Campagna sulla sicurezza stradale a Treviso
La provincia di Treviso, per sensibilizzare i cittadini verso la sicurezza stradale, ha utilizzato un’immagine di un ragazzo cinese senza casco rimasto vittima di un incidente.
Ne è scaturita una grossa polemica e la campagna è stata attaccata duramente dai mediatori culturali cinesi operanti in città, in quanto l’uso obbligatorio del casco, oggetto della campagna, non è previsto dalla legge in Cina.
Queste le parole del presidente della Provincia, Leonardo Muraro, che difende la scelta di Fabrica, società che ha realizzato i cartelloni pubblicitari: “I creativi sono loro e del resto la multietnicità di Treviso, dove convivono ormai immigrati di 140 razze differenti, è un dato consolidato. Poi va fatto notare che se la gente si è soffermata davanti a quei manifesti al punto da argomentare sui tratti somatici del testimonial vuol dire che la campagna è efficace, perciò ha raggiunto l’obiettivo. Si può infine dire – ha commentato infine Muraro – che la campagna ha colpito nel segno doppiamente. I cinesi, pur essendo tanti, sono effettivamente una presenza silenziosa. Se quei manifesti segnalano che ci sono anche loro, non me ne dispiaccio”.
In effetti, molti paesi in Europa utilizzano immagini forti per attrarre l’attenzione degli utenti della strada e se non altro questo puo’ favorire la penetrazione del messaggio collegato.
via | Repubblica