Motomondiale: Rossi riapre ad Austin la caccia agli spagnoli
A due settimane dallo scoppiettante round di apertura di Losail, il Motomondiale 2013 ritorna questo weekend con il secondo appuntamento della stagione, il GP delle Americhe, che vedrà il debutto nella serie iridata del nuovo ‘Circuit Of The Americas‘ (COTA) di Austin, in Texas.
Il nuovo tracciato statunitense è ospitato in una struttura modernissima capace di ospitare fino a 120.000 spettatori e presenta un layout lungo 5.513 metri e piuttosto variegato, che promette di dare ancora una volta grande spettacolo per tutti gli appassionati. Il rettilineo più lungo misura 1.200 metri, con 11 curve a sinistra e 9 a destra che comprendono curvoni veloci, curve strette (specialmente la Curva-1) e chicanes in serie non semplicissime da raccordare.
Con un solo GP alle spalle sarebbe piuttosto prematuro fare già ora delle analisi in chiave titolo mondiale, ma c’è sicuramente un fil rouge che accomuna tutte e tre le classi alla vigilia del GP di Austin, la predominanza della scuola spagnola, che in Qatar ha fatto suonare tre volte il proprio inno nazionale con i vincitori nelle tre classi: Jorge Lorenzo in MotoGP, Pol Espargaro in Moto2 e Luis Salom in Moto2 (con tre piloti nei primi quattro in MotoGP e l’en plein sul podio in Moto3).
MotoGP: Rossi e le Honda mettono Jorge Lorenzo nel mirino
Al di là delle prestazioni sul giro secco in qualifica e le particolari condizioni della corsa, il GP del Qatar sembra aver messo in chiaro che al momento il Campione del Mondo in carica Jorge Lorenzo rimane l’uomo da battere. Il maiorchino del team Yamaha Factory Racing ha subito messo in bella mostra quelle qualità che l’anno scorso gli hanno permesso di conquistare il suo secondo titolo nella classe regina, vale a dire un passo devastante, una grande concentrazione ed un feeling perfetto con la sua Yamaha M1, grazie ai quali in Qatar si è rapidamente scrollato di dosso gli avversari portando a casa una vittoria mai messa in discussione.
Se il dominio incontrastato di Lorenzo in Qatar aveva chiuso subito il discorso ‘vittoria’, lo stesso non si può dire di quanto stava accadendo dietro di lui, dove un ispirato Valentino Rossi si è reso protagonista di una rimonta spettacolare che lo ha premiato con il secondo gradino del podio. A Losail il pesarese era partito 7° in griglia ed era incappato in alcune incertezze iniziali, quindi il suo obiettivo sarà quello di mettersi in condizioni di non ‘perdere‘ Lorenzo al via in modo da potersi misurare direttamente con lui.
Stessa cosa si può dire per gli alfieri del team Repsol Honda, Marc Marquez e Dani Pedrosa, rispettivamente terzo e quarto a Losail. Se per Marquez si tratta comunque di confermare quanto fatto vedere sinora in MotoGP, Pedrosa è invece chiamato a una prova maiuscola in modo da ribadire al più presto il suo status di principale sfidante di Lorenzo per il titolo (e rafforzare al contempo la sua posizione nelle gerarchie HRC).
Come se già non fossero una spanna sopra tutti gli altri in termini di materiale (e non solo), i ‘Fantastici 4’ della MotoGP 2013 disporranno anche di una altro vantaggio rispetto agli altri piloti: sono stati gli unici, insieme a Stefan Bradl (LCR Honda) ad aver già assaggiato il COTA nel corso dei test di metà Marzo, quando fu Marc Marquez a fare la parte del leone facendo registrare la miglior prestazione sul giro in tutte e tre le giornate: il suo miglior crono era stato di 2:03.281, contro il 2:03.898 di Pedrosa, il 2:04.225 di Bradl, il 2:04.351 di Lorenzo ed il 2:04.960 di Rossi. E’ tuttavia chiaro che quelli erano test e la gara è un’altra cosa, senza contare che Yamaha non aveva poi partecipato al terzo giorno.
A dir la verità anche Nicky Hayden (Ducati Team) e Ben Spies (Ducati Pramac Racing) hanno già avuto modo di provare il COTA – anche se in modo del tutto informale – in occasione di un evento promozionale Ducati per il lancio della 1199 Panigale R negli Stati Uniti, anche se questo non rappresenterà certo un gran vantaggio per i due americani. Insieme ai rispettivi compagni di squadra, i due ‘Andrea’ Dovizioso e Iannone, gli alfieri Ducati in MotoGP si troveranno ad affrontare un weekend che si preannuncia piuttosto complicato anche per la totale mancanza di dati su questa pista. La speranza è quella comunque di raccogliere i migliori risultati possibili provando a chiudere il gap con i prototipi giapponesi.
