MotoGP, Quartararo: "Ho imparato velocemente"

La vera rivelazione della MotoGP 2019 punta sempre più in alto: "Ma non ho ancora avuto la possibilità di duellare con Marquez e Rossi..."

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 21 lug 2019
MotoGP, Quartararo:

Innegabilmente, la vera sorpresa della prima metà stagione della MotoGP 2019 è stata il 20enne francese Fabio Quartararo, approdato in inverno da rookie nel neonato team Petronas SRT Yamaha e capace di strabiliare tutto il paddock della Premier Class con delle prestazioni di assoluto rilievo, che hanno subito messo in ombra quella che – almeno teoricamente – sarebbe dovuta essere la “prima guida” del ricco team malese, il ben più esperto italiano Franco Morbidelli.

Quando il nuovo team satellite della Yamaha in MotoGP annunciò la sua line-up piloti per il 2019, il nome del talento transalpino aveva destato qualche perplessità, sia per la giovane età, sia per una precedente carriera nel Motomondiale fatta di poche luci e molte ombre, con la prima e unica vittoria conquistata in Moto2 lo scorso anno al Montmelò con il team Speed Up Racing capitanato da Luca Boscoscuro.

Tuttavia, il talento di Nizza ci ha messo molto poco a mettere a tacere i critici e a ripagare la fiducia riposta in lui dal Team Director Wilco Zeelenberg e dal Team Principal Johann Stigefelt, conquistando nelle sue prime 9 gare in MotoGP ben 2 podi (2° al Montmelò; 3° ad Assen) e addirittura 3 pole positions (Jerez, Montmelò e Assen), facendosi inoltre trovare molto spesso nelle posizioni altissime delle graduatorie tempi.

Quartararo è attualmente 8° nel Mondiale con 67 punti, in coabitazione con Cal Crutchlow (LCR Honda), con 15 punti di vantaggio su Morbidelli e 28 lunghezze sul secondo miglior rookie in classifica, lo spagnolo Joan Mir (Ecstar Suzuki). Difficilmente il transalpino avrebbe potuto augurarsi un miglior inizio della sua carriera in MotoGP.

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In alcune dichiarazioni rilanciate da BikeSPortNews.com, “El Diablo” Quartararo si è infatti detto contento del suo stellare esordio nella classe regina, ma anche rammaricato per non essersi ancora misurato in un autentico “corpo-a-corpo” con i piloti più blasonati della categoria:

“Non ho ancora avuto la possibilità di confrontarmi in duello con piloti come Marquez e Rossi, e spero davvero che questa possibilità si presenti nelle prossime gare. La prima metà della stagione è stata veramente positiva: credo di aver imparato molto velocemente e sono molto felice del lavoro che abbiamo svolto.”

“Le lezioni più importanti, finora, sono state su come fare i “time-attack” – perché [in MotoGP] è completamente diverso rispetto alla Moto2 – su come ottenere il massimo dalle gomme e su come superare in staccata con così tanta velocità. Sono cose che ho imparato dai più forti, ma ci sono ancora molte aree in cui posso migliorare.”

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A fronte delle lezioni “già imparate”, il 20enne francese sembra già sapere dove concentrare gli sforzi per migliorarsi ulteriormente in sella alla sua Yamaha YZR-M1 “satellite”:

“Devo riuscire ad essere più calmo in moto. Devo essere più paziente durante le gare, e ho anche bisogno di lavorare più approfonditamente sulla gestione delle gomme, perché è un qualcosa che non sono ancora riuscito a fare come si deve quest’anno.”

“Anche per questo non vedo l’ora di fare una gara in mezzo a un bel gruppo e ad imparare qualcosa dalla situazione, perché non ho ancora avuto la possibilità di farlo fino ad ora.”

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