Motomondiale 2013, tutto pronto in Qatar: a Losail si comincia a fare sul serio
Il punto della situazione nelle tre classi del Motomondiale alla vigilia del GP del Qatar di Doha/Losail, primo round del Motomondiale 2013
Dopo un lungo inverno fatto di mercato piloti, cambi di regolamento e test pre-stagionali, il Motomondiale riaprirà finalmente i battenti questo weekend a Losail per quella che si annuncia come una delle stagioni più incerte e combattute degli ultimi anni, tanto in MotoGP quanto in Moto2 e Moto3. I riflettori saranno naturalmente puntati sulla classe regina, dove sono obiettivamente molti gli spunti di interesse, ma si può star certi che anche le cosiddette ‘classi minori’ saranno in grado di offrire spettacolo e gare combattute come hanno sempre fatto negli ultimi anni (e sicuramente con maggior frequenza rispetto alla stessa MotoGP).
Come ‘da tradizione’ negli ultimi anni, sarà di nuovo il GP ‘notturno’ del Qatar ad inaugurare le danze, con le prime ‘libere’ in programma già nella serata di giovedì per tutte e tre le classi. In totale sono 18 gli appuntamenti che costituiscono il calendario 2013. Tra le novità si registra il debutto del nuovo tracciato di Austin, che ospiterà il secondo round del 21 Aprile, mentre il terzo appuntamento coinciderà con il primo GP europeo e sarà quello di Spagna, a Jerez, del 5 Maggio.
Oltre ad Austin, gli Stati Uniti ospiteranno il Motomondiale anche per i confermati GP di Laguna Seca (al solito, solo per la MotoGP) e Indianapolis, con due gare in Asia (Motegi e Sepang) e una in Australia (Phillip Island). Per gli appassionati italiani, naturalmente, le date da segnare con la matita rossa sono quelle del 2 Giugno, data del GP d’Italia al Mugello, e quella del 15 Settembre, per il GP di San Marino e della Riviera di Rimini a Misano Adriatico.
MotoGP: verso il monopolio dei Fantastici Quattro
Senza girarci troppo attorno, è difficile negare che il motivo di maggior interesse della MotoGP 2013 riguarda il pubblicizzatissimo ritorno di Valentino Rossi all’ovile Yamaha dopo il controverso biennio in Ducati (i cui esiti promettono di essere fonte inesauribile di discussione tra gli appassionati italiani per decenni a venire). La caratura del personaggio e la sua importanza per il mondo del motociclismo in generale sono fuori discussione (così come il suo stellare palmares), ed è quindi normale che il Campione di Tavullia catalizzi attorno a se la maggior parte delle attenzioni della vigilia.
Nei test invernali, Rossi è stato protagonista di una costante ‘progressione’ in sella alla ritrovata e mai dimenticata Yamaha YZR-M1: dopo le prime uscite un pò in sordina, con il 9 volte iridato costantemente alle spalle del duo Lorenzo-Pedrosa – e spesso anche del ‘debuttante’ Marquez – Rossi è poi stato protagonista di uno scoppiettante test di chiusura a Jerez, dove invece è ritornato nei piani altissimi della graduatoria dei tempi lasciandosi alle spalle i due assi spagnoli.
Certo i test sono i test e i weekend di gara sono tutta un’altra cosa, e per questo sarà interessante iniziare a scorgere i veri rapporti di forza – al netto di ogni possibile pretattica – in occasione del Qatar, una gara dalle caratteristiche sicuramente molto particolari ma che comunque metterà in palio i primi punti della stagione.
Il vero ‘banco di prova’ sulla base del quale saranno inevitabilmente valutate le prestazioni di Rossi è quello più impegnativo che si possa immaginare: il Campione del Mondo Jorge Lorenzo, che dall’altro lato del box Yamaha Factory Racing si prepara a difendere il titolo conquistato nel 2012 dopo una sequenza di piazzamenti strabiliante (e difficilmente ripetibile) che lo ha visto chiudere sui primi due gradini del podio in tutte le gare da lui portate a termine.
Nei test invernali il maiorchino ha sempre messo in mostra il suo tradizionale ‘passo martellante’ su tutte le piste, e ci sono pochi dubbi sul fatto che – malgrado le amichevoli dichiarazioni ‘di facciata’ – uno dei suoi obiettivi più immediati sarà quello di stabilire la propria ‘supremazia’ nall’interno del box Yamaha, messa per forza di cose indebolita dal nuovo e ‘ingombrante’ compagno di colori.
