Borile B450 Scrambler: il test di Motoblog

La nostra prova dell'ultimo prototipo della Borile B450 Scrambler, moto artigianale ispirata alla gloriosa Ducati Scrambler degli anni 60/70.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 2 mag 2013
Borile B450 Scrambler: il test di Motoblog

La nostra prova dell’ultimo prototipo della Borile B450 Scrambler, moto artigianalle ispirata alla gloriosa Ducati Scrambler degli anni 60/70.


Dopo la presentazione ufficiale allo ‘Spazio Acquadimare’ di Milano di metà Aprile, abbiamo avuto l’opportunità di provare il più recente prototipo della Borile B450 Scrambler, l’ultima creazione della piccola e agguerrita casa veneta dichiaratamente ispirata alla gloriosa Ducati Scrambler, lo storico monocilindrico di Borgo Panigale che a cavallo tra gli anni 60 e 70 aveva riscosso un grandissimo successo tra gli appassionati sia al di quà che al di là dell’oceano Atlantico.

Tra i numerosi ammiratori di quella gloriosa motocicletta si conta anche Umberto Borile, fondatore del marchio e ‘mente creativa’ dietro a tutte le realizzazioni della casa di Vò Euganeo (PD), che da qualche anno si avvale della forza del ‘braccio’ rappresentato dalla famiglia Bassi – soprattutto nella figura dell’ A.D. Alberto Bassi – per dare al marchio ‘Borile’ la caratura produttiva e commerciale necessaria per espandersi anche al di fuori dei confini nazionali.

Il buon Umberto in gioventù è stato egli stesso orgoglioso possessore di una Ducati Scrambler, e anche a distanza di anni il suo entusiasmo per questa gloriosa motocicletta non è mai scemato, tanto da arrivare a decidere di crearne una nuova versione ‘in chiave moderna‘ a cui avrebbe poi dato il suo nome. Il progetto è stato in fase di realizzazione ormai da qualche tempo (la prima apparizione in pubblico di un prototipo della Borile B450 Scrambler risale all’EICMA 2011), ma la versione finale di produzione è ormai quasi pronta.

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Design

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Per gli appassionati motociclisti oltre i 50 anni, l’associazione visiva della Borile B450 Scrambler con la Ducati Scrambler del tempo che fu è tanto evidente quanto immediata. Lo stile necessariamente retrò e minimalista delle sue linee e la forte presenza di un vivace ‘giallo’ nella sua configurazione grafica insieme al ‘nero’ e alle superfici ‘cromate’ (una delle colorazioni più popolari ai tempi della Scrambler originale) non lasciano dubbi sulla natura di genuino ‘tributo’ che questo modello ha nei confronti della moto a cui si ispira. Allo stesso modo il primo impatto è quello di una moto snella, essenziale, agile e ‘pronta a tutto‘.

Ad ogni modo, dando un’occhiata più approfondita, le differenze ci sono eccome, e sono per lo più dettate dalla necessità di conferire alla B450 Scrambler un ‘taglio’ decisamente moderno da abbinare al suo innegabile gusto ‘vintage‘. Ad esempio, uno degli elementi che per primo richiama la vecchia Ducati Scrambler è il caratteristico serbatoio con specchiature ai lati, che fa bella mostra di sè anche nella versione ‘Borile’, solo che in quest’ultima il ‘vero’ serbatoio è posizionato in realtà sotto la sottile sella, con conseguente diversa distribuzione dei pesi che va a tutto vantaggio della maneggevolezza del mezzo.

Grande parte del fascino di questa moto sta nella bella esposizione del motore, il suo cuore pulsante, che le conferisce quei cromosomi Ducati che Umberto Borile voleva fortissimamente iscrivere nel DNA della sua ‘creatura’: le termiche infatti sono quelle del cilindro posteriore della Monster 1100 EVO, mentre il resto è stato realizzato dalla Borile in cooperazione con Francesco Villa.

I cerchi a raggi sono da 19 pollici all’anteriore e 18 al posteriore con gomme semi-tassellate, il telaio monotrave in alluminio a culla chiusa è verniciato nero, forcella tradizionale davanti e doppio ammortizzatore dietro. La strumentazione del prototipo in questione è di tipo digitale, è da quì si entra nel regno delle cose destinate a cambiare nelle prossime settimane in vista della versione definitiva ‘di produzione’ del modello. Il moderno display del tipico cruscotto Ducati infatti è destinato a sparire in favore di un paio di indicatori analogici come quelli visti in occasione della presentazione, così come saranno diversi la sella e, purtroppo, il finto serbatoio in alluminio battuto a mano, che sarà realizzato con un materiale diverso.

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La tecnica

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Come accennato, la Borile B450 Scrambler è la prima moto Borile ad adottare il nuovo motore costruito con termiche Ducati (con cui è stato firmato un accordo per la fornitura dei gruppi termici dei motori 696 e 1100 cc), con la casa di Borgo Panigale che quindi fornisce cilindro e testa con raffreddamento ad aria e distribuzione desmodromica a due valvole: l’alesaggio rimane di 98 mm, mentre la corsa scende a 60 mm per una cilindrata effettiva di 452.6 cc.

