MotoGP Test Austin, Marquez verso il "veni, vidi, vici"? Rossi in salita
MotoGP Test Austin, Marquez verso il "veni, vidi, vici"? Rossi in salita
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I “quattro gatti” dei test sul bellissimo e impegnativo circuito texano di Austin non sono tutta la MotoGP ma chiamandosi Marquez, Pedrosa, Lorenzo, Rossi, Bradl sono questi i protagonisti della stagione 2013. Vista l’ultima tabella dei tempi – con in testa il debuttante Marquez e in fondo il più titolato Rossi – torna la domanda sulla attendibilità dei test, specificatamente se questi tempi sono indicativi.
I conti veri si fanno dalla prima corsa di campionato ma nel motociclismo i test contano, e contano i tempi fatti segnare, altrimenti tutti lascerebbero a casa il cronometro. Piloti e Team cercano sempre la massima prestazione: chi è davanti è già in vantaggio, chi è dietro arranca e deve tentare di ridurre il gap. Oggi i valori in campo sono quelli espressi dalla tabella dei tempi. Ripetiamo: non è inutile ribadire la “parzialità” dei test ma anche il loro valore e la loro attendibilità.
Il miglior tempo porta sempre il sorriso al pilota e al team, il gap porta sempre visi imbronciati. L’obiettivo dei test è la ricerca di affinità fra pilota e moto, la messa a punto ottimale dei mezzi: ma tale obiettivo, se non supportato dai tempi, è illusorio. A questi livelli, solo tirando al limite il pacchetto (moto-gomme-pilota) è possibile capire il limite e il potenziale a disposizione e solo il cronometro dimostra il reale livello di competitività raggiunto.
La nota positiva viene ancora da Marquez, davvero superlativo, una conferma della sua classe e della sua capacità di adattamento, senza timori reverenziali. E’ presto per fare confronti, ma il giovane spagnolo ricorda fuoriclasse d’altri tempi: Surtees, Hocking, Hailwood, Agostini, Saarinen. Marquez potrebbe recitare quest’anno il “veni, vidi, vici”.
Anche Pedrosa, tutt’altro carattere del suo giovane compagno di squadra, non scherza, dimostrando anche il valore assoluto della Honda. Lorenzo – cavallo di razza – deve ancora allungare il collo per tenersi agganciato al binomio della Casa dell’Ala dorata: non gli manca nulla per giocarsi il titolo, specie se saprà incunearsi, anche psicologicamente, fra i due galletti della Honda.
Rossi continua il suo nuovo … apprendistato in Yamaha con maggior fatica del previsto: oltre un secondo da Marquez. Valentino fa autocritica … a metà: “Siamo indietro”. Forse è (ancora) il pilota, non la moto a mostrarsi non all’altezza della nuova sfida. Sfida ardua, molto ardua, che per il 9 volte campione del Mondo va ben al di là dell’importanza di una stagione agonistica. Il campione pesarese ha la scorza dura, capace di straordinari recuperi, di imprese memorabili: è giunta l’ora di tirar fuori tutto ciò che ancora c’è.