Donington: Stoner/Ducati tornano a dettare legge!
La corsa: notevole. Voto: 9 +. E’ vero che non c’è stata storia per il primo posto. La netta superiorità di Stoner/Ducati non ha concesso nessuna possibilità agli avversari. Ma la gara, oltre la danza straordinaria e avvincete del canguro, ha visto scontri diretti per la piazza d’onore e per le posizione di rincalzo. Non solo. Le corse non si giudicano solamente dai corpo a corpo in pista (che restano ovviamente una componente fondamentale) ma anche dai messaggi tecnici e agonistici che lanciano. E a Donington, con il trionfo di Stoner, con quel che è successo dietro, a Rossi, Pedrosa, Edwards, Dovizioso, Lorenzo i messaggi non sono mancati. Anche quelli sono “spettacolo”, quanto meno preparano lo “spettacolo” nei prossimi gran premi.
Casey Stoner: dominatore. Voto: 10 e lode. Un trionfo annunciato dopo i gran tempi delle prove e delle qualifiche. Seconda vittoria stagionale. Un trionfo raggiunto con la superiorità netta che non ammette nessun “se” e nessun “ma”. Concordiamo con le parole di Guido Meda: “Gara solitaria, bruciante, a fionda”. Aggiungiamo solo: gara dominata dall’alto di una classe e di una determinazione che confermano il valore assoluto del binomio campione del mondo. La sfortuna ha allentato la presa, le ultime modifiche a Borgo Panigale hanno risposto, e il risultato non poteva mancare. Lo ripetiamo: Stoner e la Ducati sono in lizza per il titolo mondiale. La frustata di Donington lascia il segno. Un segnale per tutti, anche per Rossi che deve accontentarsi del secondo posto a quasi sei secondi.
Valentino Rossi: coriaceo. Voto 9. Valentino le ha provate tutte. Ma ha capito subito che a Donington con questo Stoner e con questa Ducati non c’era niente da fare. Ma non ha mai tirato i remi in barca rintuzzando efficacemente, da par suo, tutti gli attacchi, specie quelli di Pedrosa. Porta a casa un ottimo secondo posto e allunga ancora sullo spagnolo della Honda. Comunque per il pesarese la vita si fa dura. Per conquistare il titolo 2008 sarà lotta a coltello ogni gran premio. Niente è scontato.
Dani Pedrosa: altalenante. Voto 7. Pedrosa conferma di essere un ottimo pilota da podio, con i suoi meravigliosi allunghi e i suoi “vuoti”. E’ un gran bel manico lo spagnolo, ma i fatti dimostrano che soffre psicologicamente nel corpo a corpo e non ha lo “spessore” né di Rossi né di Stoner, forse nemmeno di Lorenzo. Resta pienamente in lizza per il titolo iridato.
Colin Edwards: positivo. Voto 8. L’americano conquista una quarta piazza da non disprezzare. La sua Yamaha non è quella di Rossi e lui non è Rossi. Però non sfigura e raccoglie punti.
Andrea Dovizioso: straordinario. Voto 10. Conferme su conferme. Gran corsa. Gran temperamento. Grande decisione. Classe. Un quinto posto che va addirittura stretto. Ma gli occhi servono per guardare. E Dovizioso è un rookie che già non teme nessuno. Farà un gran campionato. Ha il futuro assicurato. Gli manca solo la moto ufficiale. E un po’ d’esperienza.
Jorge Lorenzo: resuscitato. Voto 10. Una corsa maiuscola, condotta con intelligenza e poi con attacchi mirati, vincendo tutti i duelli e portandosi alla fine a un soffio da Dovizioso. Il maiorchino, non ancora fisicamente ok, ha superato la fase difficile. Chi ha scritto e detto che la paura aveva preso il sopravvento non ha capito niente della classe di Lorenzo e di che significa essere un fuoriclasse. Lorenzo è un fuoriclasse. Resta in corsa per il titolo. Comunque è capace di condizionarlo.
James Toseland: jella. Voto: nc. Volato via alla prima curva. Nemo propheta in patria. Ma il giovane inglese saprà rifarsi.
Marco Melandri: solita storia. Voto: 3 . Purtroppo non ci sono novità rispetto a una realtà deprimente. Sedicesimo. Di fatto ultimo a un minuto e mezzo dal suo caposquadra.
Alex De Angelis: delusione. Voto: 5. Gli sprazzi ci sono e sono anche ottimi ma gli errori sono tanti. Anche oggi un volo. Ed è difficile a tenere il conto. Il 15esimo posto non conta.