Campionato francese "Montèe Impossible"

Di L. Lallai
Pubblicato il 27 nov 2007
Campionato francese


Se ne parla sempre troppo poco, di quelle piccole realtà che fanno grande il mondo del motociclismo. Sono in genere idee covate per anni nei cuori e nei cervelli di piccole grandi persone, che con gli anni incontrano altri individui con in testa le stesse identiche fissazioni, e da una semplice associazione di idee si arriva, con un po’ di sacrifici, a dare una forma, un colore e una consistenza ai sogni.

In questo caso le piccole grandi persone sono coloro che hanno creato il Montèe Impossible, ovvero come portare in Francia una disciplina agonistica che vede i natali e la massima diffusione in USA: l’hill climb.
Ma in cosa consiste precisamente?
Prendete un costone di montagna molto ripido e liscio, senza alberi, mettete un traguardo in cima e dei motociclisti a valle. Chi raggiunge nel minor tempo il traguardo vince… ammesso che qualcuno riesca a raggiungerlo.

Montèe Impossible scalataDetto così sembra semplice, ma le pendenze che questi autentici pazzi affrontano sono ai limiti della fisica e in certi punti raggiungono anche i 90°. Per questo non è consigliabile affrontare la salita con semplici moto da cross. Tutte le moto ammesse al campionato sono veri e propri prototipi dalle caratteristiche a dir poco stravaganti ma che sono indispensabili per arrivare in cima.

Tutta l’attenzione nella costruzione di queste moto viene concentrata nella ricerca della massima trazione, coppia motrice e nel limitare in tutti i modi il rischio ribaltamento. Il risultato? Degli autentici Frankenstein meccanici! I motori impiegati nella massima categoria sono grossi bicilindrici, di cilindrata in genere non inferiore ai 900cc, ma non è raro vedere partire anche alcuni 4-in-linea, motori Harley Davidson 2500cc e prototipi bimotori. Tutta questa coppia motrice viene stretta da un telaio in tubi molto simile ai telai da cross ma adattato per ospitare questi mostruosi motori.

Come abbiamo detto oltre a queste caratteristiche è importante avere la massima trazione, che viene data da cerchi posteriori di dimensioni abnormi e pneumatici che fanno invidia ai trattori John Deere e, per finire, per evitare sconvenevoli ribaltamenti ci si affida a chilometrici forcelloni (il regolamento prevede un interasse minimo di 1700 mm!) che rendono la moto un vero e proprio “freak”.


Montèe Impossible scalata 2Il Montèe Impossible FFM 2007 ha visto un calendario di 8 tappe fra maggio e ottobre. Dove alla fine l’ha spuntata un certo Boutiton Xavier che alla guida di un prototipo Zabel bimotore ha quasi doppiato il secondo in classifica: Alain Duhoux alla guida di un proto motorizzato Honda VTR1000. Ultimo sul podio Stephan Pierrelle, centauro di un proto Kawasaki 1000. Per la cronaca Pierrelle si è classificato 2° nella finale mondiale di specialità!

Tralasciando la tecnica e le classifiche, torniamo all’elemento prettamente emozionale di queste gare: tutti gli spettatori, i partecipanti e gli organizzatori che rendono grande questo sport, vivo grazie alla loro passione e ora in competizione con i tanto più blasonati campionati d’oltreoceano; E quelli che durante la settimana sono semplici lavoratori e persone a modo, il fine settimana si trasformano in diavoli, pronti a infiammare la folla, a rischiare l’osso del collo e a sporcarsi di fango.
Per passione, pura passione!

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