Bridgestone: addio alla MotoGP a fine 2015

Bridgestone, attuale fornitore unico di pneumatici per la MotoGP, si ritirerà dal Motomondiale al termine della stagione 2015. Pirelli, Dunlop e Michelin i candidati più probabili per la sua sostituzione.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 1 mag 2014
Bridgestone: addio alla MotoGP a fine 2015

A poche ore dalle prime prove libere per il GP di Spagna, quarto appuntamento del Motomondiale 2014 (clicca qui per orari e copertura televisiva), il gommista giapponese Bridgestone ha annunciato che al termine della stagione 2015 abbandonerà il suo attuale ruolo di fornitore unico di pneumatici per il Campionato del Mondo MotoGP.

In un comunicato in cui non ha mancato di inoltrare i propri ringraziamenti a tutto il mondo delle corse, il marchio giapponese ha sottolineato i grandi progressi tecnologici sviluppati nel corso della sua militanza nel massimo campionato motociclistico di velocità (riconoscendo anche gli enormi benefici ottenuti in termini di ‘esposizione’ del brand a livello globale), ma ha dichiarato terminata la sua esperienza in MotoGP in quanto “tutti gli obiettivi sono stati raggiunti“.

Nel comunicare la decisione, Shu Ishibashi (Senior Vice President, Chief Marketing Officer e responsabile del marketing globale di Bridgestone Corporation) ha così commentato:

“Dal 2002 Bridgestone ha investito ingenti risorse in MotoGP, per raggiungere l’obiettivo di diventare il produttore di pneumatici più importante del mondo. Durante questo periodo abbiamo forgiato un partnership forte e di successo con Dorna e i team, culminata nelle esse nominati Fornitore Ufficiale del campionato. La MotoGP ha dimostrato di essere una piattaforma di sviluppo delle gomme estremamente preziosa che ci ha aiutato a introdurre tecnologie altamente avanzate nella nostra gamma di pneumatici stradali, a beneficio dei consumatori. L’aumento della nostra brand-awareness da quando siamo arrivati in MotoGP è stato un ottimo risultato per noi e ne siamo orgogliosi. Mentre Bridgestone si ritirerà dal campionato MotoGP dopo il 2015, stiamo considerando altre opportunità di mantenere la nostra posizione negli sport motoristici.”

Kyota Futami (General Manager delle attività sportive di Bridgestone Corporation) ha aggiunto:

“E’ con un velo di tristezza che faremo la nostra uscita dalla MotoGP, dopo una partecipazione tanto attiva in questo sport. Eppure, dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo preposti quando decidemmo di entrare nel campionato oltre dieci anni fa, la nostra azienda ritiene che sia il momento giusto per attuare una strategia di uscita. Continueremo a investire nello sviluppo dei nostri pneumatici del programma MotoGP accertandoci di lasciare il Campionato alla fine del 2015 nel miglior modo possibile”.

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L’impegno della casa giapponese nella Premier Class del Motomondiale ebbe inizio nel 2002, agli albori dell’era MotoGP e prima dell’introduzione del ‘monogomma‘, progredendo rapidamente fino a raggiungere la prima vittoria nel GP del Brasile 2004 grazie al giapponese Makoto Tamada, vincitore a Jacarepaguà con la RC211V del team Camel Honda. Il ‘culmine’ della storia di Bridgestone in MotoGP può essere facilmente individuata nella conquista del suo primo titolo mondiale in MotoGP, nel 2007, che coincise ovviamente con l’ormai mitico primo (e finora unico) titolo Mondiale in MotoGP per la Ducati ed il funambolico Casey Stoner.

In molti si ricorderanno che, dopo quella stagione, Valentino Rossi fece il diavolo a quattro per avere le coperture giapponesi anche sulla sua Yamaha nel 2008 (contravvenendo all’accordo in essere con Michelin), e fu proprio in quella stagione che si verificò la storica svolta: Bridgestone venne nominata fornitore unico di pneumatici per la classe regina del Motomondiale a partire dal 2009, ruolo che ricopre a tutt’oggi e che, come annunciato, smetterà al termine della prossima stagione.

MOTOGP ARGENTINA 2014 – GALLERY GARA

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Anche il punto più basso dell’epoca Bridgestone in MotoGP sembra piuttosto facile da individuare e coinciderebbe con il round di Phillip Island dello scorso anno, quando le grandi sollecitazioni del nuovo asfalto sui pneumatici costrinsero la Direzione Gara ad imporre per il la prima volta il formato flag-to-flag, con il cambio obbligatorio della moto a metà gara (cui seguì il famoso episodio della bandiera nera comminata a Marc Marquez).

Il ruolo di ‘fornitore unico’ di un campionato non è certamente tra quelli che riscuote la maggior riconoscenza tra i protagonisti del paddock, e non ci stupiremmo se lo ‘scotto’ per le critiche e le polemiche scaturite in quell’occasione (oltre che per le polemiche di inizio anno sulle nuove coperture 2014) avessero avuto un qualche ‘peso’ in questa decisione. Verosimilmente, Pirelli, Dunlop e Michelin sembrerebbero al momento i candidati più probabili a ‘subentrare‘ a Bridgestone a partire dal Motomondiale 2016.

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