Tom 42: vivere senza confini
I motociclisti che conosco hanno idee quasi sempre divergenti sulla moto migliore, sullo stile di guida, sulle preferenze tra naked, turistiche e pistaiole. Su una cosa però è facile mettere tutti d’accordo una gira tra boschi, sterrato e pneumatici artigliati infondo stuzzica i pruriti di qualsiasi motociclista.
Il fuoristrada sulla sabbia però resta purtroppo per molti un miraggio, un sogno mai realizzato e lasciato sopire in silenzio tra i nostri pensieri. Le difficoltà sono principalmente tecniche e logistiche perché il deserto la sabbia non sono in fondo troppo accoglienti e non si trovano facilmente neanche durante le gite fuori porta.
Se per una escursione enduristica in fuoristrada è sufficiente una piantina della zona e un amico del posto che conosce sentieri e mulattiere. Gli imprevisti possibili in un’altra nazione, solitamente meno industrializzata della nostra (anche se effettivamente anche da noi ultimamente le cose non vanno poi così bene…) sono però piuttosto ampi, dall’interfaccia con la popolazione locale, alla mancanza di riferimenti nel deserto, al caldo, alla mancanza di posti di postazioni di appoggio e a tanto altro.
Non mancano comunque esempi fugaci di motociclisti votati all’avventura che si spingono in situazioni difficili con entusiasmo e un pizzico di incoscienza, riportando racconti fantastici al loro ritorno che continuano per questo a stuzzicare e la fantasia degli amanti del fuoristrada. Questi stessi pensieri devono però aver sfiorato numero altri appassionati del genere, perché da quasi dieci anni ormai che la Tom42 opera in alcune tra le più coinvolgenti e spettacolari location del mondo, fornendo appoggio itinerari e supporto mobile ai motociclisti alla ricerca di forti avventure.
Dietro una idea ci sono spesso quelle persone che hanno avuto quella intuizione e poi ancora altre e che la rendono realizzabile. Tutto questo produce esperienze che per diventare positive è necessario che vengano gestite in modo sempre professionale e competente. Questa è la filosofia alla base della Tom42, che dopo aver maturato una vasta esperienza nella realizzazione e gestione di raid avventura o turistici, è diventato un partner insostituibile dalla ideazione per decine di appassionati amanti delle avventure in moto.
Anima e guru di tutto questo è Tony Merendino personaggio franco e risoluta, dalla grande umanità, numerose risorse ed infinita esperienza che ora mette a disposizione dei motociclisti più comuni. Tony ha militato per anni nel circolo buono del motociclistico, prima come direttore sportivo del Team Gallina nel motomondiale classe 500 vincendo il titolo con Lucchinelli prima e poi con Uncini poi, negli anni successivi diventa Team Manager del team Honda HB e porta alla ribalta Doriano Romboni.
Parallelamente negli anni 80 scatta anche l’amore per il deserto e gestisce le squadre ufficiali Cagiva nei vari raid africani tra cui la Parigi-Dakar mietendo successi con piloti del calibro di Ciro De Petri ed Edi Orioli. Dopo essersi specializzato nella gestione e pianificazione di itinerari molto difficili e nell’assistenza tecnica nei posti e nelle situazioni più impervie ha deciso di mettere la sua struttura a disposizione anche dei motociclisti comuni. Uomo schivo e generoso Tony non smette di incantarci con i suoi racconti di vita vissuta dal paddock dei GP quando teneva a bada l’esuberanza dei suoi Lucchinelli pria e Uncini poi.
Staresti lo ore incantato ad ascoltare i suoi racconti intorno a un bivacco notturno ben allestito in poche ore proprio ai piedi di una duna, con le sue infinite storie “storie di sabbia” di motori e di passione, con quel “mal d’Africa” contratto partecipando per caso alla sua prima Dakar, fino agli aneddoti sul comportamento in gara di alcuni dei “suoi” piloti di un tempo, dal coriaceo Orioli o dell’imprevedibile e funambolico De Petri “raccolto più di qualche volta disteso a terra dopo qualche “piccolo inconveniente” di gara.
“Ciro mi dava un bel da fare – ci racconta sorridendo – ma anche grandi soddisfazioni con un trasporto umano molto particolare, non aveva una grande capacità di navigazione, ne una tecnica di guida sopraffina, guidava principalmente seduto e con il gas costantemente aperto e a differenza di Stefan Peterhansel usava poco le gambe e le pedane, lo riconoscevi perché passa più veloce di tutti, ma a volte nella direzione sbagliata!”.
Con il suo supporto abbiamo infatti solcato il deserto e l’entroterra poco ospitale di nazioni come la Tunisia e il Marocco palpando la costante tranquillità di chi ha la situazione sotto controllo, incontrando posti, scorci e pezzi di vita decisamente suggestivi e oltremodo coinvolgenti. I raid ed i viaggi attualmente disponibili nel calendario della Tom42 sono numerosi e vanno dall’Africa alla Tanzania, fino al Tibet o a Capo Nord, passando tour della Transilvania fino alla mitica cavalcata delle Dune.
Oltre alla grande esperienza e capacità tecnica ed umana dello staff di Tom 42, i fortunati partecipanti possono anche su mezzi di appoggio del tutto speciali come il mitico Unimog Mercedes equipaggiato da deserto e che ha partecipato a numerose competizioni tra cui diverse edizioni della Parigi Dakar. Affrontare in moto le dune e le piste di sabbia diventa ancora più piacevole infatti con la consapevolezza di essere seguiti da questo gigante buono su cui si può contare ogni momento per qualsiasi inconveniente dal momento che è allestito come una officina viaggiante compreso il trasporto moto.
Viaggi da vivere solitamente in moto aperti a tutti i motociclisti dagli amanti del turismo stradale ai più integralisti appassionati del fuoristrada, perché si possono scegliere percorsi personalizzati per i diversi tipi di moto e capacità di guida. I prossimi appuntamenti sono in Transilvania ad agosto e poi di nuovo in Marocco ad ottobre. Info su www.tom42.it.
Nell’ultimo viaggio in Tunisia durante il percorso su strada erano presenti due ben affiatati Club Yamaha, quello degli appassionati della FJR (www.fj31300.it) e quello degli amici del V max club (www.vmax.it) , che hanno poi eseguito un appassionato report della traversata tunisina
al link: http://www.fjr1300.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=167&mode=thread&order=0&thold=0