Mugello: Rossi "solista"! Ma che orchestra!
Sole e sorrisi al Mugello. Sole per tutti e sorrisi per pochi. Ma che qualifiche, ragazzi! Disintegrato da Rossi (1’ 48” 130!) – 50esima pole in carriera! – il record del 2006 di Gibernau (1’ 48” 900). Un sacco di piloti che volano sotto la linea di fuoco, prima dell’1 e 50 poi addirittura, dell’1 e 49.
Mugello speciale! Mugello per piloti da pelo sullo stomaco! E’ questa la MotoGp che ci piace: grandi tempi, grande tecnologia, grandi piloti, grande cuore. Limiti che saltano. Entusiasmo sugli spalti, per tutti.
Quel bel “guastafeste” di Dani Pedrosa, con la gran sciabolata dell’ultimo giro, scavalcando Capirossi – a 1 decimo e otto da valentino – dal secondo posto, ha lasciato … a metà il boato degli italiani sulle verdi colline del magnifico impianto toscano. Va bene anche così. Dopo tre turni fra tuoni, fulmini e scrosci d’acqua, queste prelibate qualifiche promettono una corsa che può rimanere negli annali.
Che gran diavolo, Valentino! Ha “terrorizzato” pure se stesso, con la caricatura (copiata in toto dal casco di papà Graziano) del proprio viso impressa sul casco. Se ci si permette un raffronto, Rossi guida al Mugello davvero come pochi altri grandi, come Agostini, Read, Sheene, Roberts, Doohan. La corsa è la corsa e domani tutto può accadere. Anche che il pesarese centri qui il settimo successo consecutivo: tanto per incrementare il palmares. Il “fenomeno”, oltre la fiocinata, ha un gran passo e vuole vincere, e la sua Yamaha vola.
Ma dovrà vedersela con “brutti” clienti: il poker si riformerà. Daranno battaglia Pedrosa (secondo) a un decimo e sei, Stoner (quarto) a 2 decimi e 4 e Lorenzo (settimo) a 7 decimi dalla testa. Piloti che hanno tutti un bel passo e le scie del Mugello possono aiutare. Anzi, il poker d’assi potrebbe espandersi e trovarsi accanto nuovi “clienti”.
Il gran tempo di Capirossi non è solo dovuto alla sapiente decisione dell’imolese di cercare le ruote della Yamaha del pesarese. Qui “Capi”ha scritto pagine di gloria, è a casa sua, e con questa forte Suzuki (a Brno la nuova moto?) può compiere anche il miracolo. Edwards (quinto) potrebbe anche sfatare il brutto mito di andare forte solo in qualifica e Hayden, se non fa “cappellate”, potrebbe farsi vedere molto avanti. Opaco Dovizioso.
In queste condizioni Bridgestone e Michelin “pari” sono. Almeno così sembra. Le Yamaha si confermano le moto attualmente più performanti in assoluto: pole e quattro moto nei primi otto posti. Le Honda (in chiaroscuro, più scuro che chiaro, il debutto del motore a valvole pneumatiche) sono molto competitive: stavolta anche quelle di Gresini nei primi dieci. Bene l’inserimento lassù in cima della Suzuki.
E la Ducati? Un toro infuriato ma di gran potenza e gran velocità quella affidata all’australiano. Qui la Ducati ha fatto i solchi. Ma se non ci fosse Stoner, sarebbe da mettersi a piangere. Quattro Ducati e tre moto in fondo. Dietro rimane solo West. Penultimo Melandri (327, 8 kmh, come Stoner) – Bagnato o asciutto la musica non cambia. Ed è musica stonata. E’ ora di cambiare musica o è ora di cambiare i suonatori?
Chi vince domani. Ride davvero. Chi perde domani. Piange davvero.