Pagelle MotoGP Austin. Marquez, chiamale se vuoi, emozioni!
Pagelle del Gran Premio delle Americhe della MotoGP che si è corso ad Austin.
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LA CORSA: texana. Voto 9 La MotoGP malata è fortunata perché la nuova stella Marquez illumina da solo gara e campionato. Circuito da rodeo, ma tecnico e di non facile interpretazione.
MARQUEZ: l’emozione. Voto 10 e lode. Il ventenne spagnolo della Honda (10+) – spietato con baionetta in canna – sbanca Austin bruciando record e avversari sulla via dei grandi del passato: Surtees, Duke, Hocking, Hailwood, Agostini, Saarinen, Spencer, Roberts, Rossi. Ovazione. E giù il cappello! Ma nessuno è imbattibile.
PEDROSA: degradato. Voto 9 – Ancora una volta Dani si trova davanti un compagno di squadra super perdendo di fatto i galloni di capitano nel Team dell’Ala dorata. Eterno secondo ma pilota da cesello e di rara signorilità. Il mondiale è lungo.
LORENZO: catenaccio. Voto 8- Il maiorchino della Yamaha (voto 7-) prende atto della superiorità delle Honda (e di Marquez) accontentandosi del podio e relegando Valentino nel ruolo di gregario di lusso. Jorge sorride a denti stretti e incassa punti d’oro. Aspettando tempi migliori.
CRUTCHLOW: toctoc. Voto 8+ Il privat della Yamaha perde (per sua colpa) il trenino della battaglia per il podio causa un lungo iniziale. Foga traditrice, ma il pilota c’è e cresce forte. Si può fare di più?
ROSSI: bandiera bianca. Voto 6- Il “Dottore” capisce subito l’aria che tira accontentandosi di stare davanti alla … Ducati di Dovizioso. Ma è solo sesto, terzo pilota Yamaha. Vale c’è ma non morde. Aspettando il riscatto. Jerez, ultima chiamata?
DOVIZIOSO: bandierina. Voto 7 + Il Dovi mette il piolo, fa un gran lavoro dimostrando di essere pilota intelligente che costruisce il risultato. Però Rossi era nel mirino: per prenderlo, bastava crederci. Ma il pilota della Ducati (Voto 7+) non può permettersi errori da … disastro. Comunque, il binomio italiano si sta amalgamando positivamente.
HAYDEN: grigio. Voto 5 Nemo profeta in patria e l’americano della Ducati lo conferma ad Austin con una prova non certo maiuscola. Più che un valore aggiunto della Casa bolognese, Nichi rischia di essere una palla al piede. Aspettando in pista la smentita.
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