Come funziona il cambio della Mana
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Sono stati appena tolti i veli sulla Shiver e in Aprilia già si preparano a Battezzare una nuova moto.
A tal proposito proprio attraverso il Mana Blog, scopriamo un’interessante intervista che spiega il funzionamento del cambio “automatico” progettato a Noale.
Ci racconta tutto Luca Balduino che oggi è il Capo Progetto di NA 850 Mana, che spiega le due modalità principali di utilizzo: Sequenziale o AutoDrive.
Nella modalità sequenziale il pilota ha il pieno controllo del cambio, che ha 7 rapporti, e può variarli utilizzando un comando a manubrio o il tradizionale a pedale senza tuttavia dover azionare la frizione.
In questo modo la cambiata avviene molto rapidamente.
Nella modalità Auto-Drive, il pilota deve gestire solamente il gas ed i freni perché il cambio asseconda la gestione del comando dell’acceleratore in modo fluido e continuo.
La tipologia di cambio è ideale per una guida rilassante in città e per l’utilizzo turistico.
Una ulteriore funzionalità inserita è la semiautomatica: in pratica qualora il cambio sia in condizione AutoDrive ma il pilota voglia scalare delle marce per avere l’aiuto del freno motore per una frenata di emergenza o una entrata in curva “allegra”, può semplicemente scalare una o più marce ed avere così l’aiuto immediato del freno motore per poi tornare nella versione AutoDrive all’uscita di curva o alla prossima accelerata.
Questa funzionalità è molto utile anche per la guida veloce e rende questa moto tra le più performanti tra i tornanti: il pilota non si deve preoccupare di arrivare con la marcia sbagliata ad una curva e non perde tempo a cambiare.
Il sistema di gestione elettronica prevede tre differenti mappature (Touring – Sport – Rain).
In modalità Auto-Drive il pilota agendo su di un pulsante a manubrio sceglie appunto tra tre diverse tarature del cambio.
Ad ognuna di esse corrisponde una diversa curva di cambiata ed una mappatura motore diversa.
– Sport: è ovviamente quella più performante: il motore è sempre ad un numero di giri abbastanza alto, la cambiata è rapida, il freno motore massimo ed è perfetta per quando si vuole spingere tra le curve di montagna.
– Touring: questa mappatura pensata per massimizzare il confort di viaggio, quindi il regime del motore è inferiore, minimizza le vibrazioni e diminuiscono i consumi.
– Rain: è pensata in generale per la città e per aumentare la sicurezza in caso di fondo bagnato. Non si tratta di un sistema di anti-pattinamento ma semplicemente di una gestione più dolce della cambiata, pensata per evitare strappi in partenza agendo anche sulla diminuzione della potenza erogata ai bassi regimi.
Al posto della leva frizione avremmo potuto mettere la leva freno posteriore ma, dopo aver provato su strada tutte le configurazioni possibili, abbiamo deciso che quella tradizionale con freno a pedale fosse quella che dava più sicurezza appena saliti in sella.
Ci sono poi altri vantaggi derivanti dalla leva a pedale: il motociclistica che scende da un altro modello potrebbe confondere la leva con quella della frizione con rischi per la sicurezza; la leva sul lato sinistro avrebbe poi reso più complicato l’utilizzo del comando a manubrio che dopo mille prove abbiamo definito con pollice per up e indice per down.
Infine la leva a pedale permette per esempio se fermi al semaforo o sulla rampa garage di togliere entrambe le mani dal manubrio per sistemarsi la giacca o aprire il portacasco per riporvi qualche oggetto (il pilota può appunto tenere la moto ferma azionando il freno posteriore con il piede).
Se volete leggere l’intervista completa la trovate sul ManaBlog.
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