1000 km in Piaggio Ciao per l'Elefantentreffen: l'avventura di Gerardo Garcia

E' partito da Pozzuolo del Friuli per un'avventura di oltre 1000 km, ma alla fine, nonostante il freddo e la neve, Gerardo Garcia ce l'ha fatta a realizzare il suo sogno: partecipare all'Elefantentreffen con il suo fedele Piaggio Ciao

Di Manuele Cecconi
Pubblicato il 6 feb 2019
1000 km in Piaggio Ciao per l'Elefantentreffen: l'avventura di Gerardo Garcia

Non è il primo viaggio lungo che fa con il suo fedele Piaggio Ciao, ma è stato sicuramente il più duro e avventuroso. Alla fine, però, Gerardo Garcia ce l’ha fatta a realizzare il suo sogno: partecipare all’Elefantentreffen con il suo “Gladiatore”, un vecchio ma efficiente Ciao del 1986. Argentino di 38 anni ma residente a Pozzuolo del Friuli (UD), Gerardo è un fan sfegatato del celeberrimo ciclomotore di Pontedera, che utilizza regolarmente ogni giorno per i suoi spostamenti quotidiani ma anche per tour in giro per l’Europa (e non solo) che hanno il sapore dell’impresa.

Londra, Valencia, Lisbona, e Marocco sono solo alcuni dei posti che Garcia – un omone da 107 kg – ha raggiunto in sella al leggendario motorino di casa Piaggio, viaggiando assieme alla moglie: il Raduno degli Elefanti, però era una sfida personale, di quelle da affrontare in solitaria. “Erano sei anni che mi ripromettevo di compiere quest’impresa, e finalmente ce l’ho fatta!” ha dichiarato al suo ritorno ai microfoni di UdineToday.

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Per chi non lo conoscesse, l’Elefantentreffen è uno dei raduni più famosi in tutta Europa, noto soprattutto per le condizioni proibitive in cui si svolge ogni anno dal 1956: considerato che si tiene in pieno inverno in Germania o in Austria, la probabilità di trovare neve è ovviamente altissima. E così è stato anche quest’anno, visto che la location designata era Thurmansbang, in Bavaria: Gerardo è partito da casa sua per un viaggio di 500 km, che considerate le temperature proibitive e le velocità del piccolo Ciao dev’essere risultato praticamente eterno.

A poco è servito vestirsi di tutto punto, con più strati di abbigliamento tecnico: al ritorno il nostro eroe ha preferito allungare la strada di altri 150 km, pur di non dover affrontare due passi di montagna di 1600 e 1700 m. “Il metodo migliore per scaldarsi è stato piuttosto il dover ricorrere ai pedali del “galdiatore”, come chiamo io il mio motorino, per poter affrontare certe salite!” ha scherzato Gerardo “Molte persone che son partite dal resto dell’Europa hanno dovuto abbandonare a causa del meteo proibitivo. Io sono riuscito là dove alcune moto di ultima generazione hanno fallito”.

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Un’avventura di più di 1000 km, che però Gerardo sembra avere tutta l’intenzione di ripetere… magari ad altre latitudini, o almeno in altre stagioni: “Sono nato in Patagonia, dove ogni luogo è lontanissimo. Qui in Europa è stupendo, perché tutto è così vicino che non ve ne rendete nemmeno conto!” ha dichiarato Garcia, che di professione fa il progettista per elettrodomestici per la ristorazione “Viaggiare in condizioni estreme non mi spaventa, anzi. E poi, siccome il motore del Ciao è così scarso che fa fatica a portare anche solo me, è una buona scusa per viaggiare leggeri e godersi l’essenza del percorso”.

A Gerardo e alla sua voglia di avventura vanno tutti i complimenti della redazione di Motoblog!

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Via|UdineToday

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