Rossi da "cornice", tripletta Yamaha, Stoner e Ducati ko
La corsa: da cornice. Voto 9 +. Chi cerca il pelo nell’uovo dirà che non c’è stata storia per il gradino più alto del podio e che quindi la MotoGp di Le Mans non è stata una corsa super. Ma corsa da cornice significa saper cogliere il valore delle singole fasi, il valore di ogni pilota, il valore tecnico e agonistico complessivo di un quinto round iridato che fra conferme e smentite dà una prima significativa svolta al campionato 2008. Da oggi si apre un “altro” mondiale.
Valentino Rossi: superfenomeno. Voto 10 e lode. Gara maiuscola sotto ogni profilo. Il pesarese è il primo dei “quattro moschettieri” a centrare il bis (primo a Shangai e primo a Le Mans). Un bis che vale doppio perché è consecutivo. Agguanta la testa della classifica mondiale. Raggiunge Angel Nieto con 90 vittorie in gare mondiali (adesso davanti rimane solo Agostini con 122 successi). Soprattutto trionfa in una corsa che vede le Yamaha (voto 10 e lode) centrare una tripletta storica che la dice lunga sui livelli reali di competitività in questa fase del campionato. Sì Rossi c’è, oggi imprendibile: non lo hanno infastidito nemmeno le spruzzate di pioggia nel finale. E c’è la Yamaha, la moto in assoluto più competitiva in questa fase. Vale non ha in saccoccia il titolo ma ha imboccato la strada giusta per portare a casa l’alloro numero otto.
Jorge Lorenzo: straordinario. Voto 10. Un secondo posto maiuscolo. Che pilota, il maiorchino! Che manico e che determinazione. In barba ai guai fisici e ai due nuovi “tomboli” fatti in prova. E in barba a chi gli raccomandava … prudenza. Lorenzo, risalito dalla decima alla seconda posizione, ha fatto quello che sanno fare i veri fuoriclasse. Che sia il maiorchino l’unico vero rivale di Rossi per il titolo 2008?
Colin Edwards: non solo poleman. Voto 8. Sale sul podio e dimostra che oltre a portare a casa pole position è anche capace di prendere punti pesanti. Oggi l’americano ha lottato senza mai mollare e alla fine la sua caparbietà è stata premiata. Un terzo posto che suggella la superiorità della casa dei tre diapason.
Dani Pedrosa: quel qualcosina che manca. Voto 7. Gran bella corsa. Ma in una giornata così e con piloti così, una bella corsa non basta né per il podio, né tanto meno per la vittoria. Pedrosa è stato un grande protagonista, ha spremuto da se stesso e dalla sua Honda (voto 6) tutto quello che c’era da spremere ma ancora una volta dimostra di non “reggere” fino alla fine. Alla Honda serve il nuovo motore a valvole pneumatiche. Se no addio mondiale.
Casey Stoner: nella polvere. Voto 7. Casey ha lottato come un leone, andando spesso oltre i limiti. Poteva e può fare di più l’australiano? No. Le Mans è un brutto colpo per il binomio campione del mondo. Il peggiore degli ultimi due anni. La Ducati (voto 5) non regge il ritmo delle Yamaha e nemmeno quello della HRC di Pedrosa. Il ko tecnico di le Mans dimostra che si è giunti al limite di rottura. Dal Mugello o c’è la svolta o addio mondiale.
Chris Vermeulen: top five. Voto 8. Veloce in prova e in corsa. Un ottimo quinto posto, davanti a Dovizioso, e soprattutto davanti a Capirossi e Hayden (voto 4). Il pilota Suzuki è in crescita. Merita maggior considerazione.
Andrea Dovizioso: bei punti!. Voto 7+. Un ottimo sesto posto ripaga il forlivese delle sfortunate (ed esaltanti) gare precedenti. Andrea è andato forte anche a Le Mans dimostrando di sapere anche andare a punti. E’ l’uomo nuovo della Honda per il 2009. Dovi deve solo continuare così.
Loris Capirossi: ritrovato! Voto 7. Non molla il vecchio leone di Borgo Rivola e guadagna un bel settimo posto (anche se il compagno di squadra è davanti) in una giornata dove era impossibile fare meglio. Forza Loris, adesso fatti sentire al Mugello!
Alex De Angelis (dodicesimo) e Marco Melandri (quindicesimo) entrambi in zona punti ma entrambi in balia dei … flutti. Soprattutto per Melandri si accende davvero la spia rossa di … pericolo.
Non perdetevi la 1a parte della galleria fotografica del GP di Le Mans.