Yamaha V-Max 2009, il ritorno di un mito
Gli anni 80’ si sono distinti come il decennio del consumismo ma anche dell’avventura, dell’eclatante e per il proliferare dei divertimenti estremi, proponendo a tratti anche il culto dell’eccesso.
Proprio in questo quadro in America si sviluppa con forza la disciplina delle Muscle-Car e poi dei Dragster, auto dalle super potenze che si sfidano in impietose gare di accelerazione sul quarto di miglio, proprio osservando una di queste competizioni svolta in Luisiana alcuni ingegneri giapponesi della Yamaha nei primi anni 80’ prendono lo spunto per realizzare una moto dalle cilindrata generoso e dalla grande coppia capace di ben figurare in questo tipo di competizioni.
Da li il passo è breve e nel 1985 arriva negli “States” la pria Yamaha V-Max con cilindrata di 1200cc motore quattro cilindri a V di 70° e una potenza di 145CV dotata anche di sistema V-Boost una sorta di sovralimentazione ausiliaria che dopo i 6.000 giri apriva una ulteriore farfalla sui condotti di aspirazione (simulando il comportamento dei compressori volumetrici tanto di moda sui dragster americani).
Il nome V-Max deriva dallo schema a V del motore e dal fatto che fosse allora il più potente motore mai realizzato da Yamaha.
Nel 1986 le prime V-Max sbarcano in Francia e dal 1987 in tutta Europa prive però del dispositivo V-Boost e con una potenza scesa a 104cv. Da li seguono 24 anni di successi e piccole evoluzioni tecniche per il V-Max che viene venduto fino al 2001.
I concetti ispiratori del V-Max tornano attuali oggi dove il gusto dell’estremo sembra tornare fortemente di moda, associato in questo caso alla piacere provato dalle grandi accelerazione e all’adrenalina che a tutto questo è legata. Non a caso recenti studi scientifici parlano del concetto del “need six” che riguarda la diffusa necessità del sesto senso identificato come l’accelerazione, da qui il diffondersi di guachi come i “roller cast” nei parchi divertimento, il buggy jumping e altro.
È stato infatti appurato che sul corpo umano l’effetto dell’accelerazione genera notevole adrenalina che a sua volta da assuefazione e viene poi richiesta in modo crescente. Così nel 2008, fedele alla tradizione originale, arriva la nuova serie del V-Max che propone una veste estetica molto simile e riprende molti dei concetti originali migliorati e corretti. Sulla nuova versione la cilindrata sale fino a 1.679cc con una potenza di ben 200CV a 9.000giri mentre la coppia raggiunge il picco di 167Nm a 6.500 giri.
Lo schema tecnico resta quello del V4 con un angolo che scende a 65°. Il serbatoio resta da 15 litri sotto la sella, viene introdotta l’iniezione, e soluzioni molto raffinate come la distribuzione con cascata di ingranaggi centrale su ciascuna bancata, acceleratore elettronico candele in berillio e condotti di aspirazione a lunghezza variabile (chi simulano il comportamento del V-Boost).
La forcella passa da 43 a ben 56mm ed i cerchi sono entrambi da 18 pollici con razze piene e pneumatici 200/50-18 sul posteriore e 120/70-18 sull’anteriore. Telaio e forcellone sono ora in alluminio, la trasmissione a cardano e viene introdotta la frizione antisaltellamento, un grande air box sotto il finto serbatoio che respira attraverso le quattro bocche laterali e l’interasse raggiunge i 1.700mm (dai 1.590 del precedente modello).
Il peso raggiunge i 290kg a secco contro i 262kg del vecchio modello. Il prezzo è di 20.000€ chiavi in mano con serie limitata e acquisto che verrà fatto direttamente dai clienti sul nuovo sito www.new-vmax.com, dove i clienti potranno scegliere anche il concessionario per la consegna con le prime consegne a partire da novembre. Gli esemplari prodotti saranno solo 5.000 in tutto il mondo divisi tra America e Europa con produzione in Giappone, considerando che solo in Europa ci sono circa 3.000 concessionari saranno disponibili meno di un esemplare per ciascun concessionario.