ma alla fine non ho potuto non notare che non era successo niente. I boss del team ci avevano fatto molte promesse vuote. E così ho capito: “Qui non è professionale, non come l’impressione che si può averne da fuori, non come ero abituato a LCR.”

“Dopo l’8° posto nel primo test di Sepang, le cose andavano abbastanza bene ed io ero ancora molto soddisfatto. Ma da quel momento in poi siamo regrediti. Successivamente non abbiamo ricevuto nessun nuovo materiale: solo una volta qualcosa per il Mugello, per quanto riesco a ricordare, ma questo è quanto. Di nuove parti ‘di sviluppo’ io non ne ho mai viste.”

“Con l’Elettronica Marelli facevamo sempre più fatica, fine settimana dopo fine settimana. Mi ricordo che a Le Mans avevamo completamente buttato via il primo giorno, e a Jerez c’era stata una pericolosa caduta nelle FP2 per un errore della centralina. Mi son detto: “devo accettare le cose così come sono”. Certo, avevo parlato con le parti interessate, avevo fatto le mie obiezioni, ma quando chiedevo novità sui miglioramenti, i boss mi allontanavano sempre con delle scuse. Ricevevo spesso promesse disattese, e non ne ero affatto contento.”

[img src=”https://media.motoblog.it/e/e8e/stefan-bradl-2015-motogp-9.jpg” alt=”MISANO ADRIATICO, ITALY – SEPTEMBER 12: Stefan Bradl of Germany and Factory Aprilia Gresini rounds the bend during the qualifying practice during the MotoGP of San Marino – Qualifying at Misano World Circuit on September 12, 2015 in Misano Adriatico, Italy. (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)” size=”large” id=”753673″]

Bradl ha inoltre sottolineato di essersi accorto solo dopo diverse settimane delle effettive difficoltà della squadra in diversi aspetti della sua gestione. E questi problemi erano comunque precedenti alle vicende giudiziarie che hanno poi colpito il suo numero uno:

“Tra i cambiamenti che avevo chiesto c’era l’uso della seconda moto, che di solito restava nel box senza essere pronta. Non è in realtà compito del pilota dire alla squadra queste cose, ma nel Campionato del Mondo MotoGP bisogna avere due moto pronte. Lavorando nei test con due moto si può avanzare più velocemente. Poi però ho notato che non c’era una seconda serie di dischi in giro: la mia squadra doveva sempre rimontare i freni nei test per uscire con la seconda moto, il che costa tempo prezioso. E così ho notato la mancanza di materiale.”

“Poi ho fatto una chiacchierata con il mio predecessore, Aleix Espargaró, e lui mi ha confermato che nulla era cambiato dal 2014, quando c’era lui. In quel periodo mi ero anche accorto che non c’era budget e che quindi, di conseguenza, si era risparmiato ad esempio sui freni. Sono cose che ho scoperto con il tempo. Chiaramente, il pilota non si accorge di queste cose al primo o secondo test: ci si arriva solo quando si conoscono meglio i membri del team e ci sai trova ad affrontare queste cose.”

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