Per quanto riguarda gli altri prototipi, il leitmotiv rimane sempre quello: cercare di inserirsi nella lotta per il podio approfittando di ogni possibile incertezza dei ‘Big 4’. Attualmente Cal Crutchlow (Yamaha Tech3) sembra essere il più in forma del lotto, ma sia Bradl che Bautista (GO&FUN Honda Gresini) sono sempre in grado di azzeccare una grande giornata. Appare invece comprensibilmente in debito di esperienza il rookie inglese Bradley Smith (Yamah Tech 3), che proseguirà nel suo percorso di familiarizzazione con la M1.
Il tema della ‘caccia allo spagnolo’ si riproporrà anche nella CRT, con Aleix Espargaro (Power Electronics Aspar) che sembra disporre di un vantaggio non indifferente rispetto alla concorrenza grazie alla sua ART spec 2014. In Qatar non c’è stata storia, ma si spera che i nostri Claudio Corti (NGM Mobile Forward Racing) e Danilo Petrucci (CameIoda Racing) riescano comunque a dire la loro.
Moto2: alla ricerca dell’anti-Espargaro, rientra Luthi
Forse più che nelle altre classi, la Moto2 2013 conosce già bene il nome del pilota (spagnolo) da battere: Pol Espargaro. Il 22enne del team Pons Tuenti HP 40 e la sua Kalex, già reduci dal filotto ‘vittoria-pole-giro veloce‘ di Losail, si ripresentano al COTA in qualità di favoriti d’obbligo, e sembrano in pochi coloro disposti a scommettere su una eventuale debacle dello spagnolo.
La grande notizia della vigilia è comunque il probabile rientro di Thomas Luthi (Interwetten Paddock), lo svizzero grande protagonista nel Mondiale Moto2 dello scorso anno che ritorna in sella alla sua Suter dopo l’incidente nel test pre-stagionale di Jerez e conseguente operazione chirurgica (per fratture multiple). Si pensava che Luthi potesse farcela a fatica per il terzo round di Jerez (5 Maggio), ma a quanto pare l’intenso programma di riabilitazione svolto da Luthi gli ha consentito di bruciare le tappe. Queste le sue parole in vista del weekend:
“Mi sono impegnato al massimo per tornare, e sono felice del mio rientro prematuro. Mi manca un po’ di forza nel braccio destro, ma sono sicuro di poter correre. Voglio provare il venerdì e se confermerò le mie sensazioni, proverò a correre anche domenica!”
Da quanto visto in Qatar, l’unico che al momento sembrerebbe poter dare seriamente del filo da torcere in gara ad Espargaro è il britannico Scott Redding (Marc VDS Racing Team), ma ci si aspettano progressi dal velocissimo giapponese Takaaki Nakagami (Italtrans Racing Team) e da Mika Kallio (Marc VDS Racing Team). Kalex a parte, in attesa del pieno recupero di Luthi, il principale pilota Suter rimane il connazionale Dominique Aegerter (Technomag carXpert), quarto in Qatar, mentre sul fronte Speed Up ci si aspettano dell buone prove dai ‘nostri’ Simone Corsi e Mattia Pasini e da Alex De Angelis (NGM Mobile Forward Racing).
Moto3: Folger guida la carica contro il dominio spagnolo, Fenati spera
La Moto3 è la classe dove il primato della scuola spagnola si è affermato in modo più eclatante nel round di apertura in Qatar, con quattro rappresentanti nelle prime quattro posizioni, tutti su KTM: Salom (Red Bull KTM Ajo), Viñales (Team Calvo), Rins e Marquez (Estrella Galicia 0.0), che a Losail si sono giocati la vittoria fino all’ultima curva con la Kalex KTM del tedesco Jonas Folger (Mapfre Aspar Team Moto3), poi ultimo del lotto.
In quest’ottica, appaiono obiettivamente ridotte le speranze di un piazzamento di prestigio per Romano Fenati (San Carlo Team Italia), che in Qatar ha raccolto un solo punto risultando comunque il miglior italiano al traguardo. Il divario della sua FTR Honda dalle concorrenza sembra essere più ampio del previsto, ma ad Austin pilota e squadra faranno sicuramente il possibile per colmare il divario dalle imprendibili KTM.
Ancora grande curiosità per le indiane Mahindra di Migeuel Oliveira ed Efren Vazquez, già grandi protagonisti nei test invernali e che hanno fatto molto bene in Qatar chiudendo entrambi nei primi 10.