ASAPS chiede un’inchiesta nazionale sullo stato delle strade

L'Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale, segnala il problema delle strade italiane, sia urbane che extraurbane, provinciali e statali, che quest'ultimo inverno ha naturalmente peggiorato.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 27 mar 2013
ASAPS chiede un’inchiesta nazionale sullo stato delle strade


L’ASAPS, Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale, si fa portavoce di un problema che è sotto gli occhi (e le gomme) di tutti: le condizioni già compromesse delle strade italiane, sia urbane che extraurbane, provinciali e statali, che quest’ultimo inverno ha naturalmente peggiorato.

Crateri, buche e crepe sono sempre più presenti in tutte le zone – con gli ovvi rischi che questo comporta in termini di sicurezza – e questo è chiaramente inaccetttabile in un paese dove gli utenti della strada (motociclisti, automobilisti, camionisti etc) pagano circa 60 miliardi di Euro l’anno fra tasse, imposte e accise varie.

Stretta nella morsa tra i patti di stabilità, che bloccano i fondi degli enti locali, e i tagli nelle assegnazioni agli enti proprietari delle strade, la situazione sta rapidamente diventando insostenibile, aggiungendo indirettamente altri costi ai già tartassati utilizzatori della rete stradale, con esempi eclatanti quali certe statali e superstrade (come E45, Romea, Adriatica, Pontina, Domiziana etc., ma includendo le strade del Sud l’elenco sarebbe lunghissimo) che possono arrivare anche a danneggiare le parti meccaniche dei veicoli.

L’ASAPS lancia un allarme e un appello su questo problema, chiedendo alle istituzioni di promuovere immediatamente un’inchiesta a livello nazionale sullo stato delle strade italiane, sulle modalità delle riparazioni, sui rischi per conducenti e trasportati e su quale incidenza hanno i dissesti stradali sulle lesioni e gli incidenti gravi e mortali.

L’ASAPS sottolinea inoltre che il problema della qualità delle strade italiane ha conseguenze negative sulla nostra già zoppicate economia, e ne avrà sui flussi turistici della prossima estate e sui ‘costi’ per automobilisti e motociclisti, in termini economici se non addirittura umani (soprattutto per chi si muove su due ruote).

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