Prova Piaggio Beverly Tourer 250 e 400
Nei giorni scorsi abbiamo avuto l’opportunità di fare un breve test con i Piaggio Beverly Tourer 250 e 400. Non una prova completa quanto piuttosto un assaggio su un percorso cittadino piuttosto variegato.
Scooter a ruota alta, il Beverly è una vecchia conoscenza. La versione Tourer ha dalla sua il nuovo frontale con calandra dalle finiture cromate che gli conferisce quel tocco classico che non guasta. Le cromature in particolare sono un po’ il “leit motiv” del Beverly Tourer, gradevoli senza essere eccessive. I motori sono a 4 tempi, 4 valvole raffreddate a liquido e sono entrambe Euro 3.
Al primo sguardo i materiali si dimostrano di buona qualità così come le finiture. Uno degli aspetti che ci hanno colpito fin da subito, così come in generale per gli scooter di ultima generazione, è la facilità di utilizzo. Anche sul Beverly Tourer i comandi si trovano dove ci si aspetta che siano, senza dover abbassare lo sguardo per trovarli, anche con paio di guanti invernali. Stessa cosa per il cruscotto: semplice, chiaro ed immediato.
Proviamo prima il 250. Accensione, si parte e si va. Non servono particolari doti per guidare questo scooter, maneggevole quanto basta per essere apprezzato anche chi non ha mai utilizzato un due ruote. L’accelerazione non è esasperata ma si sente, ed è adeguata per poter sfilare nel traffico cittadino. Ottimo il comfort anche sul pavè più ostico, dove comunque è necessario non farsi prendere la mano. La facilità di guida, quasi imbarazzante, potrebbe infatti indurre qualcuno a prendere rischi senza accorgersene più di tanto. L’impianto frenante fa il suo dovere con i dischi 260 mm anteriore e 240 mm posteriore, anche se c’è da dire che non l’abbiamo mai messo a dura prova proprio per il percorso stradale in momenti di punta. Unica pecca il supporto lombare della sella, che costringe ad una posizione di guida avanzata e che non permette ai più alti di retrocedere quel tanto per stendere le gambe. Il vano sottosella è in grado di ospitare due caschi demi-jet: bicchiere mezzo pieno ma nello stesso tempo mezzo vuoto, considerando la nostra preferenza per i caschi integrali.
Passando sul 400, ripetiamo le stesse considerazioni sulla facilità di guida. Chi ha timore di una cilindrata un po’ più altra dovrà ricredersi. Il Beverly Tourer rimane lo stesso mezzo maneggevole della versione 250, con quello spunto in più che potrà essere sicuramente più utile nei percorsi extraurbani piuttosto che nei banali tratti semaforo-semaforo tipici delle città. In ogni caso, la tenuta di strada è ottima ed è possibile prendersi qualche sfizio in curva. Sul 400 è presente il sistema di frenata combinata, con i due dischi di 260 mm all’anteriore e singolo da 240 mm al posteriore.