Marquez "batte" Spencer. Nel mirino anche Agostini?
Il nuovo fenomeno del motociclismo mondiale Marc Marquez, con la vittoria ad Austin è entrato nella storia sostituendo Freddie Spencer quale pilota più giovane ad aver vinto nella classe regina.
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Il nuovo fenomeno del motociclismo mondiale Marc Marquez è già nella storia: con la vittoria ad Austin, alla sua seconda gara in MotoGP, è il più giovane pilota (a 20 anni e 63 giorni) a vincere un Gran Premio nella classe regina battendo così il record dell’americano Freddie Spencer che nel 1982 trionfò con la Honda nella 500 a Spa all’età di 20 anni e 196 giorni.
Il rookie spagnolo della grande Casa nipponica dell’Ala dorata è chiamato adesso a dare continuità al trionfo texano e a dimostrare di essere in grado di vincere il titolo iridato alla prima stagione. A 20 anni, con la classe e le qualità tecnico-agonistiche nonché con il supporto di una Casa quale la Honda, tutto è possibile per Marquez, anche di entrare nella leggenda, sognando di battere il record dei record: i 15 titoli mondiali del number one Giacomo Agostini. Impresa ai limiti dell’impossibile, ma mai dire mai!
Sarà bene allora tracciare un breve ricordo del debutto del campionissimo di Lovere, a 21 anni per la prima volta in un gran premio iridato a Monza nel settembre 1963, come spalla di Tarquinio Provini con la Morini 250 (monocilindrica, poco meno di 40 CV, oltre 230 Kmh, 105 Kg) , quindi sempre con la bialbero bolognese nel 1964 all’esordio in terra straniera alla Solitude, quarto proprio davanti a Provini con la Benelli 4 cilindri.
Poi la stagione successiva il salto nella massima categoria di allora con la MV Agusta 500 4 cilindri (moto da 80-85 CV, oltre 290Kmh, 170 Kg di peso), compagno di squadra del ben più blasonato Mike Hailwood. Dopo la facile galoppata vincente con la mezzo litro di Cascina Costa nell’overture tricolore il 19 marzo a Modena, Mino centra il colpaccio nella 350 al GP di Germania del Nurburgring debuttando con la nuova MV 3 cilindri, moto di una spanna superiore a quelle avversarie.
Altra musica, però, nella 500, dove Ago si illude battendo il compagno di squadra Hailwood sul lungomare di Riccione ma poi deve piegarsi nelle ben più impegnative gare del mondiale dove il “re” saldissimo sul trono resta sempre “Mike the bike”. Nella tormenta del Nurburgring, infatti, Hailwood non perdona, dando una lezione di classe e di ardimento ad Agostini, che, con grande intelligenza e senso della realtà, accetta la dura sconfitta riconoscendo in Mike il suo maestro.
Ago vincerà il suo primo Gran Premio della 500 ad Imatra, grazie anche all’assenza di Hailwood, che a fine anno passerà alla Honda (ingaggio di 30 milioni di lire più benefits!) lasciando godere in pace l’italiano, cui la MV Agusta, in premio, offrirà moto completamente nuove, in grado (per un po’) di trionfare ovunque e contrastare con efficacia i bolidi della ben più solida industria del Sol Levante. Senza l’ingombrante compagnia di Hailwood, Agostini mette le ali involandosi verso innumerevoli successi, ampiamente meritati.
Oggi, in una realtà del motociclismo completamente diversa, Marquez è l’uomo nuovo del motociclismo mondiale, capace di rinverdire le gesta dei campioni più grandi del nostro sport. Neppure Valentino Rossi è (per ora…) riuscito a mettersi nella scia dei titoli iridati di Agostini: ci riuscirà il nuovo astro spagnolo?
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