Questo propulsore si presenta con un cilindro leggermente inclinato verso il retrotreno, con aspirazione davanti e scarico dietro, ed è abbinato ad una moderna iniezione elettronica digitale Weber-Marelli, con corpo farfallato da 40,5 mm. Il cambio, estraibile, sarà a sei velocità per il modello di produzione, che disporrà anche di una diversa forcella Marzocchi a far coppia con i due ammortizzatori posteriori Bitubo. Il serbatoio sotto la sella è da 9 litri, il filtro aria alto è dietro il canotto di sterzo, i freni sono idraulici a disco singolo sia davanti che dietro, mentre lo scarico basso è ad opera della Spark.

Visto il carattere ancora ‘work in progress‘ della Borile B450 Scrambler, la casa ha preferito non sbilanciarsi troppo sulle specifiche definitive del modello – solo alcuni dati sono stati confermati, ma non è stata rilasciata una vera e propria scheda tecnica – anche se Umberto ha ammesso di puntare ad una potenza finale nell’ordine dei 45 CV.

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La Guida

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Il blocchetto d’accensione è piazzato sul lato destro della moto, e già al primo scatto della chiave il cruscotto digitale ti saluta con un simpatico “Vai piano Umbe” che strappa subito un sorriso, sorriso che diventa ben più splendente una volta che il motore fa sentire il suo vigoroso ruggito tramite lo scarico aperto, talmente rabbioso ed improbabile da ricordandoci ancora una volta che la B450 Scrambler che abbiamo il piacere di provare è un progetto ancora in fase di evoluzione, a cui mancano i ritocchi conclusivi.

I comprensibili problemi di gioventù ci vengono subito segnalati dallo stesso Umberto Borile, che ci segnala subito un ‘buco’ attorno ai 2.000 giri/min dovuto ad un’errata mappatura che, ci assicura, sarà comunque risolto senza problemi quando saranno apportati gli ultimi affinamenti al modello. La posizione di guida sulla sella bassa e sottile è comoda, mentre il design snello e il buon angolo di sterzata ne denotano subito una buona fruibilità nel traffico cittadino, cui contribuisce anche il peso attorno ai 130 kg.

Il motore si dimostra reattivo sin da subito in virtù della scelta di Umberto Borile (che ha confessato di essersi ispirato ad una soluzione adottata dalla Montesa) di avvalersi di masse volaniche consistenti in modo da favorire la coppia. Il ‘borbottio’ attorno ai 2.000 giri infastidisce un poco, ma sapendo che è destinato a ‘sparire’ non è comunque difficile apprezzare le qualità della Scrambler: frizione ‘dolce’, spinta sempre disponibile e un allungo considerevole, con qualche vibrazione agli alti regimi soprattutto all’altezza del manubrio. Va inoltre sottolineato che il nostro prototipo arriva poco oltre i 7.000 giri, mentre la versione finale dovrebbe superare i 9.000.

Le doti di agilità esibite nel traffico si ritrovano anche nel misto ‘aperto’ tra le colline, dove si può apprezzare l’agilità della Scrambler favorita dal suo approccio minimale: è in questa situazione che si apprezza maggiormente il lavoro fatto per concentrare le masse quanto più centralmente e quanto più in basso possibile, con il risultato che la moto regala tutta la fiducia necessaria per affrontare con buona grinta i cambi di direzione e divertirsi come si deve. Sufficientemente buona e stabile anche la frenata.

Sullo sterrato la Scrambler si trova tranquillamente a suo agio, traendo ancora una volta vantaggio dalla sua leggerezza e dall’azzeccata distribuzione dei pesi. Sulle sconnessioni la sospensione posteriore risulta forse ancora un po’ troppo dura, ma essendo questo un prototipo non è comunque possibile esprimere giudizi affrettati. Anche in luce della relativa brevità del nostro tempo a disposizione sulla Scrambler, questa è stata più che altro una prima ‘presa di contatto’ con il modello, che comunque dovrebbe apparire nella sue versione definitiva da quì a pochi mesi.

La Borile B450 Scrambler viene praticamente assemblata a mano, e questo inciderà ovviamente in modo significativo sul prezzo finale del prodotto che – anche se non è ancora stato ufficializzato – dovrebbe essere attorno ai 12.500 €. Maggiori informazioni sulla B450 Scrambler ed il resto della produzione Borile sono reperibili tramite il sito ufficiale dell’azienda.

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Pregi e difetti

Piace
Motore corposo
Frizione morbida
Posizione di guida comoda
Design classico e vivace
Sound minaccioso

Non Piace
Vibrazioni al manubrio
Erogazione
Sospensione posteriore migliorabile
Prezzo

Il giudizio è ovviamente riferito solamente al prototipo da noi utilizzato.

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