Rossi fa causa al "Valentino Cafè" di Tavullia

Di Gianni C.
Pubblicato il 16 giu 2008
Rossi fa causa al

Il nuovo rivale di Valentino Rossi? Antonio Coculla, titolare di un bar di Tavullia, il “Valentino Cafè” tanto per intenderci. Il gestore del locale è stato accusato di concorrenza sleale e di essersi appropriato senza autorizzazione alcuna del marchio del pesarese.

Difficile dare torto a Vale e al suo “Team” di legali. Mr. Coculla da tempo espone e vende gadget di vario tipo nel bar, per la maggior parte berrettini e magliette con immagine e scritte di Valentino. Nella prima udienza di martedì scorso, tenuta presso la sede competente di Bologna, il giudice ha esortato le parti a trovare un accordo “amichevole”.

I legali del fenomeno hanno inviato un paio di settimane fa un provvedimento di urgenza, con la richiesta di cessare l’uso non autorizzato del nome di Valentino. Ironiche e pungenti le dichiarazioni di Roberto Tonti, avvocato di Coculla: “Facendogli il verso, direi che Valentino in questo caso dovrebbe evitare di fare il ‘patacca’.”

“Se uno va a Tavullia, praticamente tutti i negozi, dal macellaio a tanti altri locali, portano il marchio di Valentino e rievocano la sua immagine. Quello del bar del mio cliente è solo un modo, che ripeto, anche altri negozi seguono, per tenere viva l’immagine del campione e renderne partecipe il territorio. Senza togliere nulla a Valentino. Quale danno gli verrebbe da questa situazione?”

E aggiunge: “Tra l’altro il Fan Club, che è lì davanti, spesso attacca i gadget nel bar in questione, visto che da lì passano molte persone. E lo stesso Vale ha sempre auspicato la diffusione di questo tipo di gadget tramite il suo fan club, ma ora non vuole che vengano diffusi all’interno del bar del mio cliente. Mah… Chiederemo il rigetto del ricorso, che ritengo abnorme, per infondatezza”.

La replica di Achille Marchionni commercialista e avvocato pesarese, legale di Valentino: “E’ una questione di trasparenza e correttezza, lo dico con tutta la pacatezza possibile. In quel bar vengono venduti gadget e altri articoli senza l’autorizzazione di Vale. Significa fare concorrenza sleale a tutti coloro che invece per vendere con il marchio di Valentino hanno pagato contratti regolari. E’ una forma di plagio, un commercio non autorizzato”.

Grazie al nostro Edu per la segnalazione.

via | Ilrestodelcarlino.net

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