Una Indian Boardtracker del 1916
Un annuncio in rete di una Indian del 1916 fa tornare alla mente i pionieri del Board Track
Ogni tanto tra gli annunci in rete si trova qualche rarità di valore storico. È il caso dell’annuncio pubblicato su classicbikeshed, che mette in vendita una Indian Boardtracker del 1916. La cifra richiesta di 20.000 sterline, seppur alta, appare del tutto giustificata in rapporto al valore storico di questa moto.
A partire dagli anni Dieci del secolo scorso lo sport del Board Track era molto popolare negli Stati Uniti. Auto e moto gareggiavano su piste ovali costruite con assi di legno! A dire il vero l’idea nacque nel vecchio continente ma questo tipo di pista venne utilizzata solo per le gare in bicicletta.
Provateci voi a far correre un bolide su una sorta di… parquet, dove il rombo del motore viene quasi ovattato dal fracasso che le assi di legno provocano al passare dei veicoli! La prima pista da Board Track venne costruita nel 1909 a Playa del Ray, in California, in corrispondenza dell’intersezione tra le Jefferson e Culver Boulevard, vicino al Los Angeles International Airport, o meglio vicino al campo che sarebbe diventato l’aeroporto Internazionale di Los Angeles, visto che la costruzione del LAX iniziò solo nel 1928.
La pista, denominata Los Angeles Coliseum Motordrome (da non confondersi con il Los Angeles Motordrome, costruito qualche anno dopo), era lunga 1 miglio e un quarto, pari a 2 km, e fu costruita dall’ex ciclista Jack Prince ispirandosi ai velodromi francesi. Lo sviluppo di questo tipo di gare negli anni sfociò poi in altri tipi di “ovali”, tra cui quelli da dirt track e le piste tipo Nascar.
Il fenomeno del board tracking ebbe una battuta d’arresto intorno agli anni Trenta, a seguito della Grande Depressione ma alcune moto come questa Indian sono sopravvissute fino ai giorni nostri, insieme alle Henderson, alle Excelsior e ovviamente alle Harley-Davidson. Le moto da board track erano tanto semplici quanto efficaci: un motore bicilindrico da 1000 cc circa, freni inesistenti , ruote strette, telaio minimale e una sella da bicicletta. Il resto era tutto dato dal coraggio di piloti.