Stoner e Ducati pronti per Donington: "non mi piace, ma vincerò anche quest'anno"
Ora che il rendimento del suo pupillo e campione del mondo Casey Stoner è tornato sui livelli più alti, in casa Ducati c’è tutta l’intenzione di giocarsi fino all’ultimo questa stagione. E dopo gli impegnativi fine settimana di Mugello e Barcellona, seguiti da due importanti giorni di test sulla pista catalana, il Ducati Marlboro Team si prepara ad altri due round di fila, su due circuiti storici del Motomondiale.
Ed il primo è ormai pronto a far accendere i motori: il GP d’Inghilterra, che si corre sulla mitica Donington Park, una pista dal layout particolare, con una prima parte velocissima e la seconda lenta e tortuosa, dove il meteo potrebbe ancora una volta essere una variabile importante.
Infatti la pista inglese notoriamente non offre un “grip” eccezionale in caso di pioggia e le previsioni per il fine settimana sono, come spesso è capitato quest’anno, piuttosto incerte.
Ma in casa Ducati Casey Stoner della pioggia non ha certo paura, anzi, e anche se il campione del mondo australiano non ama particolarmente la pista, non può dire di non aver ottimi ricordi qui: ha debuttato nel motomondiale (2001) e ha corso due gare molto belle in MotoGP, specie l’anno scorso quando ha vinto dopo una bella rimonta dal settimo posto che occupava alla fine del primo giro.
Come ha raccontato lui stesso: “Donington non mi è mai piaciuta molto, ma ho ottenuto anche qualche bel risultato e quindi molti ricordi sono piacevoli. Nel 2006 nell’anno del debutto in MotoGP sono arrivato quarto, vicino al podio, mentre l’anno scorso abbiamo vinto.
La gara era bagnata ma anche con le gomme da asciutto, nelle prove, eravamo andati forte. La prima parte del tracciato è davvero tosta, giù, lungo la “Craner” e verso l'” Old Hairpin” si frena stando piegati, con la moto che si muove qua e là.
Altre curve invece sono molto più lente e rendono difficile trovare un set up giusto da gara per le due diverse sezioni: quella lenta infatti è importante perché è soprattutto lì che si fanno i duelli ed i sorpassi mentre in quella veloce fai i tempi e puoi ritagliarti un vantaggio o riprendere qualcuno che ti sta davanti. E’ davvero un compromesso difficile“.
E parlando di Donington Park anche Marco Melandri può vantare una vittoria nel suo palmares, nel 2002 in 250. Nel 2001, nella stessa classe, aveva conquistato il terzo posto e anche in MotoGP, nel 2006 è salito sul terzo gradino del podio: la speranza è che Macio riesca a uscire da quel tunnel che ormai sembra averlo inglobato:
“Quello Donington è sempre un appuntamento un po’ speciale per me visto che abito a poche miglia dal circuito. La pista è particolare, con una sezione molto veloce e una lenta ma a me piace abbastanza. L’incognita più grande a Donington è sempre il meteo: le temperature possono variare rapidamente e la pioggia può cambiare drasticamente le condizioni dell’asfalto.
Per noi sarebbe un problema dato che abbiamo bisogno di ogni minuto di prove per trovare un set up che mi permetta di migliorare un po’ il mio feeling. Avere sempre le stesse condizioni, cosa che non è quasi mai successa durante le gare precedenti, sarebbe comunque un inizio positivo“.
via | Ducati