MotoGP: intervista a Loris Capirossi
Manca una sola gara al termine di una delle stagioni più chiacchierate negli ultimi anni di MotoGP. Una moto italiana è tornata a vincere il mondiale grazie non solo al lavoro del team, di Casey Stoner e della Bridgestone, ma anche agli anni di sacrifici di un pilota del talento e dell’esperienza di Loris Capirossi.
Per il 2008 il centauro di Borgo Rivola sarà in sella ad una GSV-R 800 della scuderia Rizla Suzuki . Per lui si tratta della prima esperienza su una moto di Hamamatsu dopo aver corso nelle 18 precedenti stagioni tra Honda, Yamaha, Aprilia e Ducati.
“Sono veramente, veramente eccitato della mia decisione – afferma Loris- Mi hanno cercato in passato, e abbiamo mantenuto un ottimo rapporto. Penso che mi vogliano per la mia esperienza, per sviluppare la moto ma anche perché sono competitivo.
Quando ho le giuste sensazioni con la moto, so che posso lottare con Valentino e Casey. Penso di avere ancora uno o due anni per correre. Per il momento non voglio fermarmi. Posso ancora vincere, e voglio provarci. .”
29 primi posti in carriera, due mondiali in 125 ed uno in 250. La terza vittoria consecutiva a Motegi arriva a ben 17 anni di distanza dall’affermazione del 1990: ” Mi ricordo benissimo le mie prime gare, senza grande esperienza, ma solo con tanta fiducia nei miei mezzi e il gas sempre aperto, senza capire niente. La mia andatura è quasi la stessa di quando ho iniziato a gareggiare, ma ora faccio sicuramente meno errori.”
Proprio quando tutti aspettavano lo spunto di Capirossi, un giovanotto australiano “fa propria” la Desmosedici, domandola come lo stesso Loris non era riuscito a fare in passato, ma perché? “Me lo sono chiesto tutta la stagione. Penso sia il carattere della moto, e abbiamo diversi stili di guida. L’anno scorso sentivo la 990cc come la mia moto, e riuscivo a fare qualunque cosa. Quest’anno, in ogni gara, lottavo con la moto.”
via | MotoGP.com