Doping su due ruote? La FIM si adegua

Di Gianni C.
Pubblicato il 26 feb 2008
Doping su due ruote? La FIM si adegua

Il motociclismo è uno sport particolare. Salire in sella ad un bolide e superare costantemente i 300 km/h, non è cosa di tutti i giorni.

Ancor più incredibile è il coraggio dei piloti in gara, ragazzi giovani, spesso giovanissimi che non conoscono il significato della parola paura. Ma non sempre le cose vanno per il meglio.

Le cadute sono tante e nonostante il crescente livello di sicurezza di circuiti, moto e materiali, l’infortunio è dietro l’angolo. Basti pensare alla frattura femorale riportata lo scorso anno da Elias, agli infortuni alla clavicola di Hayden e Stoner, alle fratture alla mano di Rossi e Pedrosa.

I centauri, il più delle volte, stringono i denti, riuscendo a ridurre i tempi di recupero e scendendo in pista in condizioni appena accettabili. Ed è proprio su questo punto che gli organismi internazionali avrebbe intenzione di fare chiarezza.

Il nuovo presidente della Fédération Internationale de Motocyclisme Vito Ippolito, ha annunciato che la FIM si adeguerà alle direttive Wada sulla lotta al doping, facendo partire dall’1 luglio dei controlli a sorpresa sui piloti.

Una novità che sicuramente farà storcere il naso a molti, Team Manager, piloti ma anche tifosi e semplici appassionati. Difficile scendere in pista dopo un infortunio senza dosi consistenti di antidolorifici o iniezioni di cortisone.

Eppure, molte di queste sostanze rientrano nella lista nera dei farmaci proibiti. Il sottile confine tra il lecito e l’illecito. Attendiamo la risposta dei diretti interessati.

Un ringraziamento particolare ad uncle-ron per la segnalazione.

via | GPone.com

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