Chi invece parte come indiscutibile ‘primo pilota’ del proprio team è lo spagnolo Dani Pedrosa, ‘eterno incompiuto’ del team Honda Repsol per cui il 2013 potrebbe essere davvero la proverbiale ‘volta buona’. Giunto ormai all’ottavo anno con il team ufficiale HRC, il 27enne catalano parte quest’anno sulla base di un finale di stagione 2012 semplicemente strepitoso (6 vittorie su 8 gare) e se sarà in grado di trovare subito quel livello di prestazione senza poi ‘perdersi per strada‘, quest’anno potrebbe davvero centrare il ‘bersaglio grosso’.
Nei test invernali, Pedrosa ha ostentato una certa sicurezza sin dall’inizio: sempre tra i primi in tutte le sessioni o quasi, lo spagnolo si è sempre dichiarato soddisfatto della propria Honda RC213V, evitando anche di girare in occasioni nelle quali il team non lo ritenesse strettamente necessario per i collaudi.
Teoricamente, a differenza degli scorsi anni, Pedrosa non dovrebbe patire l’ingombro di un compagno di squadra che rischi di ‘intralciarlo’ nella sua rincorsa al titolo. Il nuovo arrivato Marc Marquez, Campione del Mondo in carica della Moto2, ha impressionato non poco nelle uscite pre-stagionali, dimostrando velocità ed un talento indiscutibile, ma obiettivamente è difficile credere che il 20enne riuscirà ad impensierire le ‘vecchie volpi’ in chiave titolo mondiale al primo anno, senza incappare in qualche malaugurato ‘errore di gioventù’.
Considerando lo spessore dei quattro piloti ufficiali dei team factory giapponesi (i ‘Fantastici 4′ o Big 4’ della MotoGP 2013, come da più parti sono già stati classificati), è facile presagire che questi lasceranno solo le briciole agli altri partecipenti, che magari sporadicamente riusciranno comunque a conquistare uno dei gradini del podio.
Molti interrogativi circondano anche Ducati, giunta all’alba di una ‘nuova era‘ dopo il tormentato divorzio da Rossi e che nel 2013 si presentarà con una formazione a quattro punte:il confermato Nicky Hayden e il neo arrivato Andrea Dovizioso nel team ufficiale ed i neo-ducatisti Andrea Iannone e Ben Spies nel team ‘Junior’ Pramac Racing. I nuovi piloti, la ristrutturazione dell’organigramma, l’arrivo di Audi ed una GP13 che non sembra presentare novità significative rispetto alla precedente versione lasciano intendere che questo sarà un anno ‘di transizione’ per la casa bolognese: sarà quindi difficile vedere una rossa nelle prime posizioni della classifica, ma qualche exploit nel corso dell’anno non è certo da escludere ed il nutrito popolo dei tifosi di Borgo Panigale di sicuro non mancherà di far sentire il proprio supporto in attesa di una possibile rinascita.
Gli altri prototipi, le Yamaha del team Tech3 di Cal Crutchlow e del rookie Bradley Smith e le Honda di Alvaro Bautista (Go&Fun Gresini Racing) e Stefan Bradl (LCR Honda) saranno prevedibilmente alla costante caccia di un piazzamento su podio, mentre nel ‘sub-campionato‘ delle CRT si riproporrà probabilmente il tema emerso nella scorsa stagione, ovvero l’inseguimento alle veloci ART (le CRT su base Aprilia RSV4), nell’attesa che i nuovi regolamenti 2014 diano più chances di farsi vedere nelle posizioni che contano della classifica. Sarà comunque interessante vedere cosa sapranno fare i vari piloti italiani impegnati in questo ‘campionato nel campionato’: Danilo Petrucci (Ioda Suter – Came IodaRacing) e Claudio Corti (FTR Kawasaki – NGM Mobile Forward Racing)
Moto2: l’anno di Pol Espargaro?
La Moto2 2013 parte con un favorito d’obbligo: lo spagnolo Pol Espargaro (Kalex Pons HP Tuenti 40). I test pre-stagionali hanno confermato la validità di una serie di contendenti vecchi e nuovi che promettono di dare battaglia su tutte le piste, ma la velocità e continuità di risultati esibite lo scorso anno da Espargaro – oltre che la dipartita di un osso duro come Marquez verso altri lidi – non possono che eleggerlo quale favorito numero uno per la vittoria finale.
