BMW Superbike Team. Andrea Dosoli: "in questo momento non pensiamo al titolo."
Intervista a Andrea Dosoli, Direttore Tecnico del BMW Motorrad Goldbet Superbike Team 2013
Abbiamo incontrato a Monaco di Baviera Andrea Dosoli, durante la presentazione della squadra 2013, Direttore Tecnico del BMW Motorrad Goldbet Superbike Team, che non ha dubbi: la BMW S1000RR è una moto veloce, teconologicamente avanzata e perfettamente in grado di portare Marco Melandri e Chaz Davies a mietere successi nella prossima stagione. Il cambio di gomme, con l’utilizzo di coperture da 17′, sta portando ottimi risultati e sia il team che i piloti ne sono soddisfatti: se Tom Sykes e la Kawasaki vengono riconosciuti da tutti come i favoriti, la BMW comunque non si presenterà a Phillip Island per stare a guardare…
Andrea, la moto è in grado di supportare un pilota come Melandri nella caccia al mondiale?
La moto parte dalla base del 2012: ha vinto sei gare, ottenuto diciotto podi e permesso a Marco di essere il pilota più vincente all’interno del campionato: quindi si, la moto è all’latezza di supportare entrambi i piloti nel poter vincere delle gare. Noi al momento non pensiamo al titolo: noi pensiamo a migliorare la moto e una volta che la moto è migliorata allora puoi pensare a vincere delle gare e fare in modo che i piloti si sentano sempre più fiduciosi della moto e spingano sempre di più. Lavoriamo, con la consapevolezza che la moto può già essere vincente, per migliorare quegli aspetti che l’anno scorso ci hanno fatto soffrire: siamo stati veloci su alcune piste, ma su altre abbiamo sofferto. Quando parlo di consistenza della prestazione intendo che noi stiamo lavorando per rendere la moto vincente e competitiva su tutte le piste, in qualsiasi condizione climatica e con qualsiasi temperatura. E ti assicuro che non è un challenge così facile.
Il cambiamento delle gomme che cambiamenti ha imposto?
Le gomme sono più grandi e con un profilo diverso, quindi la prima cosa da fare è stata adeguare la geometria per fare in modo che il pilota avesse un feeling simile. Poi abbiamo lavorato sulle rigidezze: cambiando così tanto il profilo della gomma abbiamo anche dovuto cambiare il settaggio della gestione elettronica e anche fare aggiustamenti nel motore: bisogna sempre considerare che la moto funziona come un pacchetto, è impensabile poter lavorare sul singolo elemento: la singola area si ripercuote sul tutto.
Qual’è il team che temete più di tutti?
Noi abbiamo sempre cercato di lavorare per migliorare il nostro senza guardare a cosa stavano facendo gli altri, ma sicuramente, guardando i risultati delle prove invernali mi viene da dire che Kawasaki sia il candidato al titolo 2013, ma non dobbiamo dimenticarci di Aprilia che ha la moto campione del mondo e non dobbiamo dimenticarci Honda che è stata in grado di vincere gare e che ha alle spalle un’azienda che le moto le sa costruire. Quindi ci aspettiamo che siano competitivi a breve. Bisogna rispettare tutti i competitor.
Nei box tra Marco e Chaz ci sarà parità?
Assolutamente si, abbiamo sempre considerato avere due forti piloti all’interno della stessa squadra perchè aiuta a velocizzare il mondo della ricerca e sviluppo.
Cosa cambia con l’ingresso di Dorna in SBK?
Sicuramente Dorna non deve imparare da nessuno come si gestisce e organizza un mondiale: ora non mi sento di dare giudizi, le differenze le scopriremo a Phillip Island.