Estoril 125: Talmacsi, resurrezione o debacle!

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 8 apr 2008
Estoril 125: Talmacsi, resurrezione o debacle!


Non s’è mai visto, non solo nella 125, un campione del mondo in carica in 18esima posizione in classifica, dopo le prime due gare di campionato. E’ quanto capita al coriaceo Gabor Talmacsi (primo pilota ungherese iridato e ambasciatore del motociclismo nell’est europeo) per guai tecnici alla sua Aprilia (albero motore ko in Spagna e grippaggio a Losail) che gli hanno fatto raggranellare solo 4 punticini in Qatar lasciandolo addirittura a bocca asciutta a Jerez.

Un tonfo rispetto al 2007, quando si aggiudicò la vittoria e s’involò verso il titolo. Ah, Gabor, perché non sei passato in 250? Comunque all’Estoril, il portacolori del Team Bancaja Aspar non può fallire, pena l’abbandono di quasi tutte le speranza di bissare il titolo. Gabor, o in Portogallo resuscita, o addio sogni di gloria!

D’altronde la storia degli ultimi 10 anni della 125 non aiuta il centauro ungherese: in questo lasso di tempo nessun pilota è riuscito a riportare a casa il titolo conquistato la stagione precedente. E’ stato Haruchika Aoki l’ultimo pilota a centrare i due colpi successivamente nel 1995 e nel 1996 sempre su Honda.

Solo Manuel Poggiali andò vicino nel bis, primo nel 2001 e secondo l’anno dopo a 19 punti da Arnaud Vincent. L’ultimo a non farcela è stato lo svizzero Thomas Luthi, iridato 2005, ma solo ottavo nel 2006. Ma più delle statistiche Talmacsi (“sfiga” a parte) dovrà vedersela con gente che non ha nessuna intenzione di mollare lo status raggiunto in classifica (è il pimpante romano Simone Corsi – pilota Jack&Jones WRB come pedrosa in MotoGP e Pasini in 250 – a guidarla dopo l’exploit vittorioso di Jerez) e l’alto livello di competitività a cominciare dallo “staccatore” tedesco figlio d’arte Stefan Bradl (Grizzly Gas Kiefer Racing, lo stesso team del rumeno Robert Muresan pupillo dell’ex campione tedesco Ralf Waldmann), secondo in classifica, dal coequiper di Simone, il velocissimo e saggio Nicol Terol, primo podio a Jerez, dal 17enne tutto classe e grinta e … gran arruffone inglese Bradley Smith (Aprilia Polaris World) con due pole consecutive – solo il grande Barry Sheene fra gli inglesi ci riuscì nel 1979, e nella 500 – e un terzo posto a Jerez dopo essere stato frenato da problemi tecnici in Qatar.

A Jerez, Smith (ma anche i suoi connazionali: il sedicenne Danny Webb e il quindicenne debuttante in Spagna Scott Redding) avrebbe venduto l’anima pur di salire sul gradino più alto del podio: l’ultimo inglese a vincere nella ottavo di litro in Spagna è stato l’allora 17enne Chas Mortimer, a Jarama nel … 1973!

All’Estoril molti piloti sono chiamati al riscatto. C’è attesa per Sergio Gadea (Bancaja Aspar) dopo la perentoria vittoria in Qatar (con una lesione alla clavicola e una opaca prestazione in Spagna), per l’esperto Pablo Nieto, Mike di Meglio (podio sfiorato in Qatar ma altalenante a Jerez), per il cascadeur Joan Olive, il tedesco Sandro Cortese, e i nostri, a cominciare dallo scugnizzo Raffaele De Rosa, poi Zanetti, Bianco, Iannone, Lacalendola. Anche all’Estoril, la 125 (sempre più multietnica) non tradirà le aspettative di corsa/spettacolo.

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