Intervista a Mattia Pasini, NGM Forward team Moto2: "puntiamo alla vittoria"
Intervista a Mattia Pasini, NGM Forward team Moto2 2013, che commenta i test di Jerez e afferma di essere pronto a vincere.
Mattia Pasini è l’archetipo del romagnolo: l’inflessione dolce, l’essere estroverso, l’occhio furbetto di chi è cresciuto tra i box di Misano e le spiagge di Riccione, diviso tra il rombo dei motori e le serate della riviera. L’abbiamo incontrato a Milano, in occasione della presentazione del team NGM Forward, che quest’anno porterà in MotoGP Colin Edwards e Claudio Corti e in Moto2 ben 4 piloti: Mattia, appunto, Simone Corsi, Alex De Angelis e Ricard Cardùs.
Bella squadra, di giovani talenti ma con la giusta esperienza alle spalle, a partire da Mattia: classe 1985 ha iniziato nel Motomondiale nell’ormai lontano 2004, con l’Aprilia in 125. Da lì tante vittorie, tanti podi (26 in 136 Gran Premi disputati) e un po’ di sfortuna, che però non sembra aver minimamente intaccato l’ottimismo del “Rider made in Romagna”.
Allora partiamo dagli ultimi test, facci un commento.
I test sono andati abbastanza bene, abbiamo preso però un secondo, quindi dobbiamo lavorare perchè gli altri sono andati più forte, comunque il clima è ottimo e di potenziale ce n’è tanto.La moto è una vera moto da corsa e quindi adesso starà a noi metterla a punto per poter fare la differenza.
Rispetto a Corsi e Pardùs sei stato un po’ più lento, sei ancora un po’ indietro con la preparazione?
No, più che altro è stata una condizione di scelte fatte sul momento, comunque a Jerez e a Valencia anche abbiamo girato più o meno tutti uguale, a parte Simone che è andato un po’ meglio. Noi abbiamo fatto un lavoro un po’ diverso: gli altri si sono concentrati già a spingere da subito e infatti son caduti tutti e tre più di una volta, io mi son concentrato più a cercare di capire questa moto di vedere dove lavorare perché questa fase della stagione per me vuol dire questo, prepararsi. Tanto gli unici punti che puoi prendere adesso son quelli di sutura. Purtroppo abbiamo anche preso due giorni d’acqua che ci hanno un po’ rovinato i piani, speriamo di andare a fare un altro test prima dell’IRTA per recuperare, ma tanto i valori in campo si scopriranno veramente solo in Qatar.
Com’è il rapporto con gli atri ragazzi?
Buono, alla fine ci conosciamo tutti dai tempi delle minimoto: è una bella squadra, si respira un ottimo clima anche tra noi piloti e poi anche tra i meccanici e non è facile ottenerlo in una squadra così numerosa.
Tra l’altro avete tutti sia la moto che le potenzialità per “bastonarvi” a vicenda in pista…
Penso che tutti e quattro abbiamo vinto delle gare o comunque fatto podi e quindi possiamo tutti lottare per la vittoria… poi la domenica chi c’è c’è!
Non c’è più Marquez ma gli spagnoli sembrano sempre favoriti.
Più che gli spagnoli in generale, io vedo le Kalex come favorite, hanno dato segno di essere moto un po’ più facili, la nostra è una moto con molta più potenzialità ma è un po’ più difficile e delicata da mettere a posto, starà quindi a noi cercare di trovare il miglior compromesso per questo. Io vengo dall’esperienza in MotoGP e anche se sono due modi di guidare completamente diversi, quello che posso dirti è che abbiamo il potenziale per lottare per la vittoria.
Tu prima parlavi di minimoto e tu sei uno degli esempi di pilota italiano che ha fatto tutta la “gavetta”, come vedi ora il vivaio italiano? Ammesso che esista ancora.
Sicuramente in Spagna lavorano diversamente adesso, in Italia si è un po’ fermato tutto: ci sono sempre i talenti, perchè comunque ce ne sono tanti ma fanno più fatica a venire fuori perchè la scuola è diversa, non ci sono più le minimoto ma ci sono 8000 categorie diverse e per far tutto ci vogliono sempre molti soldi. Noi nelle minimoto con un treno di gomme ci facevamo metà stagione, adesso i bambini se non hanno il casco aerografato non scendono in pista, mentre in Spagna hanno una mentalità diversa e delle organizzazioni e degli sponsor che investono e ti permettono di correre. Da noi invece si è perso un po’ lo spirito della semplicità e della passione, adesso son più appassionati i genitori dei bambini.