Test BMW R 1200 GS Adventure

Di Gianluca
Pubblicato il 3 gen 2008
Test BMW R 1200 GS Adventure


Lorenzo Baroni, delle riviste Special e Il Messaggero ha provato anche la BMW R 1200 GS Adventure. La GS Adventure si differenzia dalla GS standard da cui deriva per la presenza del roll bar protettivo intorno al motore e alla zona inferiore del telaio, per un frontale più appuntito e sagomato e per il serbatoio bombato e più capiente del modello di base.

Durante i raid africani le moto dovevano percorrere lunghissimi tragitti a pieno gas senza incontrare punti di rifornimento. Per il resto troviamo un assetto più rigido e rialzato che aumenta la luce a terra e ne migliora la capacità di affrontare ostacoli e superare dislivelli del fondo stradale. La colorazione curatissima è bianco perlata con fregi rossi filiformi. La componentistica denota la solita ed elevatissima qualità sia nella costruzione che nell’assemblaggio tipica delle BMW, mentre nella zona anteriore sono presenti due fari ausiliari che migliorano la visibilità nella guida notturna.

La seduta è da endurona, col busto dritto, le gambe che si incastrano perfettamente negli svasi dell’enorme serbatoio, le pedane ampie e ben distanziate dal piano di seduta, perfette sia per la guida rilassata su asfalto, sia per la guida in piedi, tipica del fuoristrada. Lunghissima la lista di accessori disponibili, come il kit di borse in alluminio da 112 litri, delle manopole riscaldabili e del navigatore satellitare presente sulla nostra versione.

Il motore (sempre con funzione portante) è lo stesso bicilindrico boxer raffreddato ad aria/olio di 1.170 cc con i carter in magnesio, distribuzione monoalbero a camme e 4 valvole per cilindro, 100 CV a 7.000 giri di potenza massima e 115 Nm di coppia massima a 5.500 giri. La rapportatura del cambio è stata rivista nella prima marcia, più corta per facilitarne le partenze a pieno carico e in salita e per rendere più efficace la moto nell’uso su fondi sterrati. L’accensione è a doppia candela, stratagemma che insieme alla doppia sonda Lambda (una per collettore di scarico) e al catalizzatore nascosto sotto il motore consente alla BMW di rientrare nella normativa Euro3.


BMW R 1200 GS Adventure

Il telaio a traliccio con tubi in acciaio ha quote ciclistiche riviste alla ricerca di maggiore maneggevolezza per compensare il maggiore peso (diminuiscono su questo modello infatti sia l’avancorsa che l’inclinazione del cannotto di sterzo). Aumenta rispetto alla GS standard l’escursione delle sospensioni per affrontare con meno ansia i tratti sterrati: 210 mm all’anteriore e 220 al posteriore per l’Adventure, contro i 190/200 mm della GS standard.

Ai bassi l’erogazione piatta e lineare grazie al boxer è regolare già a 1.500 giri; oltre i 3.000 cambia carattere, è più pronto nel rispondere alle aperture di gas, la voce allo scarico si fa cattiva e nella zona alta del contagiri non cede più di schianto come in passato, anzi la spinta continua fino al limitatore supportata da un cambio preciso ma un po’ lento. Ottimo il comportamento stradale: in autostrada si mantengono medie degne di una sport-tourer grazie anche al cupolino regolabile che protegge bene e a doti dinamiche non inferiori alla più leggera GS.

via | Il Messaggero

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