Foto del giorno: Quando con i 125 si andava ovunque...

Quando con i 125 si andava ovunque... racconto di un viaggio in Spagna nel 1987 con moto 125

Di Gianluca
Pubblicato il 12 mar 2013
Foto del giorno: Quando con i 125 si andava ovunque...


“Quando con i 125 si andava ovunque…” è una frase, un concetto che per molti di noi (me compreso) rappresenta la propria giovinezza, le prime esperienze serie su due ruote. In quegli anni, dopo i vari ciclomotori Ciao, Garelli, Califfo, Si, ecc. si passava al tanto sognato 125, enduro o stradale. Oggi invece dagli scooter, forse, si passa ad una naked di media cilindrata. Pubblichiamo oggi nella rubrica foto del giorno il racconto del nostro lettore Ricky67 del viaggio compiuto con alcuni amici in spagna nel 1987. Un racconto dal sapore vintage come le foto.

Correva l’anno 1987, tra noi ragazzi dell’epoca c’era il mito della spagna in moto. Tutti a partire dai primi anni 80 durante l’estate passavano dalla Liguria per raggiunge la terra catalana, con qualsiasi mezzo a 2 ruote, soprattutto vespe, cariche come muli spesso in due ma con uno spirito d’avventura che farebbe invidia ancora oggi a chiunque. Dopo tanta invidia nei confronti dei ragazzi più grandi i quali ci avevano raccontato di un viaggio da fare assolutamente, finalmente era giunto il nostro momento sabato primo agosto 1987 partenza da Voltri alle ore 13.00. Presenti all’appello 5 amici Riccardo Andrea Luca Fabrizio e Fabio con 4 moto 2 honda ns 125F, 1 Cagiva elephant 200 e un aprilia etx 350 detta “l’astronave madre” speranzosi che ci avrebbe trainato indietro in caso di rottura dei nostri piccoli 125.

Foto del giorno: Quando con i 125 di andava ovunque
Foto del giorno: Quando con i 125 di andava ovunque
Foto del giorno: Quando con i 125 di andava ovunque
Foto del giorno: Quando con i 125 di andava ovunque

L’orario tardo di partenza era dipeso da Andrea, il quale aveva appena finito di fare la dialisi all’ospedale .”SI PROPRIO COSI LA DIALISI”Tutto era pronto per il nostro mitico viaggio in moto, ed una vacanza di un mese intero, carichi anche della nostra incoscienza dovuta all’età 20 anni al massimo e anche quella a mio tardo parere, dei nostri genitori. Destinazione Benidorm “ESPANA” per un totale di circa 1400 km, da raggiungere al massimo il martedì mattina al fine di accompagnare appunto Andrea alla clinica di Alicante per sottoporsi alla dialisi.

Si parte…, Aurelia sino ad Arenzano e via in autostrada anche se non si poteva ma il viaggio era lungo e oramai avevamo deciso così a nostro rischio e pericolo. La media era circa di 80 km all’ora ci superava chiunque con qualsiasi mezzo a 2 o 4 ruote, andavamo talmente piano che le citroen dyane 6 e le reanult 4 sembravano ferrari lanciate a 200 km orari, i camion facevano letteralmente il vuoto e sui viadotti ci spostavano come fuscelli. Tabella di marcia era cercare di fare più km possibili e bon.

Passiamo il confine con la Francia e viaggiamo diretti, fermandoci solo per fare benzina, sino a quanto sopraggiunge la notte ma soprattutto la stanchezza. Arrivati circa a Narbonne veniamo affiancati da una Peugeot con 2 ragazze che ci salutano incuriosite e ci invitano a fermarci. Non ci potevamo credere, alla prima piazzola, moto sui cavalletti, e giù a spiegarla alle francesine le quali erano appena tornate dalla discoteca e quindi in super tiro. Per alcuni di noi il viaggio poteva anche cambiare itinerario e terminare in francia, ma con Andrea come facevamo, dovevamo arrivare ad Alicante in tempo per la dialisi.

E quindi dopo circa mezzoretta di sosta si rimonta in sella e via sino al prossimo autogrill dove avevamo già deciso di fermarci per passare la notte. Ci infiliamo nei sacchi a pelo e certamente per la stanchezza ma quell’aiuola dove ci siamo coricati non aveva nulla da invidiare ai nostri letti casalinghi. In 5 minuti siamo crollati. La mattina alle 6 il sole piantato in fronte ci sveglia e ci ricorda che era appena cominciata una grande giornata. Colazione abbondante e via in sella nuovamente. Ordine del giorno passare la Jonquera e fare piu strada possibile.

E dopo ore riusciamo a scorgere il confine in lontananza, tappa fissa, ovvio foto di rito sul cartello ESPANA tutto doveva rimanere rigorosamente documentato. Si fa benza, e subito dopo via, scambiandoci un po’ le moto proprio per variare la posizione di guida, quelli che sino ad allora guidavano gli enduro passarono sulle hondine e viceversa. Ad un tratto su un viadotto in discesa perdo tutto il carico dal porta pacchi della moto e viene travolto da un camion che mi seguiva tutti i miei vestiti erano sparsi per la caretera iberica, il sacco a pelo tutto rotto e molta roba da buttare.

Raccolgo quello che era rimasto, 2 tiranti e via di nuovo in marcia. E giù km e km sino al calar del sole .Arrivati all’incirca a Benicarlo, Fabio comincia a sbandare sulla sua honda 125 mi affianco e vedo che gli si chiudevano gli occhi dal sonno. Era giunto il momento di fermarci prima che succedesse qualcosa di spiacevole. Ci siamo fermati a primo autogrill per passare la notte, il confort della stazione di servizio spagnola non era di certo come quello francese ma questo no ci ha impedito di crollare in 5 minuti. La mattina ci siamo svegliati assaliti dalle zanzare, una lavata veloce, un caffè, olio e benza e via nuovamente in moto.

Ci aspettavano ancora 300 km circa niente in confronto a quelli gia percorsi. Ricordo che ad un certo punto ci siamo trovati al centro di Valencia ma non so dirvi come ci siamo arrivati. Forse era una direzione obbligata. Ricordo solo che ad un certo punto ci siamo trovati in centro città a chiedere informazioni. Nel pomeriggio siamo arrivati alla famigerata SALIDA 65 uscita Benidorm. Foto di rito e vai per un mese di vacanza da sogno in appartamento con piscina e soprattutto con le nostre moto e i nostri 20 anni. A giorni alterni accompagnavamo Andrea a fare la dialisi ad Alicante altri 80 km circa a/r così per tutto il mese, ma questo è altra storia.

Dopo circa una settimana a Fabio gli venne la nostalgia della sua fidanzatina lasciata Genova. Cosi decise di caricarsi la moto e di tornare indietro da solo. Un vero Pazzo. Per quanto mi riguarda credo sia stato il viaggio e la vacanza più bella della mia vita. No mi ricordo se siamo ripartiti il sabato 29 o la domenica 30 agosto. Mi ricordo solo che preparavamo le moto con le lacrime agli occhi. Ah dimenticavo, le moto non hanno mai dato un problema.
Ricky67

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