Pimp my wheels, delusioni mediatiche
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Ho atteso sino alla puntata di settimana scorsa prima di decidermi a sassare questo post.
Ho atteso finché a passare per le mani di quelli della TBW (massimo rispetto per loro…) fosse una moto (se non erro, era una Yamaha Dragstar 650, orrendamente orpellata con un’armatura da giocatore di football americano…), piuttosto che qualche scooter, vari cinquantini e persino un Ape Car.
L’attesa è valsa solo a confermare quello che temevo: Pimp my wheels è una buona idea, (quella cioè di copiare il successo di una serie USA) realizzata malissimo, senza cultura motocilcistica (se si voleva fare una trasmissione cult, era meglio ispirarsi a American Chopper, piuttosto che a Pimp my Ride, di taglio automobilistico…) e tristemente evocativa di un lifestyle che non è nostro (inteso come italiani) e che, probabilmente, pochi hanno voglia di importare dagli USA.
Insomma, c’è modo e modo di esagerare e anche gli eccessi più kitsch hanno bisogno di un loro contesto ideale per rendere bene: come si può paragonare l’effetto di un van d’epoca pimpato con tanto di fiamme e cromature in quantità industriale che se ne va a spasso per le immense strade californiane, con un Malaguti Centro color prugna, affogato nella periferia milanese?
Non si può, non si può e che palle! Ti aspetti di vedere all’opera gente capace (sulla fiducia, perché li ho conosciuti attraverso la trasmissione di MTV…) come quelli della TBW, ti aspetti di vederli trasformare che so, una Honda Revere in una streetfighter da sparo e ti ritrovi con un garellino a cui hanno infilato un megafono sul parafango.
E pensare che il peggio non sono nemmeno le creature pimpate, ma la scelta dei personaggi che dovrebbero fare il verso al rapper di Pimp my Ride, quel Xzibit che con una faccia (e probabilmente anche un lungo trascorso) da gangsta di strada e un’incazzatura molto borderline, merita da solo gli altissimi ascolti della serie USA.
Chi ti va a prendere invece MTV.IT? I Gemelli Diversi, che come dice Mark Lenders nel suo Pentolone sono: “…le controfigure dei Backstreet Boys che cantano pezzi dei Pooh…“!
Insomma, altro che pimp, quello di MTV è proprio un flop, soprattutto considerando che bastava saperne un po di più di moto per tirare fuori un format sull’arte (tutta nostrana) del moto-pompaggio, che magari potevano anche rivendere a loro volta.