Hell's Gate Metzeler 2013: intervista a Fabio Fasola

Hell's Gate Metzeler 2013: intervista Fabio Fasola e Piero Batini, creatori della gara più estrema di enduro, giunta alla decima edizione

Di Francesco
Pubblicato il 16 gen 2013
Hell's Gate Metzeler 2013: intervista a Fabio Fasola

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Ieri sera è stata presentata a Milano l’edizione 2013 di Hell’s Gate, che per il decimo anno consecutivo si conferma una delle gare di enduro più estreme a livello internazionale. Noi di Motoblog eravamo presenti e ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda a Fabio Fasola, ideatore della competizione e a Piero Batini, grande amico di Fabio e co-organizzatore di Hell’s Gate, che anche quest’anno si terrà il 16 febbraio al Ciocco di Castelvecchio Pascoli (Lucca), con una formula sempre uguale nella difficoltà e durezza della sfida ma ancor più spettacolare e coinvolgente per il pubblico che quest’anno non solo sarà invitato a una grande festa conclusiva, ma potrà anche cimentarsi il 17 febbraio nell’Hell’s Gate Lite, una versione soft della gara accessibile quasi a tutti ma che permette di vivere ugualmente il fascino selvaggio delle colline toscane.

Fabio spiegaci cos’è l’Hell’s Gate

E’ una gara che è diventata per concetto e per definizione estrema prendendo anche spunto anche dalle gare a cui io ho partecipato quando ho iniziato a correre negli anni ’70, quelle dove gare dove c’era da spingere, dure sia per le moto che per le difficoltà. Da qui è nata l’idea dell’Hell’s Gate, una gara estrema in cui si cerca di abbinare il mondo del fuoristrada, il pilota e il pubblico, cercando di farne un binomio completo. L’enduro è uno sport un po’ “pane e salame” dove c’è sia l’endurista incallito che partecipa ma dove c’è anche il fan che viene per vedere l’enduro come quello di una volta.

Siamo arrivato alla decima edizione. C’è qualche novità rispetto alle precedenti?

Non ho voluto assolutamente cambiare la formula se non alcuni pezzi del percorso per renderlo ancora più spettacolare. La novità di quest’anno è l’Hell’s Gate Lite una sorta di cavalcata per dare la possibilità all’amatore di vivere la gioia de “il Ciocco” e percorrere alcuni dei tratti che il giorno prima sono stati fatti dagli specialisti.

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Hell’s Gate è una gara cui partecipano i più grandi campioni mondiali dell’enduro, chi sono gli iscritti di rilievo di quest’anno?

Jarvis, Jonnhy Walker, Cody Webb e tutti gli altri specialisti dell’estremo. Chi fa questa gara non è detto che vada bene anche per il mondiale di enduro, infatti KTM ha diviso i piloti all’interno del proprio team: ci saranno quelli che fanno il mondiale e quelli che parteciperanno alle gare estreme.

All’inizio ti saresti aspettato che questa gara avrebbe avuto così tanta risonanza anche a livello internazionale?

No anche perchè è stata una delle prime gare concepite per l’estremo e da qui è nato un mondo, tanto che ha preso un valore in Russia, in America da cui abbiamo una richiesta molto forte e dagli Stati Uniti verranno addirittura delle troupe televisive.

Per affrontare un percorso estremo come quello di Hell’s Gate esistono dei trucchetti? Ad esempio giocando sulla pressione dei pneumatici o usando delle mouse particolari?

Il mondo dell’estremo si è specializzato sia nei piloti che nelle moto: quindi le gomme e le mousse la fanno da padrone. Le gomme sono più morbide e quindi assolvono meglio alla funzione di trazione. Oltre a questo servono poi dei motori con un ottimo spunto e, in generale delle moto fatte su misura per il pilota.

Tu hai partecipato a 3 Parigi Dakar con ottimi risultati. Stai seguendo l’edizione in corso?

Sto seguendo Botturi che è un ottimo pilota che ha avuto il merito e la fortuna di avere alle spalle l’architetto Ferrari che ha creduto in lui e che è riuscito a capire il valore assoluto di questo pilota.

Dopo la presentazione, tenutasi nell’evocativa location della Chiesetta di via Lomazzo, c’è stato anche il tempo di scambiare una battuta anche con Piero Batini:

Piero, una domanda provocatoria: l’Hell’s Gate sta al fuoristrada come il TT sta all’asfalto?

No, perchè il Tourist Trophy viene da una tradizione, l’Hell’s Gate crea una tradizione, o meglio ne propone una. Il TT conserva una caratteristica sempre più anacronistica, la pericolosità, nell’enduro questo tipo di problema non c’è, è un estremo agonistico, sportivo. Certo se fosse stata fatta 20 anni fa, ai tempi dei “no limits” quando andavo di moda gli sport che mettevano a repentaglio la vita degli atleti forse sarebbe stata una cosa un po’ buffa, ma oggi è dal punto di vista motoristico il massimo che si possa avere in questo campo.

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