Vermeulen: "Lorenzo in Ducati? Per Rossi e per i soldi"

Secondo Vermeulen, ora commentatore per la FOX, sarebbe stata l'offerta economica faraonica fatta da Ducati a Jorge Lorenzo a indurre il maiorchino a trasferirsi a Borgo Panigale. E il paragone con Rossi

Di Manuele Cecconi
Pubblicato il 24 feb 2017
Vermeulen:

Chris Vermeulen, l’australiano che fu pupillo di Barry Sheene, ha appeso tuta e casco al chiodo da qualche anno, ma è rimasto “nel giro” in qualità di commentatore per la filiale australiana di FOX TV. Chris esordì in World Supersport nel lontano 2000, ma solo l’anno dopo partecipò in pianta stabile al Mondiale delle 600 derivate dalla serie.

Alla sua terza stagione in WSS (2003) si aggiudicò il titolo e passò in Superbike, dove con una CBR 1000 RR del team Ten Kate tutt’altro che competitiva si giocò fino alla fine il Mondiale 2004, contro le Ducati 999 di Toseland, Laconi e Haga.

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Nel 2005 ebbe modo di fare due wild card in MotoGP sulla Honda Camel dell’infortunato Troy Bayliss, e un anno più tardi decise di fare il salto nel Mondiale GP senza un titolo SBK in tasca: salì sulla Suzuki GSV-R, moto con la quale iniziò e concluse la sua carriera nella Classe Regina (se escludiamo una fugace apparizione nel 2012).

Vero e proprio mago della pioggia, Chris diventava un vero missile in condizioni di asfalto bagnato: è proprio in un week end piovoso, quello di Le Mans 2007, che riuscì a conquistare la sua unica vittoria in MotoGP, interrompendo il digiuno che ad Hamamatsu durava dal lontano 2000.

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Nel 2010 tornò in Superbike, ma senza riuscire a mettere in mostra risultati di rilievo a causa di pesanti infortuni: dopo due stagioni sfortunatissime, il talentuoso australiano si ritirò dalla scena mondiale ad appena 30 anni.

Chris conosce a menadito sia l’ambiente della MotoGP che quello delle derivate di serie, ed essendo riuscito a portare a casa buoni risultati in entrambe le classi sa bene di cosa parla. Negli scorsi giorni, ai microfoni di Speedweek, si è espresso anche su uno dei temi più caldi del momento, il passaggio –e le difficoltà– di Jorge Lorenzo in Ducati.

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Chris ritiene che siano fondamentalmente due i motivi che hanno spinto il maiorchino ad abbandonare la Yamaha per trasferirsi nel team in Rosso: il primo sarebbe l’offerta economica stratosferica fatta a Jorge da Ducati, che ammonterebbe a 12.5 milioni di euro.

“Lorenzo sarebbe potuto rimanere in Yamaha perché lì avrebbe avuto probabilmente il miglior pacchetto tecnico dell’intera griglia. Però con la casa dei Tre Diapason ha già vinto tre mondiali… si è domandato se avrebbe potuto vincere anche con un altra moto. Tutti sappiamo che Jorge è veloce, ma il denaro lo ha motivato molto. Aveva 12.5 milioni di ragioni per cambiare aria”

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Questa circostanza -il fatto che siano stati i soldi a indurre Lorenzo a passare in Ducati- è stata spesso negata da Jorge stesso, che ha affermato di aver invece voluto cercare nuovi stimoli. Ci sarebbe anche secondo Vermeulen, però, un’altra ragione che ha spinto lo spagnolo a trasferirsi a Borgo Panigale: risponderebbe al nome di Valentino Rossi, sebbene -anche in questo caso- Lorenzo abbia dichiarato di non essere affatto ossessionato dal paragone con il pesarese nella sua disastrosa avventura con la Desmosedici.

“A Lorenzo interessano anche i risultati. Non sono molti i piloti che sono riusciti a laurearsi Campioni del Mondo con due marche diverse, come Rossi… a lui piacerebbe entrare in questa ristretta élite. E per di più, se dovesse vincere con Ducati, significherebbe essere riuscito in un impresa di cui Valentino non è stato capace. I suoi obbiettivi sono chiari, anche se ha un lungo cammino da percorrere… io spero che Jorge e la Ducati lottino per il titolo mondiale”

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Infine, l’australiano si è anche espresso riguardo allo scottante tema della convivenza tra Valentino Rossi e Maverick Viñales: “Maverick lotterà per la testa della classifica, perché è determinato. I test e le gare sono cose diverse, ma è molto probabile che i due piloti della Yamaha si giocheranno entrambi il titolo”.

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La relazione cordiale tra Rossi e il giovane team mate spagnolo -che nel 2016 ha riportato la Suzuki alla vittoria a 9 anni di distanza dall’ultima vittoria di Chris- sarebbe insomma destinata a durare poco: “Se Maverick inizia ad arrivare davanti a Valentino cambierà tutto. E cambierà, questo è sicuro”.

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