Superbike Aragon, Ascolti TV: tonfo! Perchè?

Male gli ascolti della Superbike ad Aragon su Italia 1 e Italia 2

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 15 apr 2013
Superbike Aragon, Ascolti TV: tonfo! Perchè?

L’aforisma di Marshall Mc Luhan “Il mezzo è il messaggio” pare non trovare conferma nel motociclismo, o più precisamente, nel secondo appuntamento televisivo del Mondiale Superbike di domenica scorsa ad Aragon. Gli ascolti su Italia 1, se non vogliamo chiamarli flop, sono stati quanto meno modesti: sotto il milione (938.000 telespettatori) alle ore 12.00 per gara uno, poco sopra il mezzo milione (522.000 telespettatori) alle ore 15.30 per gara due (a cui si devono sommare i 266.000 telespettatori totali fatti registrare da Italia 2). Le previsioni di chi pronosticava spettatori tv doppi o tripli passando da La 7 a Italia 1 e 2 sono state smentite dai fatti.

Almeno questo è avvenuto al primo appuntamento stagionale europeo, dopo il buon avvio a Phillip Island, pur con il problema del fuso orario. Perché questa caduta di audience? Non è certo colpa di Italia 1 perché i mezzi finanziari, tecnici e umani profusi per trasmettere il mondiale SBK 2013 sono davvero notevoli, più di ogni altra emittente televisiva internazionale. Italia 1 è di fatto la televisione più forte e più importante a livello mondiale che trasmette in diretta il Mondiale SBK, sborsando per i diritti la considerevole cifra di ben quattro milioni di euro all’anno con contratto triennale.

Gli attuali commentatori di Italia 1 possono piacere o meno, ma non incidono più di tanto sul numero dei telespettatori. I problemi sono altri e vanno al di là della SBK. C’è innanzi tutto un calo del “parco” utenti motociclisti e quindi un rapporto diretto con il mercato: meno moto e meno motociclisti, meno appassionati davanti alla tv. Poi c’è oggi in SBK la mancanza del personaggio. Anche qui, Max Biaggi può piacere o meno, ma il Corsaro “tirava” gente sugli spalti degli autodromi e sportivi davanti alla tv. La controprova viene dalla MotoGP con Valentino Rossi.

Il motociclismo è sport-spettacolo incentrato soprattutto nella lotta in pista (e fuori) fra fuoriclasse/personaggi. Il gruppone che si da battaglia piace, ma il cuore batte e il sangue corre forte negli scontri fra fuoriclasse conclamati in sella a moto di grandi Marche e di grandi prestazioni. Non ultimo, il format della SBK: le due gare lo stesso giorno sono ancora attuali? O il crollo di audience di gara 2 fa riproporre la gara unica? Per la SBK, così come ancor di più per la MotoGP, il problema non è la tv (inteso come strumento), ma le scelte strategiche della Dorna, i regolamenti, l’impianto generale delle corse oggi nel mondo globalizzato, dentro una crisi economica tutt’altro che superata. Il motociclismo è business, ma non solo business. E’ soprattutto passione.

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