Marc Marquez giustifica la differenza di prestazioni tra Austin e Jerez

Il giovane talento del team Honda Repsol spiega come mai nell'ultimo test ufficiale MotoGP non ha brillato come in precedenza: leggi le sue dichiarazioni.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 29 mar 2013
Marc Marquez giustifica la differenza di prestazioni tra Austin e Jerez


L’arrivo del Campione del Mondo della Moto2 Marc Marquez in MotoGP è stato indubbiamente circondato da un grande clamore, che ovviamente hanno portato a conseguenti grandi aspettative. Dopo il primissimo test di Valencia e i buoni tempi nel test privato di Sepang dello scorso anno, Marquez ha subito impressionato nella prima uscita con i nuovi ‘colleghi’ di nuovo a Sepang, dove nelle varie tornate di prove ufficiali non era mai uscito dalla Top 4 dei tempi.

Il vero acuto di Marquez in questi test invernali è poi arrivato nel test di Austin, dove – su un circuito nuovo per tutti – il giovane spagnolo aveva dominato in tutte e tre le giornate lasciandosi alle spalle il ‘capo-squadra’ Dani Pedrosa e il duo pluri-iridato della Yamaha composto da Jorge Lorenzo e Valentino Rossi.

Tuttavia, l’impressionante pre-stagione di Marquez ha subito un’apparente battuta d’arresto proprio in occasione del recente test di Jerez, l’ultimo prima dell’apertura del Mondiale con il GP del Qatar del 7 Aprile. Nella ‘tre-giorni’ andalusa il 20enne talento di HRC ha chiuso 3° nel primo giorno sul bagnato, 7° nel Day-2 a circa 1″2 secondi da Rossi e 5° nella giornata conclusiva a 6 decimi da Cal Crutchlow (Yamaha Tech3), chiudendo al 6° posto nella classifica combinata delle tre giornate subito dietro a Stefan Bradl (LCR Honda).

Test MotoGP Jerez 2013 - Day 3
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 3
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 3
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2

Una spiegazione a quanto successo prova a darla lo stesso Marc Marquez in una serie di dichiarazioni rilasciate a MotoMatters.com:

“Penso sia normale, era la mia prima volta in condizioni di asciutto su questa pista e all’inizio ho faticato un po’ per trovare le migliori traiettorie con una MotoGP, perché avevo lo stile di guida della Moto2. Passo dopo passo ho imparato le linee, e quindi è andata un po’ meglio, ma ho fatto appena 35 giri e abbiamo bisogno di lavorare molto sul set up della moto.”

“Forse, con la Moto2, si sta più ‘piegati’ per un tempo più lungo. Con la MotoGP, all’inizio ho usato quella traiettoria anche perché il grip della pista non era così buono, ma scivolavo troppo, e probabilmente stavo prendendo troppi rischi senza essere veloce.”

Sembra che anche il suo manager e mentore Emilio Alzamora, ex-pilota spagnolo, abbia cercato di aiutare Marquez ad adattare il suo stile al tracciato:

“Con Emilio, che era a bordo pista, e con l’aiuto dei dati, abbiamo cercato di cambiare il mio stile curva-per-curva: prima ci siamo concentrati sulla prima parte, poi sulla seconda, cercando di essere più morbidi, perché forzando con il gas quando il grip della pista non è buono, se si è troppo aggressivi è peggio”

Test MotoGP Jerez 2013 - Day 3
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 3
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 3
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2

Anche l’adattamento ai livelli di aderenza sul bagnato delle gomme Bridgestone ha richiesto un po di tempo:

“E’ diverso: con le gomme Bridgestone si può spingere molto ed avere molta fiducia nel pneumatico, e questo perché il grip è molto alto. Anche in uscita curva l’aderenza è migliore, ma sapere che se commetti un errore c’è comunque l’elettronica ad aiutarti è molto più sicuro per un pilota. In condizioni di bagnato posso migliorare molto, anche se ammetto di aver fatto un solo giro veloce e che quindi la consistenza non è stata granchè. Era la mia prima volta sul bagnato, e ho capito che i pneumatici in particolare sono la maggior differenza rispetto alla Moto2.”

Per quello che riguarda le cause che hanno portato a una differenza così evidente tra la prova scintillante di Austin e quella quasi anonima di Jerez, la risposta di Marquez è semplice e precisa: i database. Su una pista nuova come il ‘Circuito delle Americhe’ di Austin, tutti cominciano in condizioni di parità, mentre a Jerez, dove la MotoGP ha testato tante volte nel corso degli ultimi anni, i ‘veterani’ della MotoGP hanno una quantità enorme di dati sul set-up su cui lavorare:

“Forse Austin era nuovo per tutti e nessuno aveva un set-up dell’anno precedente su cui basarsi. E’ vero che le moto sono un po’ diverse rispetto allo scorso anno, ma tutti più o meno conoscono il set-up quì o hanno almeno una base su cui lavorare, noi no. Era la prima volta che abbiamo girato su un circuito come questo, perché Malesia e Texas sono completamente diverse. Questa [Jerez] è molto più corta, le curve sono più ‘rotonde’ e questo rende le cose un po’ più difficili per un debuttante, ma comunque abbiamo messo in conto che quest’anno avremo questi problemi tutti i venerdì.”

Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 1
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 1
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 3
Test MotoGP Jerez 2013 - Day 1
MotoGP Test Austin - Giorno 3
MotoGP Test Austin - Giorno 3
MotoGP Test Austin - Giorno 3
MotoGP Test Austin - Giorno 3
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Test MotoGP Jerez 2013 - Day 1
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Test MotoGP Jerez 2013 - Day 2
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