Poncharal: "La 'licenza a punti' non danneggerà la MotoGP"
Il boss del team Yamaha Tech 3 ritiene che la nuova ‘patente a punti‘ della MotoGP non sarà deleteria per lo spettacolo in pista: leggi le sue dichiarazioni.
Herve Poncharal, boss del team francese Monster Yamaha Tech 3 e Presidente dell’associazione dei team IRTA, ritiene che il nuovo sistema di ‘patente a punti‘ introdotto quest’anno nel Mondiale MotoGP non porterà ad un ridimensionamento del tasso di spettacolarità della classe regina del Motomondiale.
Il nuovo regolamento – che intende dare un giro di vite sulla guida pericolosa ed eccessivamente aggressiva in pista e valevole per tutte e tre le classi – introduce un nuovo sistema sanzionatorio ‘a punti’ che, secondo alcuni, potrebbe penalizzare l’intraprendenza dei piloti più grintosi, che potrebbero vedersi penalizzati nel caso una loro manovra fosse ritenuta un po’ troppo ‘sopra le righe’.
Nel 2013 ad ogni pilota saranno attribuiti dei punti ‘sulla licenza’ per ogni infrazione riscontrata, il cui numero dipenderà dalla gravità della stessa. Una volta arrivati a 4 punti, si incorrerà nella prima sanzione, ossia la partenza dal fondo della griglia; a 7 punti ci sarà la seconda penalità, cioè la partenza della corsia box; a 10 punti scatterà invece la sospensione per un GP, dopodichè il sistema riparte da zero. I punti accumulati inoltre non vengono conservati tra da stagione all’altra.
Secondo Poncharal, il nuovo sistema darà maggior respiro alla Direzione di Gara, che anche nel recente passato è stata oggetto di critiche per il modo incoerente in cui sono stati trattati vari episodi (con conseguente incongruenza delle sanzioni distribuite). Per il ‘numero uno’ di Yamaha Tech3 quindi, i timori dei fans sugli effetti di questa nuova normativa sono quantomeno prematuri. Queste le sue dichiarazioni raccolte dal britannico MCN:
“Credo che questo non avrà alcun impatto sui piloti, sulla loro voglia di sorpassare o prendersi troppi rischi. Non vogliamo uno sport noioso, e comunque stiamo parlando solo di situazioni estremi. Se dovesse succedere qualcosa tipo Marquez con Luthi l’anno scorso, in quel caso sappiamo già quale sarebbe la sanzione.”
L’anno scorso Marc Marquez è stato protagonista di diversi episodi controversi in Moto2, come l’entrata dura sullo svizzero Thomas Luthi in Qatar a cui si riferisce Poncharal, la collisione con Pol Espargaro in Catalunya Catalogna nel mese di Giugno e l’incidente con Simone Corsi a Valecia che lo aveva relegato al fondo dello schieramento. Secondo alcuni, le sanzioni per Marquez erano state troppo indulgenti, ma Poncharal respinge ogni sospetto su presunti ‘favoritismi’:
“Ho sentito un sacco di voci l’anno scorso che siccome Marquez è spagnolo e corre per Repsol, allora ha ricevuto un trattamento quasi un trattamento di favore dalla Dorna. Chiaramente questo non è affatto vero. Ma loro (la Direzione di Gara) hanno comunque sentito molto parlare delle polemiche sulle loro decisioni, sul fatto di essere stati indulgenti con Marquez, che ovviamente non è certo la verità.”
“Penso che siano rimasti colpiti da queste critiche, e ogni volta che hanno preso una decisione era sempre o troppo morbida o troppo dura. Se ti sorprendono a guidare con l’alcol nel sangue, o per eccesso di velocità, ci sono delle sanzioni già previste che la maggior parte delle persone conosce. Per essere in grado di prendere delle decisione, è necessario che la Direzione di Gara disponga di alcune linee guida. Ora ce l’hanno, e se devono prendere una decisione adesso tutti sanno le regole. Ora potrà esserci una certa uniformità nelle decisioni prese.”