Prigionieri della Superbike (Aragon): racconti semi seri in chiave mondiale

Racconti semi seri in chiave mondiale dedicato al Campionato Mondiale Superbike. Round di Assen

Di Gianluca
Pubblicato il 16 apr 2013
Prigionieri della Superbike (Aragon): racconti semi seri in chiave mondiale


Da mesi sull’Italia insiste una maligna perturbazione che ha rimandato il famigerato cambio di armadio di almeno due mesi sulla tabella che ogni buona massaia conserva gelosamente nella propria mente. Il weekend inizia con una di quelle (in)solite discussioni sul tempo che farà durante la trasferta europea che ci porterà verso l’Aragon Motorland con partenza dalla grigia Bergamo e sfruttando il mitico vettore “carro dei buoi dei cieli” Ryan Air.

Il meteo nel breve volgere di un’ora e mezza, per la nostra felicità, si tramuta così da plumbeo a ceruleo, o meglio da geloni ai piedi ad ascella pezzata, ma non è tutto oro quel che luccica perchè anche in Spagna alle 8 del mattino il termometro sprofonda talmente tanto da infliggere agli “sburoni” coraggiosi portatori di maniche corte, polmoniti miste a pleuriti di pericoloso interesse medico.

Prigionieri della SBK – Aragon 2013 – Foto sequenza

Prigionieri della SBK - Aragon 2013
Prigionieri della SBK - Aragon 2013
Prigionieri della SBK - Aragon 2013
Prigionieri della SBK - Aragon 2013
Prigionieri della SBK - Aragon 2013
Prigionieri della SBK - Aragon 2013
Prigionieri della SBK - Aragon 2013
Prigionieri della SBK - Aragon 2013

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

Il trasferimento da Saragozza verso il circuito, impone, vista l’ora, una sosta forzata per il pranzo, e visto che questa rubrica altro non è che una Lonely Planet della SBK, per correttezza e soprattutto perché teniamo alla salute dei lettori vi segnaliamo di non fermarvi mai e ribadiamo mai nella famigerata locanda El Caballo Blanco (che detiene peraltro il record di visite da parte dei NAS spagnoli). Non vi diremo mai il paesino che la ospita, ma vi bastino le catatoniche immagini dei salsicciones, per tenervi alla larga. Se queste non vi dovessero bastare, gli stormi di cipolloni appesi, a mò di pendagli da forca, giusto davanti al locale, dovrebbero convincere anche i più coraggiosi a desistere.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

Archiviata, tra una salmonellosi e un leggerissimo senso di nausea la pratica pranzo, ci ritroviamo sugli infiniti, e ciuccia gasolina, rettilinei di questa “lussureggiante” regione e giungiamo finalmente al Motorland di Aragon. Ad accoglierci, esattamente uno davanti all’altro, un chiarissimo cartello delle modeste dimensioni di 8 metri per 4, con tutte le “chiarissime” indicazioni per gli incauti visitatori, ed una lapide ci calcestruzzo, che a occhio e croce dovrebbe pesare quanto la corazzata Potemkin, con su inciso a scalpellate la chiarificatrice scritta: MOTORLAND. Iniziamo bene.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

La visuale dalla terrazza della sala stampa è di sicuro impatto, e guardando meglio scorgiamo tra i tifosi un vecchio dinosauro della SBK. No, che avete capito non si tratta dell’onnipresente Giancarlone Falappa ma di un T-Rex che si aggira famelico tra i motorhome terrorizzando grandi e piccini. Ma sopratutto scorgiamo le prime “ombrelline“… le delizie del Paddock della Superbike.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

Le tribune, nonostante un bel sole primaverile, stentano a riempirsi, ma lassù a godersi lo spettacolo, domina su tutti il vero tifoso della SBK. Pingue, di aspetto britannico, coscia tornita con eccedenza di grasso, LUI, si rosola felice, gustando le gesta dei suoi beniamini, incarnando nelle fattezze il serial killer che nessuno di noi vorrebbe mai aver seduto a fianco. Infatti la tribuna è vuota.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

Ma torniamo allo sport. Il press kit, opuscolo immancabile per farsi una cultura motoristica, si rivelerà il menagramo di tutti i menagrami, la copertina infatti riporta un trionfante Carlos Checa che ha alle sue spalle l’arrembante Tom Sykes. La gara poi dirà altro.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

Sappiate però che il secondo round del mondiale non è l’unica competizione di alto livello che è andata in scena in questo garrulo week-end di aprile. A meno di 30 km dal circuito infatti, il paesino di Andorra era in subbuglio per un mirabolante torneo di Guinote, una sorta di briscola in cui lo sconfitto viene costretto a stare in adorazione alla statua del paese, sita nella piazzetta centrale, dedicata allo terrificante smazzuolatore di Andorra.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

Il tragitto che unisce Aragon ad Andorra è peraltro poeticamente commovente, tra le terre bruciate dal sole e miseri alberelli piegati dall’afa, troneggia la pur sempre affascinante e immancabile centrale nucleare che fa tanto Springfield.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

In pista intanto professionalissimi commissari trangugiano alcool a tutto spiano, dopo un paio di bottiglioni ai loro occhi ebbri si materializzano all’improviso creature di altri tempi: i sidecar. A guardare meglio però il vinello locale non c’entra nulla, sui 5344 metri del tracciato a ore antesignane sono scesi anche loro, con piloti peraltro dagli impronunciabili nomi (vedasi tal Kuljetus Makkula Oy) comunque visto che c’erano gli organizzatori hanno pensato di mandare dentro anche mini motard e altre amenità.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

Si sa, ormai i campionati mondiali, dalla F1 alla SBK, eccellono per la qualità dei meccanici che smontano, rimontano e puliscono tutto allo spasimo, ma quello che succede in casa del Team Pata Honda ha del paradossale e si incarna in un poveretto che, sorteggiato la sera prima, si sorbetta la lavatura della moto di Jonathan Rea con pennellino, sapone e detergenti vari. L’operazione tutta, cronometrata, è durata quasi un’ora e mezza.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

La Honda è anche artefice di un monomarca che ha riscosso molto successo, soprattutto tra i più giovani (Pata European Junior Cup 2013). Tra un frizzo e un lazzo il week end è volato, e ci pare superfluo dirvi che la gara non sappiamo neanche come sia andata, tanto il nostro scopo principale era ragguagliarvi sul viaggio, agevolando così la vostra trasferta 2014.

Prigionieri della SBK - Aragon 2013

Però, c’è un però, prima di salutarvi, se avete tempo, e credo sia il caso di trovarlo, acquistate su internet il merchandising per aiutare lo sfortunato pilota spagnolo Joan Lascorz, rimasto paralizzato in seguito a un incidente occorsogli l’anno scorso ad Imola. Basterà digitare “power for Lascorz” su internet. Alla prossima. Forza Joan.

“Prigionieri della Superbike (Aragon)” è un racconto semi serio in chiave mondiale, scritto da un amico di motoblog, Filippo Mingardi.

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