Valentino Rossi e la Formula1: Todt non mi voleva...

Di LeleV_200mph
Pubblicato il 5 giu 2008
Valentino Rossi e la Formula1: Todt non mi voleva...


Interessante e un po’ diversa dal solito questa bella intervista di Valentino Rossi che hanno pubblicato i nostri cugini di Motorsportblog. Infatti il campionissimo italiano – che ormai parla e racconta della sua vita come mai aveva fatto, almeno negli ultimi anni – ha di recente incontrato Ilaria D’Amico in esclusiva per SKY, che ha intervistato il campione della Yamaha per l”edizione di ieri sera di “F1 Fever”, il magazine settimanale dedicato alla Formula1.

Ma l’intervista integrale al campione della Yamaha sarà in onda anche questa sera alle ore 23.00 su Sky Sport 2, in “F1 Fever- Speciale Valentino Rossi”, e vi consigliamo di non perderverla perchè il tavulliese ha parlato molto anche di quelle 4 ruote per le quali più volte ha “minacciato” di lasciarci.

Ecco un breve estratto dell’intervista: Sei stato l’uomo che per primo ha unito due mondi che prima erano separati: auto e moto. Ci sono stati i test con la Ferrari, ora Schumi che si dedica alle moto, addirittura c’è chi ha dichiarato di voler guidare una Formula1, come Stoner. Tu come la vedi?

Direi che sono stato un precursore in questo. Ho iniziato per diventare un pilota di auto, il mio sogno all’inizio era quello di guidare una Formula 1, perché correvo con i Go Kart. Poi, fortunatamente, sono arrivate le mini-moto.

Erano anche più economiche allora, no?
Sì, diciamo che l’automobilismo, rispetto al motociclismo, è uno sport per ricchi, perché se non hai i soldi non vai.
Quando ho provato la Ferrari è stata una grandissima emozione, anche solo lavorare con loro che sono un team incredibile. Penso sia un sogno per tutti gli italiani appassionati di motori. Siamo stati molto vicini a cambiare sport, poi sono rimasto in Moto Gp e sono contento così, anche se sono curioso di vedere quanto potrei essere veloce.

Schumi ha detto che facevi dei risultati incredibili per essere uno che arrivava dalle moto…
Sì, sono molto forte. Secondo me, Michael ha visto questa mia prova e ha preso coraggio per provare le moto.

Chi ti voleva fortemente in Ferrari?
Domenicali.”

E chi non ti voleva?
Non lo so. Sicuramente c’era qualcuno che aveva un po’ di dubbi, giusti.

Parlava francese?
Todt. Abbiamo parlato tante volte e anche a me aveva detto che aveva delle perplessità, non ne ha fatto molto segreto. Però, ero stato veloce, quindi anche lui si era un po’ ricreduto. È difficile dire come sarei andato, però vedevo una bella atmosfera in Ferrari, tutti i meccanici erano contenti di lavorare con me.

Mi viene in mente un’intervista che hai fatto di recente in cui ha dichiarato che quando pensi alla Formula1 hai grandi rimpianti: perché?
No, non rimpianti, anzi ho detto che rimpianto non è la parola giusta, perché vorrebbe dire che mi sarei pentito di restare in moto, ma non è assolutamente vero. Però, la curiosità di vedere cosa avrei potuto fare è grande e penso che sarebbe stato davvero molto bello. Mi trovavo bene con la macchina. Diciamo che è uno sport molto diverso dal nostro, anche l’atmosfera, il contorno che c’è ai Gran Premi…

In senso positivo o negativo?
In senso diverso. Però, mi sento più legato a questo mondo. In Formula 1 sono più seri, più professionali, delle volte anche troppo.”

A proposito di questo, in Formula 1 non si vede l’ombra di un personaggio come te. Ci sono personaggi simpatici, però nessuno con quelle scenette che fai tu con il tuo fan club, con quella voglia di coinvolgimento nelle vittorie, di felicità. Secondo te perché non ci può essere questa cosa in Formula1?
Perché ci sono più soldi, è uno sport d’élite. Credo che anche i piloti siano più frenati nelle interviste, nelle dichiarazioni, tante cose non le possono dire. Quindi, anche per i piloti è più difficile, rispetto a noi, dire quello che pensano. Qui è un’atmosfera più sanguigna, fatta di lotte tra piloti, c’è più contatto.

La Formula1, invece, è uno sport un po’ più di ingegneri, di meeting fatti nei camion a cercare l’ultimo mezzo decimo. Sono un po’ differenti i due mondi. In Ferrari, però, ho visto una grandissima passione, gente che dedica tutta la propria vita alle macchine, una grande passione per la velocità e questo è importante, è una cosa che ci lega.

Nel tuo futuro ci può essere la Formula1 o ci saranno di sicuro i rally?
Penso che ho avuto la mia chance, ma l’ho lasciata, non penso che ce ne sarà un’altra. Ho 29 anni e, quindi, non credo, però mi piacerebbe fare una seconda carriera con le auto, rally o dtm. Ho provato la Mercedes in Germania e sono andato molto forte. Nella testa mia penso come un pilota di macchine.

Ho sempre guidato macchine da corsa, quindi ho un po’ d’esperienza. Ho fatto un po’ di rally, sono veloce anche lì e, quando smetterò con le moto, spero di avere altri cinque anni per correre in macchina.

Domenicali ora è a capo di tutto il Team Ferrari, a parte Montezemolo: cambia qualcosa?
Se non ci fosse stato Domenicali, non avrei mai provato la Ferrari. Ci siamo conosciuti in Australia, nel 2004. È una persona fantastica, veramente, è il numero 1, gli voglio bene, mi ritengo un suo amico. Ci vediamo anche, andiamo a cena insieme, è bello passare del tempo con lui. Ora è il capo e faccio un grande tifo per la Ferrari. Cambierà qualcosa? Boh, non lo so, secondo me è difficile.”

Chi ti sta più simpatico? Chi vorresti come leader della Formula 1?
Sono un grande tifoso Ferrari, penso siano entrambi molto bravi, forse Kimi è più veloce di Massa. Penso che Hamilton sia un grandissimo talento; Alonso anche, sarebbe bello vederlo con una macchina competitiva. Però, non ho un pilota preferito come Mansell, quindi, uno tra questi quattro. Anche Kubica mi piace, è simpatico e fortissimo, con una macchina che va meno delle altre. Poi, un mio amico ha fatto il suo meccanico e, quindi, sono tifoso anche di Kubica.”

È vero che hai sfidato Alonso in una gara mista sul circuito di Barcellona?
Sì, avevamo pensato a Barcellona perché corriamo entrambi lì. Poi, ci sarebbe stata anche una sfida con la macchina da rally e, lì vicino, c’è il rally di Spagna. Lui non è che mi abbia trattato molto bene. Quando ho provato la Formula 1, ho preso 8 decimi da lui e ha detto che anche lui in moto avrebbe preso 8 decimi da me, ma non è così.

Allora l’ho sfidato. Sfida: moto Gp, Formula 1 e macchina da rally. Ma ha fatto due calcoli e ha capito che avrebbe perso, allora ha detto che i piloti di Formula 1 non hanno tempo per queste cazzate.”

L’hai considerato simpaticissimo?
E’ un peccato perché Alonso a me piace, perché è un pilota con le palle, però non è stato molto simpatico.”

Aveva capito che non tirava una buona aria…
Aveva capito che gli toccava prendere paga e l’idea non gli piaceva tanto.”

Perché sui rally?
In Formula 1 mi da’ la paga lui, in moto io, con la rally io. Quindi, rilancio la sfida.”

via | GP One

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