Ramon Aurin, telemetrista di Nicky Hayden

Di Dave
Pubblicato il 21 giu 2008
Ramon Aurin, telemetrista di Nicky Hayden


Andiamo a scoprire un’altra figura chiave della MotoGP, il telemetrista, e lo facciamo con Ramon Aurin che segue il campione del mondo 2006 Nicky Hayden nel team Repsol Honda.

Aurin, uno dei primi ingegneri ad analizzare i dati di telemetria con lo scopo di migliorare le performance delle moto, ha un’eperienza ventennale ed ha lavorato con Alex Criville, Loris Capirossi, Max Biaggi e Troy Bayliss. Dal 2006 fa parte del team Repsol, come telemetrista di Nicky Hayden.

D: Come hai iniziato nel mondo delle due ruote?
R: Sono arrivato intorno agli anni 90 come telemetrista grazie ad Antonio Cobas, poi ho seguito il team Honda Pons nella 500 e quello di Aspar Martinez in 125 e 250.

D: Parlaci del tuo lavoro, come funziona esattamente la telemetria?
R: La telemetria si basa sui dati provenienti dai sensori inseriti nella moto, così abbiamo tutti i paramentri di cosa sta accadendo al mezzo in quel particolare momento. Tutte le informazioni che riceviamo sono sincronizzate, in modo tale da essere sicuri di ciò che sta succedendo. Per esempio possiamo monitorare e capire il motivo per il quale la forcella affondi troppo nel momento della frenata, ed una volta analizzati i dati risolvere il problema. Praticamente misuriamo e teniamo sotto controllo qualsiasi paramentro, dal motore al telaio. Sulle nuove moto abbiamo circa sessanta sensori, ma sulle moto che usiamo per i test ne abbiamo molti di più.

D: Hai avuto modo di vedere il passaggio dalle 500, alle 990 fino alle attuali 800. Quale impatto c’è stato sul tuo lavoro?
R: E’ cambiato praticamente tutto, dalle moto allo stile dei piloti. Prima l’elettronica non era così fondamentale, ma negli utlimi tempi sono stati fatti passi da gigante. Oggi con le 800cc abbiamo trovato un buon equilibrio tra prestazioni e sicurezza. Grazie anche alle gomme ed un peso di 150 kg, riusciamo ad avere performance con un rapporto simile a quello della classe 250. Ora abbiamo perso un po’ di spettacolo, in confronto con le 990cc, ma è cresciuta molto l’efficienza del mezzo.

D: Come mai avete aspettato tanto con il nuovo motore?
R: Il motore a valvole pneumatiche ha delle reazioni molto diverse rispetto a quello tradizionale, in quanto non cambia solo il motore, ma ci sono cambiamenti nel comportamente del mezzo, nel peso ed il suo rapporto con la ciclistica. E’ proprio per questo che bisogna combinare tutto insieme e farlo durante la stagione richiede grossi sforzi da parte nostra.

D: Nicky sta soffrendo molto con la 800, cosa pensi sia il problema?
R: Lo stile di guida di Nicky è molto aggressivo, è un vero amante della guida di traverso. Ma ora con le 800 c’è meno potenza ed è tutto molto controllato, è per questo che sta avendo difficoltà nel cambiare la sua guida. Se guardiamo i migliori piloti nella classe regina in questo momento, vengono tutti dalla 250 e questo la dice lunga sulle nuove MotoGP. Nicky ha sempre guidato moto molto potenti, ecco perchè predilige il nuovo motore.

D: Pensi che la 250 sia la migliore scuola per la MotoGP?
R: Pensa che la due tempi a 250cc sia la migliore scuola possibile per le attuali 800, in quanto lo stile di guida è comunque simile.

D: Quali sono i punti di forza del tuo pilota?
R: Innanzitutto è un gran lavoratore ed ha una grande motivazione. E’ una persona molto buona e sincera, come pilota è molto aggressivo. Nicky corre non solo perchè è il suo lavoro, ma perchè adora ciò che fa e si diverte a fare il pilota. Non si tira mai indietro, qualsiasi cosa gli proponiamo lui la prova e quando c’è del lavoro da fare è sempre il primo a farlo.

D: E’ più importante il riscontro del pilota o ci si fida di più da quello dato dalla telemetria?
R: Dipende, con molti parametri è il pilota ad avere l’ultima parola. Ma ce ne sono altri, come il consumo di carburante per finire la gara, che sono volutati da noi grazie ai nostri dati. Le modifiche sono molto personali, noi possiamo dare dei consigli, ma comunque rimane sempre il pilota che decide in base alle nostre possibilità.

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