Shanghai, le pagelle. Vale vola! Già verso l'iride?
La corsa: prelibata. Voto 9. Si è salvata dalla tenaglia della politica (tutto ok sul nodo Tibet), è stata risparmiata dalla pioggia, ha offerto uno spettacolo (davanti e dietro) degno dei migliori momenti della MotoGp. Lotta vera e tempi da record fino all’ultimo giro. Si può pretendere di più? Sì, ma dal GP di Cina gustiamoci il bicchiere … mezzo pieno. Quattro piloti diversi hanno vinto le prime quattro corse della MotoGp 2008. Segno di grande equilibrio e di forte competitività. MotoGp in crescita.
Valentino Rossi: superio … re. Voto 10. Il 7 volte campione del Mondo è tornato prepotentemente alla vittoria (dopo un digiuno che dura da 7 gare, dal 16 settembre 2007). Un capolavoro costruito come sa fare lui nei momenti magici. Un trionfo ottenuto in condizioni di pista infida, umido/asciutto. Bagarre iniziale, gran salti per agguantare la testa della corsa, giri record (da qualifica) a martello, ripetuti strappi finali per scrollarsi di dosso chi ancora resiste. L’1.59.2, nuovo record della pista a quattro giri dal termine, dopo decine di tornate sull’1.55.5, e anche sotto, danno la misura della cavalcata impressionante del pesarese supportato da una Yamaha (voto 10) eccellente (attualmente la moto più performante) e dalle Bridgestone (voto 10) pari al pilota e alla moto. Shanghai rilancia alla grande Vale nella corsa al titolo iridato.
Dani Pedrosa: purosangue. Voto 9 +. Il portabandiera della Honda poteva fare di più? Sì, solo vincere. Ma sul podio più alto sale solo un pilota e oggi contro “quel” Rossi non c’era niente da fare. Lo spagnolo ha dimostrato grande maturità e saggezza, ha spremuto tutto quello che c’era da spremere, da se stesso, dalla moto, dalle gomme. Una corsa quasi perfetta. Peccato per Dani di aver trovato il Valentino “d’oro”. Pedrosa esce a testa alta, una gran corsa e punti di diamante per la classifica mondiale. Le Michelin (voto 10) hanno lavorato alla grande, alla Honda (voto 9) serve un nuovo giro di vite (il motore a valvole pneumatiche).
Casey Stoner: affaticato. Voto 6. Il campione del mondo riagguanta il podio e “tiene” in classifica. Ma non regge il passo dell’indiavolato binomio di testa: un abisso il distacco finale! L’australiano non è in crisi ma il “pacchetto” non gira al 100%. Casey è teso, nervoso, commette errori, non risponde alle bordate di Rossi e Pedrosa che oggi erano su un altro pianeta. Shanghai in chiaroscuro per il binomio iridato, che resta in bilico. Urge la svolta: ritrovare la reale competitività per lottare per la vittoria. Altrimenti, addio mondiale!
Jorge Lorenzo: eroico. Voto 9 +. Dopo la caduta in prova nessuno avrebbe scommesso sul rientro in pista di Jorge. Tanto meno su quarto posto che, ottenuto con queste condizioni fisiche e in quella bagarre, valgono come e forse più di una vittoria. Por Fuera merita il plauso incondizionato: è un grande, un osso duro. Con la stoffa del fuoriclasse.
Marco Melandri: ritrovato. Voto 9. Marco è uscito dall’inferno. Finalmente ha ritrovato se stesso, è tornato a lottare alla grande nelle posizioni alte della classifica (ha messo dietro Hayden, voto 5 e Edwards – autore della pole-, voto 5), ha gettato in pista anima e cuore. Un forte segnale di rinascita. Onore a lui e alla squadra che ha saputo “pazientare” e svolgere un lavoro che sta portando finalmente i primi frutti.
Andrea Dovizioso: confermato. Voto 9. Sì, voto 9, perché qui il risultato (solo undicesimo per guai tecnici nel finale) non conta, la classifica “mente” sulla qualità della corsa fatta dal portacolori del team Scot la cui Honda è quella che è. Che recupero, e che corpi a corpo ! Andrea è un leone. Anzi, un purosangue. La Honda non può lasciarlo in condizioni di palese inferiorità tecnica.
Loris Capirossi: sfortunato. Voto 7+. Poteva finire meglio del nono posto. Ma Loris rimane fra i top driver della MotoGp. E’ in ottime condizioni, altro che disarmo. La Suzuki fa bene a tenerselo stretto.
Alex De Angelis: delusione. Voto 4. Un diciasettimo posto che parlo da solo. Situazione da rassettare. Completamente.