Tra gli avversari più accreditati vanno sicuramente annotati i connazionali Julian Simon (Kalex Italtrans Racing Team) e Nico Terol (Suter Mapfre Aspar Team) ed il britannico Scott Redding (Kalex Marc VDS Racing Team), mentre c’è grande curiosità attorno al team NGM Mobile Forward Racing, che gareggerà con telai Speed Up e una line-up piloti di assoluto livello formata da Alex De Angelis, Simone Corsi, Mattia Pasini e Ricky Cardús.
Tra gli altri outsiders non si possono trascurare l’ex Campione del Mondo della categoria Toni Elias (Kalex Blusens Avintia) e l’esperto australiano Anthony West (Speed Up QMMF Racing Team), mentre non sarà invece presente in Qatar lo svizzero Thomas Lüthi (Suter Interwetten Paddock), che l’anno scorso è stato costantemente nei piani alti della classifica ma che è stato messo fuori combattimento da un incidente nel test invernale di Valencia. Fino al suo ritorno sarà sostituito dal rientrante Sergio Gadea.
Nel 2013 in Moto2 si registrerà inoltre il debutto di qualche rookies promettente, come ad esempio l’attuale Campione del Mondo della Moto3 Sandro Cortese, che correrà con una Kalex gestita dalla neonata Dynavolt GP Racing, e la coppia di Tech3 formata dall’inglese Danny Kent e dal francese Louis Rossi.
C’è inoltre da registrare l’introduzione della nuova regola del peso minimo combinato ‘moto e pilota’ fissato a 215 kg, una norma che promette di rendere ancora più equilibrata una classe che comunque ha dimostrato di non avere grosse lacune in termini di spettacolarità pura.
Moto3: Fenati, Rins e Salom a caccia di Vinales
Anche in Moto3 è possibile identificare un pilota che parte quale indiscusso favorito: il 17enne spagnolo Maverick Vinales. Il giovane talento iberico godeva di questo ruolo anche alla vigilia della passata stagione, nella quale aveva dovuto poi inchinarsi alla KTM del tedesco Sandro Cortese – dopo un rocambolesco finale di stagione nel quale aveva anche minacciato di abbandonare il team – ma quest’anno, con un anno in più di esperienza, un nuovo team (Calvo) ed una nuova moto (la bramata KTM al posto della FTR Honda) lo spagnolo si presenta con tutte le carte in regola per dare l’assalto alla corona della categoria.
In Qatar Vinales avrà una partenza un po’ ad handicap a causa del recente incidente nei test invernali e successiva operazione chirurgica con amputazione parziale dell’anulare destro. Comprensibilmente, il giovane spagnolo dovrà fare i conti con i postumi di questo intervento nel corso della lunga gara di Losail, recuperando pienamente solo dopo il primo round.
Principali avversari per Vinales saranno probabilmente i connazionali Luis Salom (Red Bull KTM Ajo, che è stato il più veloce nei recenti test di Jerez), ed Alex Rins (KTM Estrella Galicia 0,0). Tra i piloti da tenere d’occhio ci sono anche il compagno di squadra di Rins, Alex Marquez (desideroso di emulare il successo del fratello maggiore Marc nelle classi inferiori), il tedesco Jonas Folger (Kalex KTM Mapfre Aspar) e, ovviamente, il nostro Romano Fenati (FTR Honda San Carlo Team Italia) che con un anno di esperienza sulle spalle cercherà di migliorare i sorprendenti risulatati della sua stagione di debutto.
Tuttavia, considerando piloti come Efren Vazquez, Miguel Oliveira, Zulfahmi Khairuddin, Arthur Sissis e la serie di imprevedibili sorprese che ogni anno non mancano mai in questa categoria (come non mancavano mai nella vecchia 125), la lista dei potenziali vincitori in Moto3 è ovviamente molto lunga, ma da italiani non possiamo che augurarci che tali sorprese arriveranno dai nostri Niccolò Antonelli e Lorenzo Baldassarri (FTR Honda GO&FUN Gresini Moto3), Alessandro Tonucci (Honda La Fonte Tascaracing), Francesco Bagnaia (FTR Honda San Carlo Team Italia) e Matteo Ferrari (FTR Honda Ongetta-Centro Seta).