James Toseland: "per le gomme da tempo farei così..."

Di LeleV_200mph
Pubblicato il 25 apr 2008
James Toseland:

Grazie alla segnalazione del nostro lettore Murdok vi proponiamo questo interessante spunto lanciato dall’ex campione del mondo SBK James Toseland, eo acquisto della MotoGP ed in forze al team Yamaha Tech3.

James infatti – che seppure sia al suo primo anno nella GP vuole portare un po’ della sua esperienza in SBK – ha riconosciuto, parlando al magazine Motorcyclenews, che probabilmente si dovrebbe introdurre una nuova regola che non permetta ai piloti di rimanere in pista dopo che essi hanno usato i pneumatici da qualifica a loro disposizione.

Una considerazione che il “Pianista” ha fatto dopo che Nicky Hayden gli aveva riservato alcune critiche dopo esserselo trovato davanti a bassa velocità all’Estoril mentre era impegnato in un giro lanciato.

I fatti raccontanto che Toseland dopo aver usato le sue gomme da tempo prima degli avversari, si era ritrovato inavvertitamente in traiettoria davanti ad Hayden rovinandogli il giro buono, un fatto costato a Nicky la prima fila. Ma che secondo l’inglese si potrebbe risolvere:

Si potrebbe introdurre una regola che proibisca di rimanere in pista se non si hanno più a disposizione gomme da tempo, perché effettivamente la differenza di velocità fra le gomme da gara e quelle da qualifica è enorme.

La realtà è che io ero in pista con gomme da gara e visto che la differenza può essere anche di tre secondi al giro, sono stato rapidamente avvicinato da Hayden quasi senza che me ne potessi rendere conto”.

James, abituato alla Superpole della Superbike – un solo giro dopo una tornata di lancio – si è reso però conto che in MotoGP le cose viaggiano diversamente: “Fare una regola giusta, comunque, sarebbe abbastanza difficile perché in caso di tempo incerto con minaccia di pioggia si può decidere di usare le gomme da qualifica molto presto”.

Soluzione che però nei fatti non è così facile: in questo modo infatti sarebbero avvantaggiati quei piloti che, rischiando, decidono di usarle più tardi. Forse la cosa migliore allora sarebbe che – essendo il fattore principale quello della sicurezza – invece di introdurre continuamente regole dal dubbio utilizzo, sarebbe più opportuno che la direzione di gara vigilasse attentamente sul modo di guidare dei piloti in pista.

E soprattutto che quei piloti in pista con gomme dure si rendessero conto di poter rappresentare un ostacolo mobile per i colleghi impegnati nel giro di qualifica e guardassero magari con maggiore frequenza dietro alle loro spalle. Ed in fondo i mezzi ci sono già.

Il loro nome è commissari di percorso, che possono essere avvertiti via radio dalla direzione corsa e fare il loro lavoro esponendo la bandiera blu (che esiste anche per questo) ecco che tutto il problema potrebbe essere semplicemente risolto con una più attenta visione della situazione da parte del Direttore di Gara.

Dopotutto non parliamo di una persona, ma di un gruppo il cui compito è proprio quello di rendere quanto più scorrevole possibile l’azione dei piloti in pista: tutto sta nell’utilizzo delle bandiere che – almeno fino a quando non si troverà un sistema migliore- rappresenta la soluzione giusta per il 99% dei casi.

Ma sarà che c’è così poca elettronica in questo sistema per piacere a chi comanda e gestisce?

via | GP One

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