Michel Fabrizio: "Phillip Island non deve rimanere un risultato isolato"
Il pilota romano, galvanizzato dal 3° e 4° posto ottenuti a Phillip Island nel primo round del Mondiale Superbike 2013 è pronto a lottare per il podio anche a Aragon
Manca una settimana al secondo round del Mondiale Superbike, che si correrà al Motorland di Aragon il 14 aprile, dopo la lunga pausa seguita alla prima tappa tenutasi, come da tradizione, a Phillip Island. E in Australia Michel Fabrizio, 28enne romano del Team Red Devils Roma, ha ottenuto ottimi risultati in sella alla sua Aprilia RSV4: in gara 1 è stato protagonista di un bel duello contro Eugene Laverty per conquistare il secondo gradino del podio, ma è stato battuto sul finale di un soffio, soli 7 millesimi.
In gara 2 ottima partenza e buone gestione di gara, nonostante Melandri (che in gara 1 era stato abbattuto da Checa) gli abbia negato la gioia di un secondo podio: Fabrizio ora è pronto ad affrontare i 5344 m del circuito di Alcaniz con la giusta motivazione e consapevole delle qualità della propria moto. Phillip Island non rimarrà un risultato isolato, assicura il pilota, giunto alla sua sesta stagione nel campionato delle derivate di serie, nel quale ha ottenuto, come miglior risultato, un terzo posto in classifica generale nel 2009 in sella a una Ducati.
Dopo l’esordio più che positivo di Phillip Island, come ti senti ad affrontare il secondo round della stagione?
“Sono molto carico, ormai è un mese e mezzo che non salgo in moto e quindi la voglia è tanta. Sono concentrato e pronto a dare il massimo per ottenere buoni risultati anche ad Aragon. La top-3 è certamente l’obiettivo più alto, ma prima di tutto devo tornare a mostrare la costanza di rendimento che mi è mancata negli ultimi anni.”
In Australia hai mostrato concentrazione e motivazioni senza pari ed in molti si aspettano di vederti lottare per le posizioni che contano anche ad Aragon.
“Non voglio che il risultato di Phillip Island rappresenti un episodio isolato, l’intenzione è quella di far sì che questo tipo di rendimento diventi la normalità. Voglio lottare per le posizioni di vertice in modo costante ed i prossimi due round saranno il banco di prova ideale per capire se sono davvero cambiato in questo senso. Durante la pausa mi sono chiuso a riccio per concentrarmi al meglio, sto continuando a lavorare su me stesso così come ho fatto prima della trasferta australiana. Chi ripone aspettative in me deve tornare a credere nelle mie potenzialità, voglio dimostrare di essere un punto fermo della Superbike e non il pilota che non è mai riuscito ad emergere.”
Con la RSV4 è stato amore a prima vista, qual è l’aspetto che ti piace di più della moto?
“La prima volta in cui sono salito sulla moto, anche da fermo, mi sono tornati in mente i ricordi ed ho provato di nuovo le emozioni del 2000, quando correvo con Aprilia nella 125 SP. Quando ho fatto il primo giro ho capito che c’era finalmente la possibilità di cambiare pagina e di poterlo fare nel migliore dei modi. La RSV4 mi permette di dare il massimo senza dover stravolgere il mio stile di guida, il tutto mi riesce più semplice rispetto a quanto accaduto con altre moto.”
Recentemente hai partecipato alla cena di beneficenza organizzata dall’Associazione Gregorio FUN&SAFE Onlus, con cui è nato due anni fa il progetto “SBK FUN&SAFE- Corri in pista, non in strada”: cosa pensi dell’iniziativa e dell’operato dell’Associazione?
“Sono in stretto contatto con loro perché reputo l’attività dell’associazione molto preziosa. E’ molto importante sviluppare ed accrescere la coscienza di tutti riguardo alla sicurezza stradale. Vivendo in una città come Roma so bene quali sono i rischi che noi motociclisti corriamo ogni giorno. La connessione tra il mondo delle corse e l’utilizzo delle due ruote nella vita quotidiana è molto forte, è necessario quindi sviluppare la giusta cultura della sicurezza sulle strade in parallelo alla passione per le gare.”