Test: Buell 1125R in versione definitiva

Di L. Lallai
Pubblicato il 13 mar 2008
Test: Buell 1125R  in versione definitiva


Il nostro amico Tor Sagen di Raptors & Rockets ci offre un’altra chicca, andando a provare la supersportiva più carismatica e sgraziata degli ultimi 10 anni, che ora si propone in versione definitiva, pronta per l’arrivo nelle concessionarie.

Eric Buell, seppur avesse in cantiere questo progetto dal lontano 1997, difficilmente sarebbe riuscito a concludere una sportiva stradale davvero efficiente, in effetti il motore Harley Davidson Small Block da 1200cc, che il nosto americano tanto ama, non si addice granchè al ruolo di “spaccacronometro”.

Fino ad ora la filosofia che lega Buell a mamma Harley è stata rispettata, ma il progetto di costruire una moto sportiva all’altezza, ha fatto nascere un nome importante per la storia della piccola factory: Helicon.

Test Buell 1125R
Test Buell 1125R
Test Buell 1125R

Questo è il nome del nuovo motore che equipaggia la 1125R, creato da BRP-Rotax e assemblato in Wisconsin nella fabbrica Buell. I Suoi numeri parlano chiaro: Bicilindrico a V raffreddato a liquido di 72° in grado di sprigionare una potenza massima di 146CV. Cifra che per Harley Davidson, e i suoi motori ad aste e bilancieri, è ancora pura utopia.

Le peculiarità ciclistiche sono quelle che Erik ci ha fatto amare nella serie XB: interasse infimo, cannotto di sterzo quasi perpendicolare all’asfalto e telaio a doppio trave con serbatoio integrato, e ora che lega un motore dalla potenza stratosferica, potrebbe davvero riservare qualche brutta rogna a sportive molto più blasonate.

Al contrario di 1098 e RC8, la 1125R però è stata pensata per garantire comfort e sfruttabilità anche su strada, offrendo un compromesso ideale, come da tempo non si vedeva su moto sportive, ormai sempre più indirizzate all’uso prettamente pistaiolo. Perciò la moto risulta più “user friendly” e decisamente facile anche per chi non è un esperto di tempi sul giro.

Nella prova in pista i 111 Nm di coppia massima per 146CV sono stati spremuti a dovere, con il risultato che chi entrava nel primo tornante di seconda a 4000 g/min riusciva ad essere più veloce di chi si inseriva quasi a limitatore di prima marcia. L’arco di coppia è pesantemente regolare ed energico da 4000 a 8000 g/min, ed entro questo range, poche moto riescono a starle dietro in uscita di curva.

I comandi HD dimenticateveli proprio, qui tutto è preciso e morbido, mentre la forcella anteriore è una Showa, che fa rimpiangere un pochino Ohlins in pista, ma sulla strada assolve al suo dovere egregiamente.

Concludendo, questa moto è difficile da collocare fra le sportive purosangue europee: ciclistica, freni e range di utilizzo la mettono agli antipodi delle rivali dirette, che godono anche di un’estetica decisamente più piacevole.

Forse proprio questa è la spada di damocle della 1125R: la controtendenza e il grande carisma, simboli delle creazioni di Erik Buell da sempre, questa volta hanno partorito un Freak, che ad una prima occhiata pare avere i volumi completamente sbagliati. Come al solito l’unicità di tale moto, diversa da tutte e da tutti, potrebbe creare una schiera di seguaci non indifferente e accollarsi il disappunto di chi davvero non digerisce quel cupolone infinito.

Ma infondo, anche senza motore HD, i principi aziendali non sono stati violati, 1125R è una vera Buell.

Test Buell 1125R
Test Buell 1125R
Test Buell 1125R
Test Buell 1125R

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