Pierobon 042 in pista
Motociclismo è riuscito a metter le mani su quella splendida moto, che risponde al nome di 042. Già in passato vi abbiamo parlato di lei, la pistaiola controversa.
Infatti la filosofia che Pierobon ha voluto applicare alla sua creatura, vede il suo punto di forza non nell’utilizzo di componentistica ai massimi livelli, ma in una perfetta geometria ciclistica, che rende questa moto terribilmente efficace in pista, pur mantenendo gran parte della componentistica originale e non usufruendo di materiali pregiati.
Una moto che viene giustamente definita “pane e salame”: poca apparenza e tanta sostanza, per un Ducati 1000ss del quale dovrete tenervi buona parte dei pezzi originali, e lasciare che lo specialista li mixi con il suo splendido telaio in alluminio e le sue sovrastrutture in vetroresina.
Come già detto, in pista, mette in chiaro il suo carattere: è decisamente agile e reattiva nello stretto (le misure dell’inclinazione del cannotto di sterzo di 23° e dell’avancorsa di 93 mm sono tipicamente “svelte”) e non si innervosisce mai, nemmeno in varianti e curve decisamente veloci come la Ascari e la parabolica, nelle quali una moto stabile è molto efficace.
La posizione di guida è, nell’ottica della guida in pista, decisamente confortevole: la protezione aerodinamica è molto buona e c’è spazio per muoversi in sella. Freni e sospensioni di serie svolgono i propri compiti nel migliore dei modi, essendo tarati per tenere a bada oltre 30 kg in più rispetto al peso della F042.
Il risultato è che i trasferimenti di carico sono sempre limitati, la moto è precisa sia in ingresso che in uscita di curva e i riferimenti per le staccate si spostano qualche metro più “in là” del previsto. Anche il motore, chiamato a spingere una massa minore, offre accelerazioni decisamente brillanti, tanto che sui due rettilinei più lunghi si arriva al limitatore in sesta (circa 230 km/h indicati) con facilità.
Su piste molto “guidate” e condotta da piloti esperti, la F042 è in grado di competere con mezzi molto più costosi. A dimostrarlo ci ha pensato Atiba Belgrave, 3° classificato (dietro ad una 996R e ad una 1098S) nel campionato olandese dedicato alle concessionarie Ducati.
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